L’Ente Nazionale Protezione Animali lancia un allarme nei confronti della Provincia Autonoma di Trento e del suo presidente Maurizio Fugatti, richiamando l’attenzione sull’orsa M91, attualmente sotto minaccia. L’animale, che è stato radiocollato di recente, potrebbe diventare vittima di iniziative drastiche che ne minaccerebbero l’incolumità. Questa situazione ha destato preoccupazione non solo tra gli attivisti per i diritti degli animali, ma anche tra coloro che si battono per la protezione della fauna selvatica.
Le preoccupazioni dell’ENPA
L’ENPA sottolinea come la nuova situazione di M91 renda l’orsa un bersaglio facile, con la sua posizione monitorata in tempo reale grazie al radiocollare. Questo consente a chiunque di conoscere con precisione dove si trovi l’animale, rendendo possibile un’eventuale azione letale immediata. Un’azione simile sarebbe possibile senza offrire a nessun ente o associazione la possibilità di opporsi legalmente, il che pone gravi interrogativi sulla legalità e sull’etica di tali decisioni. Nel caso di KJ1, ad esempio, l’orsa è stata brutalmente uccisa alle prime luci del giorno, proprio mentre si tentava di bypassare una sentenza del Tar che si opponeva a tale operazione.
L’ENPA, in un comunicato, ha messo in evidenza la gravità della situazione, sottolineando che azioni affrettate e senza un’adeguata riflessione possono portare a conseguenze devastanti per la fauna selvatica. Non solo è importante proteggere gli animali in pericolo, ma è fondamentale anche rispettare i diritti delle associazioni di tutela, che dovrebbero poter esprimere la propria voce in tali frangenti.
Il timore del bracconaggio
Oltre a diffidare il presidente Fugatti dall’emettere ordini di abbattimento, l’ENPA ha voluto lanciare un avvertimento riguardo al bracconaggio. Secondo l’ente, il rischio di attacchi da parte di bracconieri a M91 non è un’ipotesi remota. Infatti, storicamente, altri due orsi nella stessa situazione, F36 e MJ5, sono stati uccisi prima che la Provincia potesse attuare le sue misure. Questo scenario rappresenta dunque una minaccia concreta, non solo per M91, ma per tutta la popolazione di orsi della zona.
L’ENPA continua a richiamare l’attenzione della Provincia Autonoma di Trento e del Ministero dell’Ambiente sulla necessità di attuare misure efficaci per combattere il bracconaggio, sottolineando che, fino a oggi, poco è stato fatto sia a livello locale che nazionale per affrontare questo problema. La mancanza di interventi risolutivi contribuisce a un clima di impunità per coloro che compiono atti violenti contro gli animali selvatici.
La polemica del referendum anti-orsi
Infine, l’ENPA ha lanciato un appello affinché il presidente Fugatti non utilizzi la situazione di M91 come opportunità per promuovere il controverso pseudo-referendum anti-orsi, previsto per domani in Val di Sole. Quest’operazione è vista dall’ENPA come una strumentalizzazione della questione. La trattazione della questione orsi deve rimanere ancorata a un approccio scientifico e di tutela, distaccata da tentativi di sfruttamento politico.
Il tema della salvaguardia degli animali e della coabitazione con l’uomo in questo contesto è di vitale importanza. Le scelte politiche devono riflettere una visione a lungo termine, mirata alla conservazione e alla protezione degli ecosistemi e delle specie che li abitano, piuttosto che a risposte immediate e impulsive che rischiano di compromettere l’equilibrio della fauna locale.
Ultimo aggiornamento il 26 Ottobre 2024 da Laura Rossi