Paddington In Perù: la nuova avventura tra giungla, misteri e volti inediti

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Paddington esplora la giungla peruviana tra nuovi misteri e volti sconosciuti. - Gaeta.it

Laura Rossi

12 Settembre 2025

Il nuovo film dedicato a Paddington porta l’amato orsetto britannico fuori dalla sua Londra e lo catapulta in un viaggio in Sud America alla ricerca della zia Lucy, scomparsa tra le foreste peruviane. La pellicola segna anche un cambio importante nel cast e nella regia, influenzando tono e atmosfera dell’intera avventura. Qui sotto un approfondimento su trama, personaggi e scelte produttive che hanno caratterizzato questo terzo capitolo.

Zia Lucy scomparsa e l’inizio di un viaggio nella giungla peruviana

La storia si apre con Paddington che riceve una lettera angosciante: la sua amata zia Lucy, residente in una casa per orsi in pensione in Perù, gestita da un ordine di suore, risulta scomparsa. La notizia scuote profondamente non solo lui, ma anche la famiglia Brown, che ha adottato l’orsetto. Il viaggio in Sud America diventa un’occasione per ricucire legami familiari messi alla prova da tensioni e preoccupazioni.

Arrivati in Perù, Paddington e i Brown scoprono di dover addentrarsi nella giungla seguendo una mappa misteriosa. Questa situazione dà il via a un’avventura ricca di pericoli, intrighi e incontri inattesi. Tra questi spicca il capitano Hunter Cabot, un personaggio ambiguo che da tempo cerca la leggendaria città d’oro di El Dorado, e si unisce al gruppo con i propri scopi in vista. Il viaggio nel cuore della foresta si trasforma così in una corsa contro il tempo tra luoghi impervi, trappole e segreti nascosti.

Cambiamenti nel cast e nella regia: nuove sfide per la saga

Questo terzo capitolo affronta infatti due cambi importanti rispetto ai film precedenti. Sally Hawkins, storica interprete della signora Brown, ha lasciato il posto a Emily Mortimer, motivo ufficiale collegato a problemi di salute dovuti al clima peruviano. Questo cambio ha richiesto un adattamento nel tono dell’interpretazione della famiglia Brown, inevitabilmente diverso rispetto a quello delle pellicole precedenti.

Dietro la macchina da presa Paul King, regista dei primi due episodi, ha passato il testimone a Dougal Wilson, alle prese con il suo debutto in un lungometraggio dopo anni di esperienza nel mondo dei videoclip musicali. Questo passaggio ha inciso sul ritmo e sulla scelta stilistica dell’opera, spostando l’attenzione su un intrattenimento più semplice e diretto, con meno sfumature emotive rispetto alla trilogia precedente.

Un equilibrio tra divertimento e tensione: i ruoli di banderas e Colman

Tra le certezze di questa nuova avventura c’è la presenza di Antonio Banderas, che offre una performance sopra le righe, oscillando tra amico e antagonista. Il suo ruolo mantiene alta l’energia del film e introduce un elemento comico a tratti esasperato, spesso in contrasto con il tono più pacato dei primi due episodi. Banderas si conferma così il motore umoristico di buona parte delle scene esotiche.

Accanto a lui, Olivia Colman interpreta una suora con segreti da nascondere, aggiungendo suspense e spessore alla narrazione. Il suo personaggio è centrale nel ruolo di antagonista atipica, capace di alternare momenti di durezza a piccole rivelazioni che arricchiscono la trama. Questi due ruoli fanno da contrappeso all’immagine dolce e ingenua dell’orsetto Paddington, rimanendo però in uno schema narrativo piuttosto tradizionale.

Un racconto più classico che sacrifica l’intimità urbana della saga originaria

Paddington in Perù abbandona una parte della sensibilità e della delicatezza che avevano segnato i primi due film, preferendo una storia più semplice e visivamente più “esotica”. L’impatto del verde intenso della giungla e delle situazioni pericolose riduce lo spazio per la tenerezza quotidiana dell’orsetto nella metropoli londinese, che aveva reso unico il personaggio.

Il contrasto tra la perplessità di un orso imbranato e la complessità di una grande città era infatti un elemento narrativo chiave, qui meno presente o più sacrificato. La trama punta maggiormente su sequenze movimentate e su un’avventura piena di inseguimenti, però senza i picchi di profondità e originalità delle precedenti pellicole.

Emozioni familiari e risate tra difficoltà e nuovi legami

Nonostante i cambiamenti, il film mantiene un’anima adatta a tutta la famiglia, proponendo momenti di emozione legati a decisioni importanti e al valore degli affetti. Tra nuove sfide, abbracci e scene di commiato sfumano i confini tra divertimento e sentimenti, dando a Paddington in Perù un ruolo compiuto nel suo arco narrativo.

Il titolo non replica l’eccellenza dei precedenti, ma assicura un’ora e mezza di leggerezza pensata per spettatori di ogni età. Le situazioni comiche, intrecciate con le tensioni tipiche di un’avventura in terreni sconosciuti, delineano un racconto più lineare ma comunque gradevole, confermando la popolarità del personaggio e la sua capacità di intrattenere.


Paddington in Perù conferma il suo posto come capitolo di transizione nella trilogia. Tra cast rinnovato, regia esordiente e una trama meno elaborata, il film si orienta verso un intrattenimento semplice e diretto. Antonio Banderas e Olivia Colman offrono i momenti più vivaci, mentre l’ambientazione nella giungla introduce concedendosi qualche rischio in più, pur mantenendo intatto il legame con la figura amata dell’orsetto più famoso del cinema contemporaneo.