Un episodio di violenza ha scosso nel pomeriggio di oggi il Palazzo di Giustizia di Milano, dove si è verificato un grave incidente durante un’udienza di stalking. Un indagato, la cui posizione era stata recentemente richiesta per l’archiviazione dalla Procura, ha creato panico e paura tra i presenti. La situazione è rapidamente degenerata con minacce di violenza rivolte all’ex moglie e a un avvocato. La reazione delle forze dell’ordine e del personale di sicurezza è stata tempestiva, ma non prima che alcuni momenti di tensione si prolungassero per diversi minuti.
La scena di panico
L’udienza si svolgeva al settimo piano del Palazzo di Giustizia, e ha preso una piega inaspettata quando il protagonista, un uomo il cui nome non è stato reso pubblico, ha espresso la propria furia verbale. La causa dell’aggressività del soggetto sembra sia stata il parere del legale dell’ex moglie, che aveva opposizione all’archiviazione della Procura, deposta dalla Pm Maria Cardellicchio. Durante l’udienza, l’indagato ha iniziato a lanciare minacce pesanti, come “ti taglio la testa” e “vi brucio tutti”, provocando un clima di terrore nell’ufficio dove si stava tenendo l’incontro.
Le testimonianze indicano che le grida e le minacce dell’indagato hanno colto di sorpresa tutti, compresi la giudice Sonia Mancini e l’avvocato dell’ex moglie. L’uomo si sarebbe avvicinato pericolosamente al volto della giudice, amplificando il clima da incubo. La sicurezza interna del Palazzo è intervenuta prontamente. Un vigilantes ha accolto l’uomo, riuscendo infine a allontanarlo dall’ufficio per riportare la situazione sotto controllo.
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Intervento delle forze dell’ordine
Dopo l’allontanamento dall’udienza, è stato fondamentale l’intervento dei carabinieri presenti nel presidio interno del Palazzo di Giustizia. Gli agenti hanno provveduto a identificare l’individuo, raccogliendo informazioni utili e denunciandolo per le sue azioni. Il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, ha preso atto della situazione, avviando una particolare annotazione del caso, per assicurarsi che ogni dettaglio fosse ben documentato.
La gravità dell’episodio potrebbe far scattare immediatamente una revisione delle indagini relative a questo indagato per stalking, vista la sua reazione violenta e intimidatoria in aula. Il comportamento aggressivo dell’uomo potrebbe anche portare a decisioni rapide da parte delle autorità, che sicuramente valuteranno l’opportunità di una misura cautelare nei suoi confronti.
Conseguenze e sviluppi futuri
L’intensificarsi degli eventi odierni mette in luce non solo i rischi legati agli atti di stalking, ma anche la necessità di proteggere chi si trova all’interno di un’aula di tribunale. L’udienza aveva già un importante significato per l’ex moglie dell’indagato, e quanto accaduto potrebbe influenzare le future decisioni giuridiche.
Spostando il focus sulle indagini, non è chiaro se l’archiviazione proposta dalla Procura sarà definitivamente annullata o se si procederà con un processo. La situazione appare complessa e necessita di una risposta immediata per garantire la sicurezza di tutti coloro che operano all’interno del sistema giudiziario. Gli sviluppi di questo caso potrebbero rivelarsi determinanti nell’affrontare il problema della violenza domestica, un tema sempre più centrale nella società contemporanea.