Roma, Città del Vaticano – Durante l’udienza generale odierna, Papa Francesco ha trattato il drammatico numero delle vittime civili in Ucraina, esprimendo profondo rammarico per le atrocità della guerra e rinnovando un fermo invito alla preghiera per la pace in tutto il mondo. In un momento in cui gli scontri continuano a lambire diverse nazioni, il Pontefice ha richiamato l’attenzione su conflitti che spesso cadono nell’oblio, posando l’accento sull’urgenza di unire le forze per una risoluzione pacifica.
L’appello alla preghiera per la pace
In apertura dell’udienza, Papa Francesco ha espresso la sua preoccupazione per le statistiche relative ai morti in Ucraina, definendole “terribili” e sottolineando che “la guerra è una sconfitta dall’inizio”. Rivolgendosi ai fedeli, ha esortato tutti a pregare affinché Dio possa concedere pace e sollevare le sofferenze che colpiscono navi in tutto il mondo.
Il Papa ha anche fatto riferimento a conflitti meno visibili, menzionando il Myanmar e la Palestina. Le sue parole hanno servito a ricordare che la guerra non colpisce solo i titoli dei giornali, ma grava su popoli in modi profondamente inumani. Ha avvertito dei pericoli insiti nelle attuali dinamiche economiche, sottolineando che “gli investimenti che oggi danno più guadagno sono nelle fabbriche di armi”. Questo richiamo ha stimolato un’importante riflessione su come la società possa essere complice nell’alimentare il conflitto invece di sperimentare un reale progresso verso la pace.
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L’importanza della missione della Chiesa
Durante l’udienza, dopo aver espresso i suoi pensieri sulla guerra, Papa Francesco ha parlato di come il mese di ottobre possa essere considerato un’opportunità propizia per rinnovare l’impegno missionario della Chiesa. Ha invitato i pellegrini di lingua italiana a essere “coraggiosi e lieti testimoni di Gesù”, sottolineando l’importanza di portare il Vangelo a chi ne è ignaro. Questo invito non riguarda solo parole, ma richiede un’azione concreta e una disponibilità a sostenere gli altri.
L’appello alla partecipazione attiva dei membri della Chiesa si è manifestato attraverso un’esortazione a utilizzare la preghiera e il supporto materiale per aiutare coloro che lottano per diffondere il messaggio cattolico. Il Pontefice ha ribadito l’importanza della forza dello Spirito Santo nel rinnovare e incoraggiare i fedeli a diventare missionari in ogni ambito della vita.
Il ricordo di Giovanni Paolo II
Nei saluti finali, Papa Francesco ha reso omaggio a Giovanni Paolo II, commemorando la sua figura e il suo legame speciale con le famiglie. Riferendosi a ieri, 22 ottobre, come alla festa liturgica dell’ex Pontefice, Francesco ha descritto san Giovanni Paolo II come “il Papa delle famiglie”. Questo riconoscimento evidenzia l’importanza del messaggio di amore e unione familiare che Giovanni Paolo II ha sempre sostenuto.
Il Papa attuale ha richiamato l’attenzione sulla necessità di chiedere la forza dello Spirito Santo per tutte le famiglie, affinché possano riscoprire la gioia di vivere e donarsi reciprocamente. È un monito a mantenere vive le tradizioni familiari e a rivalutare i legami che uniscono le persone, specialmente in un periodo storico così critico, dove il concetto di famiglia viene frequentemente messo alla prova da forze esterne.
Con queste parole, Papa Francesco continua a portare avanti la testimonianza e l’eredità di Giovanni Paolo II, invitando i fedeli a guardare alla famiglia non solo come un’unità sociale, ma come un fondamento spirituale e morale.