Papa Francesco in Corsica: un viaggio tra saluti e doni significativi

Papa Francesco in Corsica: un viaggio tra saluti e doni significativi

Papa Francesco, durante il suo 47° viaggio ad Ajaccio, ha interagito con i giornalisti e ricevuto doni simbolici, tra cui una statua rappresentativa della resilienza di comunità colpite da tragedie.
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Papa Francesco in Corsica: un viaggio tra saluti e doni significativi - Gaeta.it

Il viaggio di Papa Francesco ad Ajaccio, capitale della Corsica, ha offerto un momento speciale di interazione con i giornalisti al seguito. Un volo breve, ma intenso, durante il quale il Pontefice ha voluto esprimere la sua gratitudine a coloro che documentano il suo percorso apostolico. Questo evento non solo segna il 47° viaggio del Papa, ma porta anche in primo piano una serie di doni simbolici, tra i quali una statua fortemente connessa a un dramma recente.

Saluto ai giornalisti durante il volo

Partito da Roma-Fiumicino, Papa Francesco ha dedicato qualche minuto per salutare il gruppo di 67 cronisti, cameraman e fotografi che si trovano a bordo dell’Airbus A320 Neo di Ita Airways. Nonostante la brevità del volo, che dura meno di venti minuti, il Papa ha voluto inviare un messaggio cordiale: “Vi auguro un buon viaggio e grazie tante per il vostro servizio.” Queste parole, pronunciate di fronte al microfono e accompagnate da un sorriso, hanno testimoniato il suo apprezzamento per il lavoro dei giornalisti.

A causa della mancanza di tempo, Francesco non ha potuto effettuare il tradizionale giro tra i posti, dove normalmente scambia conversazioni e scambia doni, ma ha sottolineato l’importanza di riconoscere il ruolo dei giornalisti nel raccontare la sua missione. Un gesto di gratitudine che dimostra come, anche nei brevi momenti di viaggio, continui a rafforzare il legame con i media che seguono il suo operato.

I regali ricevuti dal Pontefice

Nonostante il volo essere stato breve, i regali non sono mancati. Lo scambio di doni è sempre un aspetto significativo dei viaggi apostolici, in quanto ogni regalo porta con sé un messaggio, una storia o un significato specifico. Il portavoce Matteo Bruni si è occupato di raccogliere i regali che i giornalisti intendevano consegnare, permettendo al Papa di riceverne alcuni simbolici.

Tra i doni spiccava una statua molto particolare, dono della corrispondente spagnola di Radio Cope, Eva Fernández. Quest’oggetto delicato e carico di significato è emerso come un simbolo della sofferenza e della resilienza di una comunità colpita da eventi tragici, rimarcando l’importanza del supporto e della solidarietà in momenti di crisi.

L’angelo da Valencia e la sua storia

Un momento toccante è stato rappresentato dalla statua di un angelo, distrutta e sporca di fango, portata da Valencia. Questa figura, pur priva di testa e ali, mantiene le braccia sollevate in un gesto di adorazione, racchiudendo in sé una storia profonda. Proveniente dalla parrocchia di Picanya, una delle aree più duramente colpite dalla tempesta Dana del 2024, la statua simboleggia il dolore e la perdita subiti dalla comunità in seguito agli eventi catastrofici.

La tempesta ha causato oltre 200 morti e ha lasciato scarsamente danneggiati molti luoghi, inclusi i luoghi di culto. In questo contesto, il dono dell’angelo funge da simbolo di memoria e gratitudine. Nella lettera accompagna il dono, il vicario episcopale dell’area metropolitana di Valencia esprime agli occhi del Papa il dolore di coloro che hanno perso la vita e delle famiglie che sono state devastate dalla tempesta.

Un tributo alla resilienza e alla comunità

L’angelo non rappresenta solo una scultura, ma un tributo alla forza della comunità e all’impegno di coloro che hanno risposto alla crisi. La lettera del vicario sottolinea la gratitudine verso i volontari e i sacerdoti che si sono uniti al dolore dei fedeli, offrendo supporto, preghiere e un aiuto tangibile in momenti di grande necessità. La richiesta al Papa di essere testimone di questa resilienza è un richiamo alla speranza e alla forza condivisa tra le persone.

Papa Francesco, parte di questo viaggio, ha quindi la possibilità di portare a casa un messaggio che va oltre il semplice dono, fungendo da ambasciatore per la speranza e la carità nelle situazioni drammatiche che colpiscono le comunità. L’incontro con la realtà di Valencia, rappresentata attraverso l’angelo, rende questo viaggio apostolico un’opportunità per richiamare l’attenzione sulle sfide umane e sulle capacità di rialzarsi e continuare a camminare insieme.

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