Il 24enne coinvolto in un grave incidente stradale a Milano ha proposto un accordo di patteggiamento a 2 anni e 10 mesi di reclusione. L’incidente, avvenuto l’11 dicembre in viale Renato Serra, ha causato la morte di una donna che stava attraversando sulle strisce pedonali, mentre con sé aveva i due figli gemelli nel passeggino e la nonna. Le condizioni dei bambini e della nonna sono rimaste stabili.
Il caso dell’incidente mortale in viale Renato Serra
L’11 dicembre, intorno alle 9.44 del mattino, una donna di 34 anni, rocio espinoza romero, stava attraversando viale Renato Serra a Milano assieme ai suoi due gemellini e alla nonna. La donna lo faceva sulle strisce pedonali, cioè nel punto dedicato agli attraversamenti. In modo improvviso, il tir guidato da francesco monteleone, 24 anni, l’ha investita. L’impatto è stato fatale per la donna. I due bambini e la nonna sono usciti illesi dall’incidente, riuscendo a salvarsi in quel tragico momento.
Le indagini successive hanno rivelato che il giovane non si è fermato, ma è fuggito. L’episodio ha suscitato particolare attenzione proprio per la presenza dei figli della vittima poco distanti dal luogo dello schianto. La drammatica scena ha avuto un impatto forte sull’opinione pubblica e ha portato le autorità a un intervento rapido per risalire all’autore del sinistro.
Leggi anche:
L’iter giudiziario e il patteggiamento proposto
Francesco monteleone viene accusato di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso e fuga. Secondo il decreto, il patteggiamento a 2 anni e 10 mesi è stato depositato per tentare di chiudere la questione con un accordo. La decisione finale spetterà alla giudice per le udienze preliminari di Milano, maria idria gurgo di castelmenardo, che dovrà valutare se ratificare o meno tale patteggiamento.
L’udienza, fissata per il 19 giugno 2025, è stata rinviata dall’udienza precedente a causa di un difetto di notifica. Nel frattempo, l’assicurazione ha definito un risarcimento economico a favore dei familiari della vittima. I parenti, comunque, hanno scelto di non costituirsi parte civile nel processo, una decisione che rimanda ogni valutazione sul percorso giudiziario esclusivamente alla procura e alla difesa.
I dettagli sull’indagine della polizia locale e le azioni successive all’incidente
L’indagine è stata coordinata dalla pm paola biondolillo e ha puntato anche sugli spostamenti del conducente subito dopo l’impatto. Dai verbali della polizia locale è emerso che il giovane ha tentato di mettersi in contatto con suo padre effettuando quattro chiamate in rapida successione. Secondo quanto rilevato dal gip alberto carboni, questa sequenza ripetuta di telefonate coincide con la presa di coscienza da parte del giovane di aver investito una persona.
Il gip sostiene che l’insistenza nelle chiamate non è casuale, ma è legata esclusivamente al panico che lo aveva colto. Il ragazzo è stato rintracciato ad arluno, nel milanese, in una cava dove era tornato a svolgere il suo lavoro. Nel frattempo rimane agli arresti domiciliari in attesa delle decisioni giudiziarie.
Le autorità hanno mantenuto alto il livello di attenzione su questo caso, monitorando ogni fase e assicurando che le procedure rispettassero la legge. Il fatto resta un episodio significativo per il controllo della sicurezza stradale in città.