Una donna di 103 anni, la signora Dina, è stata operata con successo per una frattura al femore all’ospedale San Jacopo di Pistoia. A soli due giorni dall’intervento, la paziente camminava già aiutata dal personale medico. Questo caso mette in luce la capacità del sistema sanitario toscano di prendersi cura degli anziani più fragili, puntando su un percorso specifico di ortogeriatria che favorisce un recupero rapido e completo anche in età molto avanzata.
L’intervento chirurgico e la rapida ripresa della signora dina
L’operazione chirurgica è stata effettuata dallo staff guidato da Luca Turelli, direttore del reparto ortopedico del San Jacopo, con il supporto organizzativo di Tania Fioravanti, responsabile del blocco operatorio. L’intervento ha riguardato la frattura del femore, una lesione molto comune negli anziani ma difficoltosa da trattare vista l’età avanzata della paziente. Pur trattandosi di una procedura considerata routinaria, la tempistica della ripresa della signora Dina ha sorpreso gli stessi medici. Due giorni dopo l’intervento la donna era già in piedi e camminava con l’aiuto dello staff.
La ASL Toscana centro ha sottolineato come l’eccezionalità risieda nel recupero precoce della mobilità, un risultato ottenuto grazie a un protocollo dedicato ai pazienti anziani, in particolare ultracentenari. L’attenzione posta alla rapidità del recupero consente di evitare complicazioni come piaghe da decubito o problemi respiratori, frequenti dopo lunghi periodi a letto. Il personale coinvolto ha seguito la signora Dina fin dal primo momento in una fase post-operatoria molto attenta, garantendo un’assistenza completa e continua.
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Il ruolo chiave dell’ortogeriatria e dell’équipe multidisciplinare
La signora Dina ha beneficiato di un percorso speciale chiamato ortogeriatria che combina competenze ortopediche con assistenza geriatrica. Lucilla Di Renzo, direttore sanitario del San Jacopo, ha evidenziato l’importanza di questo approccio che coinvolge diversi specialisti: ortopedici, geriatri, anestesisti, infermieri e fisioterapisti. In base alle necessità si aggiunge anche la presenza di assistenti sociali per gestire aspetti più complessi, come la situazione familiare o la riorganizzazione dell’assistenza domiciliare.
Questo percorso multidimensionale affronta non solo l’intervento chirurgico ma anche le difficoltà connesse alla mobilità, all’alimentazione e alla gestione del dolore. La collaborazione fra le figure coinvolte permette inoltre di pianificare la dimissione evitando rischi di ricadute o di isolamento sociale. Il sostegno dei fisioterapisti è decisivo; con sedute frequenti si pratica la mobilizzazione precoce, che è la chiave per tornare a camminare in tempi brevi.
La struttura sanitaria mette in evidenza come questo modello stia diventando una prassi consolidata tra i pazienti anziani, con risultati positivi in termini di degenza e qualità della vita.
Il crescente numero di interventi su pazienti ultracentenari in toscana
Stefano Michelagnoli, direttore del dipartimento delle specialistiche chirurgiche della ASL Toscana centro, ha confermato che aumentano le operazioni anche per pazienti che superano i cento anni di età. Le tecniche chirurgiche sono oggi più sicure anche per questa fascia di pazienti. L’esperienza e la preparazione dei medici e degli infermieri consentono di intervenire con successo, nonostante le difficoltà legate a fragilità, comorbilità e fragilità tipiche dell’età.
Lo scorso anno il centro ha effettuato un intervento su un paziente di 105 anni presso l’ospedale San Giovanni di Dio, un altro esempio che l’aspettativa di vita si sta allungando e che la presenza degli ultracentenari nelle sale operatorie non è più un’eccezione. Questa tendenza fa emergere nuove necessità in termini di assistenza e gestione post-operatoria, chiamando in causa la collaborazione di diverse discipline mediche.
Gli specialisti osservano che gli anziani molto avanti con l’età rispondono positivamente a procedure minimamente invasive. Di conseguenza, anche persone considerate fragili si possono sottoporre a interventi importanti evitando lunghi periodi di immobilità, spesso causa di complicanze gravi.
L’apprezzamento delle autorità e l’impatto sulla sanità pubblica
Il percorso di cura adottato a Pistoia ha ricevuto un riconoscimento da parte di Eugenio Giani, presidente della regione Toscana, che ha sottolineato il valore della sanità pubblica in grado di garantire assistenza anche agli ultra centenari. Giani ha definito la signora Dina un esempio di tenacia e ha ringraziato il personale medico e infermieristico per il lavoro svolto.
Il successo del caso conferma l’efficacia di un’organizzazione sanitaria che non esclude nessuno, nemmeno chi ha oltre cento anni. Le strutture toscane puntano sempre più a percorsi integrati che coinvolgono vari specialisti per affrontare un evento critico come la frattura di femore, rischioso soprattutto per gli anziani. Questo approccio consente una ripresa più rapida e una migliore qualità di vita dopo l’ospedalizzazione.
Il sostegno pubblico alle cure ortopediche rivolte agli anziani rappresenta una risposta concreta all’invecchiamento della popolazione e al bisogno crescente di assistenza adeguata in questa fascia di età.