La mostra dedicata ad Andra Solario, aperta dal 26 marzo al 30 giugno 2025 al museo poldi pezzoli di milano, ha richiamato oltre 25 mila persone. L’esposizione ha offerto un’occasione unica per riscoprire un pittore del rinascimento apprezzato da importanti collezionisti europei, mettendo in luce l’importanza della sua arte tra italia e francia. Questo evento segna uno dei risultati più rilevanti degli ultimi anni in ambito culturale, con al centro un approfondito lavoro di ricerca.
Il successo numerico e culturale della mostra su andra solario
Sono stati più di 25 mila i visitatori che hanno affollato le sale del museo poldi pezzoli per ammirare la mostra “la seduzione del colore. andra solario e il rinascimento tra italia e francia“. Numeri così importanti confermano il crescente interesse per il rinascimento e, in particolare, per un artista il cui valore è stato rivalutato negli ultimi decenni. Andrè Solario, conosciuto e apprezzato già nel suo tempo, torna al centro dell’attenzione prettamente critica e pubblica.
Alessandra Quarto, direttrice del museo, ha sottolineato l’orgoglio per i riscontri ottenuti non solo in termini di pubblico ma soprattutto per il rigore scientifico delle ricerche svolte. L’evento ha consolidato la reputazione del poldi pezzoli come luogo di approfondimento e confronto con istituzioni museali di grande prestigio. Questo ha favorito un dialogo diretto con altre realtà europee, fatto che ha arricchito il valore culturale della mostra stessa.
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L’importanza del dialogo con i musei internazionali e il restauro delle opere
Il museo poldi pezzoli ha collaborato con alcune delle maggiori istituzioni museali, tra cui spicca il louvre, che ha prestato sei opere di Andra Solario. Questi prestiti hanno reso possibile un’esposizione quasi completa, attingendo a collezioni sparpagliate in varie parti d’europa. In totale, sono state presentate 24 opere, un numero significativo considerando che il corpus noto di Solario comprende una cinquantina di pezzi.
Molte delle opere esposte non erano mai state mostrate al grande pubblico. Dieci pezzi hanno debuttato in questa occasione, altre due sono state attribuite al pittore solo di recente, mentre cinque hanno subito interventi di restauro. Tra le opere restaurate si segnala il “ritratto di donna” conservato al castello sforzesco, a cui ha lavorato il poldi pezzoli, mentre il louvre ha curato il restauro della “madonna del cuscino verde“. Questi interventi hanno ridato freschezza e visibilità alla pittura di Solario, mettendo in luce dettagli prima poco leggibili e valorizzando la tecnica originaria.
La figura di andra solario tra rinascimento italiano e francese
Andra Solario è stato uno dei pittori più importanti del rinascimento, apprezzato nel suo tempo da grandi collezionisti come maria de’ medici, richelieu, mazzarino e luigi xv. Nel corso del diciannovesimo secolo, il suo valore è stato giudicato superiore a quello di artisti come botticelli e piero della francesca. Questo posizionamento testimonia il livello qualitativo e l’influenza che la sua produzione artistica ha avuto nella storia dell’arte europea.
La mostra ha voluto mettere in evidenza il legame culturale e artistico che Solario ha creato tra italia e francia. Le opere esposte mostrano infatti la sua capacità di dialogare con le correnti artistiche del rinascimento italiano, unendole a richiami e suggestioni francesi. Questo spiega perché i grandi collezionisti transalpini lo abbiano cercato e valorizzato. L’allestimento ha sottolineato la seduzione cromatica e tecnica che caratterizza la sua produzione, confermando la sua centralità nel contesto artistico del periodo.
Il ruolo del museo poldi pezzoli nella promozione della ricerca artistica
La direttrice del museo, Alessandra Quarto, ha evidenziato come il progetto espositivo si inserisca in una strategia più ampia di valorizzazione culturale. Il poldi pezzoli punta a promuovere la conoscenza storica attraverso ricerche approfondite e collaborazioni con musei e università di rilievo. Mostre come quella su Andra Solario dimostrano l’importanza di mettere a disposizione del pubblico opere restaurate e contestualizzate in modo rigoroso.
L’istituzione milanese riattiva così la curiosità verso artisti meno noti al grande pubblico, ma rilevanti nel percorso della storia dell’arte europea. Il museo difatti si pone come centro di studio e divulgazione, capace di coinvolgere esperti e appassionati al tempo stesso. Il dialogo con partner internazionali consente di offrire esposizioni di altissimo livello e di contribuire concretamente alla tutela del patrimonio artistico.