Pasquale Gaeta, il santone della comunità Qneud, è morto a 67 anni: il processo per violenza sessuale si estingue

Pasquale Gaeta, il santone della comunità Qneud, è morto a 67 anni: il processo per violenza sessuale si estingue

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Pasquale Gaeta, il santone della comunità Qneud, è morto a 67 anni: il processo per violenza sessuale si estingue - Fonte: Fanpage | Gaeta.it

La morte di Pasquale Gaeta segna un capitolo controverso nella storia della comunità Qneud, nota per le sue pratiche discutibili e il controllo esercitato sui membri. Gaeta, accusato di aver abusato psicologicamente e sessualmente di diverse giovani, è deceduto all’età di 67 anni, chiudendo un lungo processo che ha suscitato scalpore e preoccupazione tra le famiglie coinvolte. La sua scomparsa, avvenuta nel comune di Acquapendente in provincia di Viterbo, comporta automaticamente l’estinzione delle accuse a suo carico.

Chi era Pasquale Gaeta

Pasquale Gaeta, noto anche con il soprannome di ‘maestro Lino’, si era distinto all’interno della comunità Qneud, un’organizzazione che proclamava posizioni radicali e non convenzionali. Incarcerato in un processo per violenza sessuale, Gaeta era stato accusato di pratiche coercitive nei confronti di giovani donne che cercavano supporto, promettendo loro esperienze mistiche e spirituali. Negli ultimi anni di vita, le sue condizioni di salute erano peggiorate, e questo ha portato alla sua morte, avvenuta in un contesto di grande tensione legale e pubblica.

La sua figura era al centro di una vicenda tragica e complessa che ha coinvolto molte persone. La comunità Qneud, dal canto suo, ha attirato l’attenzione dei mass media e delle autorità a causa delle teorie e dei comportamenti estremi diffusi tra i suoi membri. Le accuse nei confronti di Gaeta hanno messo in luce come alcune pratiche all’interno della setta potessero sfociare in veri e propri abusi, portando a seri interrogativi sul potere esercitato da figure autoritarie su individui vulnerabili.

Le accuse e l’inchiesta

Le indagini su Pasquale Gaeta sono state avviate a seguito della denuncia presentata dalla madre di una delle presunte vittime. Le giovani coinvolte, secondo le testimonianze raccolte, avrebbero subito un processo di isolamento e manipolazione psicologica, che le portava a dipendere totalmente da Gaeta. Tra le accuse spiccavano l’uso di rituali di “purificazione dell’anima” e pratiche umilianti, come “bere la propria urina” e dover eseguire esercizi notturni imposti dall’uomo.

Due delle giovani coinvolte, una di 26 anni di Bologna e una di 25 anni di Monza, hanno rivelato di essere state completamente obnubilate dalla personalità carismatica di Gaeta, che le convinceva di possedere poteri speciali. Le violenze e le imposizioni sarebbero avvenute tra il settembre 2017 e il febbraio 2019, e le giovani erano costrette a distaccarsi da amici e familiari per seguire le indicazioni del presunto santone.

Il processo ha visto anche la testimonianza del fidanzato di una delle vittime, che ha riferito di aver notato un cambiamento radicale nella sua compagna, diventata irriconoscibile e completamente sottoposta all’influenza di Gaeta. Non solo egli cercava di mantenere la ragazza distante dalle sue amicizie, ma tentava anche di entrarne in contatto direttamente, evidenziando l’estrema manipolazione esercitata dal maestro.

Le conseguenze della morte di Gaeta

Con la morte di Pasquale Gaeta, la vicenda penale in corso si è chiusa, estinguendo di fatto le accuse di violenza sessuale, maltrattamenti ed esercizio abusivo della professione di psicologo a suo carico. Questo ha lasciato un vuoto giuridico e un senso di impotenza tra le famiglie delle vittime, che avevano riposto speranze nel procedere legale.

Le conseguenze legali e sociali della vicenda sono destinate ad avere un impatto duraturo. Resta da vedere come la comunità Qneud e le sue pratiche verranno ripensate alla luce di quanto accaduto. La scomparsa di Gaeta potrebbe far emergere ulteriori testimonianze e denunce da parte di ex membri della comunità, ampliando le discussioni sugli abusi e il controllo esercitato da leader di questo tipo di organizzazioni.

La morte di un uomo che ha catturato l’attenzione delle cronache per la sua controversa figura risveglia interrogativi sulla responsabilità individuale e collettiva, nonché sulle implicazioni sociali delle sue azioni. Resta quindi accesa la questione dei destini di chi ha vissuto sotto l’influenza di Pasquale Gaeta e delle prospettive di giustizia che potrebbero aprirsi in futuro.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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