La recente visita di Papa Francesco a Bruxelles ha messo in luce la sensibilità e l’umanità del Pontefice verso le persone più vulnerabili. Dopo un incontro ufficiale con i sovrani belgi al Castello di Laeken, il Papa si è recato presso la Home Saint-Joseph, una struttura dedicata all’accoglienza di anziani malati e in condizioni economiche difficili. Questo episodio ha riunito il Pontefice con anziani e operatori della struttura, creando un momento di profonda connessione e umanità.
Visita al castello di laeken
Il viaggio di Francesco a Bruxelles ha avuto inizio con una cerimonia ufficiale al Castello di Laeken, residenza reale belga, che rappresenta un simbolo di dignità e tradizione. Accolto dal Re Philippe e dalla Regina Mathilde, il Papa ha immediatamente stabilito un clima di cordiale familiarità. Quell’incontro di fronte a un pubblico di dignitari ha segnato l’importanza del dialogo interreligioso e della collaborazione tra le istituzioni. La cerimonia, sobria ma ricca di significato, si è tenuta in un contesto caratterizzato da una pioggia intermittente che ha dato il benvenuto agli illustri ospiti. Qui, Francesco ha enfatizzato la necessità di un’Europa unita e coesa, pronta a fronteggiare le sfide globali.
La sezione del Castello di Laeken ha presentato un’atmosfera maestosa e celebrativa, soprattutto per la presenza di una Garde royale a cavallo. Tuttavia, il Papa ha mostrato di voler uscire da questo ambiente di formalità, manifestando la sua intenzione di immergersi nella vita quotidiana dei cittadini più fragili. Parte della sua agenda prevedeva un incontro con i dirigenti belgi, ma Francesco ha sorpreso tutti con un’uscita programmata verso il quartiere di Marolles, un’area vivace e multicultural, per visitare la Home Saint-Joseph.
Accoglienza nella home saint-joseph
Il passaggio della vettura papale per le vie di Marolles ha avuto un effetto dirompente, attirando l’attenzione di residenti e passanti, curiosi di vedere il Santo Padre. Una volta giunto alla Home Saint-Joseph, il Papa è stato accolto da suore delle Piccole Sorelle dei Poveri, una congregazione impegnata nel servire gli ultimi. La struttura, fondata nel XIX secolo, è caratterizzata da ambienti semplici e accoglienti, in netto contrasto con la magnificenza del Castello di Laeken. Qui, i residenti, comunemente noti come “fratellini” e “sorelline”, hanno iniziato a cantare e applaudire mentre Francesco entrava.
Il calore dell’accoglienza ha trasformato l’atmosfera in un momento di celebrazione. Le suore, visibilmente emozionate, hanno ringraziato il Papa per questa visita imprevista, evidenziando il forte legame che caratterizza la loro missione. Francesco ha interagito con i presenti, condividendo risate e momenti di autentica intimità. Ha mostrato particolare interesse per la loro vita quotidiana, ponendo domande sulla loro esperienza e sulle sfide affrontate.
Un incontro con storie di vita
Durante la visita, il Papa ha avuto l’opportunità di incontrare residenti straordinari, come Madame Zelle, una donna di 102 anni, e Agata, un’italiana di lunga data a Bruxelles. L’incontro con Madame Zelle ha colpito non solo il Papa, ma anche un giornalista belga che si è emozionato nel rivedere la babysitter della sua infanzia. Francesco ha salutato le due donne e ha ascoltato le loro storie, dimostrando un genuino interesse per la loro vita e le loro esperienze. Le parole di conforto che ha condiviso hanno illuminato la giornata di tutti i presenti.
L’incontro con Agata è stato altrettanto significativo. Con fragilità e determinazione, Agata ha attirato l’attenzione del Papa chiedendogli di pregare per lei e per tutti gli ammalati. La sua richiesta sincera ha mostrato il desiderio di essere ascoltati e compresi, un sentimento comune a molti anziani afflitti dalla solitudine e dalla malattia. Dopo averle stretto la mano e averle donato un rosario, Francesco ha incoraggiato i presenti a pregare per lui, sottolineando l’importanza della solidarietà reciproca e del supporto umano.
L’importanza della preghiera e della comunità
Il momento culminante dell’incontro è arrivato con la recita del Padre Nostro, simbolo di unità e di speranza. Il Papa ha chiesto ai residenti di continuare a pregare per lui, un gesto che riflette la reciproca connessione che si era instaurata. Questo appello all’unione e alla preghiera ha risuonato profondamente tra i presenti, richiamando l’attenzione sull’importanza della spiritualità anche nei momenti più difficili.
L’uscita dal centro è stata segnata da un’atmosfera di commozione, con le suore segregate dalla folla che continuavano a salutare il Papa, mostrando gratitudine e affetto. Questo incontro ha dimostrato non solo l’impegno del Pontefice nel visitare i più bisognosi, ma ha anche evidenziato come la Comunità di Bruxelles risponda a queste visite con un’incredibile partecipazione e calore umano. L’attenzione e la cura verso le persone emarginate continuano a rappresentare un valore fondamentale nel messaggio di Francesco, il quale promuove costantemente la dignità e i diritti dei più vulnerabili.
Ultimo aggiornamento il 27 Settembre 2024 da Elisabetta Cina