Il panorama delle misure di sostegno alla povertà in Italia sta cambiando rapidamente. Oltre 1,9 milioni di cittadini beneficiano attualmente delle nuove forme di assistenza, l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione Lavoro . Queste nuove misure, introdotte il 1° gennaio 2024 per sostituire il Reddito di Cittadinanza, hanno fatto registrare numeri significativi, ma anche preoccupanti lacune che potrebbero indicare un trend complessivo in calo rispetto agli standard precedenti.
le statistiche dell’assegno di inclusione e del supporto per la formazione lavoro
l’assegno di inclusione
Dalla sua introduzione, l’Assegno di Inclusione ha già superato le previsioni fissate dal governo, coinvolgendo oltre 750.000 nuclei familiari. Si tratta di una misura pensata per contrastare la povertà e offrire un sostegno diretto ai cittadini più vulnerabili. Sebbene l’ADI stia operando al di sopra delle aspettative, è utile comparare questo risultato con i dati del passato, in particolare con il Reddito di Cittadinanza, che nel 2023 ha assistito oltre 2,7 milioni di persone, toccando picchi oltre i 3,37 milioni nel 2021. In questo contesto, le nuove misure sono caratterizzate da requisiti più stringenti ed una netta distinzione tra le categorie di beneficiari, come “poveri” e “occupabili”.
il supporto per la formazione lavoro
Il Supporto per la Formazione Lavoro, attivato solo a partire dal 1° settembre 2023, ha al momento coinvolto circa 140.000 persone, un numero ben al di sotto delle stime tecniche iniziali che prevedevano 322.000 beneficiari per l’intero anno. Inoltre, su una platea potenziale di circa 436.000 cittadini, la nuova strumentazione per l’occupabilità non ha ancora dimostrato di attrarre un numero sufficiente di persone nella propria rete di supporto. Se questo andamento persiste, l’inefficienza del programma potrebbe comportare un risparmio di circa 1 miliardo di euro all’interno di un budget annuo di circa 7 miliardi destinati a entrambe le misure.
sguardo sui percettori e le prospettive future
il destino degli ex percettori del reddito di cittadinanza
Una preoccupazione crescente tra gli esperti del Ministero del Lavoro, dell’INPS e dell’ISTAT è rappresentata dai 650.000 ex percettori del Reddito di Cittadinanza considerati “occupabili”. La situazione attuale fa ritenere che una parte di queste persone, circa 150.000, abbia optato per l’ADI per non essere immediatamente attivabili nel mercato del lavoro a causa di condizioni di fragilità. Di questi, si stima che 140.000 possano essere transitati verso SFL. Tuttavia, rimane un numero considerevole che non ha intrapreso alcuna misura di sostegno, suggerendo che tra 210.000 e 260.000 potrebbero operare nel mercato sommerso, non avendo né richiesto SFL né ADI.
il nuovo sistema Siisl e le occupazioni trovate
Un elemento chiave di questa nuova fase è rappresentato dalla piattaforma Siisl, il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa. Da settembre, circa 30.000 cittadini hanno trovato occupazione tramite questo strumento. La piattaforma ha caricato oltre 300.000 posti di lavoro provenienti da centri per l’impiego e agenzie di lavoro, ma i numeri restano insufficienti, indicando l’esistenza di un potenziale di occupazione non sfruttato. Siisl punta a migliorare l’interazione tra la domanda e l’offerta di lavoro, con progetti futuri che includono l’iscrizione automatica dei disoccupati e un accesso facilitato per i datori di lavoro alle offerte di lavoro.
Il futuro degli strumenti di sostegno rimane incerto, mentre si considera l’innalzamento dei requisiti ISEE per includere un numero maggiore di beneficiari. I dati recenti mettono in luce la complessità della situazione occupazionale e della lotta alla povertà in Italia.