oggi è l’overshoot day italiano: superato il limite delle risorse naturali per il 2025

oggi è l’overshoot day italiano: superato il limite delle risorse naturali per il 2025

L’overshoot day in Italia nel 2025 arriva sempre prima, evidenziando un consumo insostenibile di energia, cibo, acqua e materie prime che supera la capacità di rigenerazione della Terra.
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L’overshoot day indica il momento in cui l’Italia esaurisce le risorse naturali disponibili per l’anno, vivendo “a debito” con l’ambiente. Nel 2025 questa data arriva sempre prima, evidenziando un consumo insostenibile di risorse che richiede urgenti cambiamenti nelle politiche e nei comportamenti. - Gaeta.it

L’overshoot day indica il momento in cui l’Italia esaurisce le risorse naturali disponibili per l’intero anno solare. Questa data segna l’inizio del periodo in cui si vive “a debito” consumando risorse future e compromettendo gli ecosistemi. Nel 2025, secondo il Global footprint network, l’overshoot day italiano arriva ancora prima rispetto agli anni passati, evidenziando il ritmo accelerato con cui si consumano energia, cibo, acqua e materie prime nel paese.

Cos’è l’overshoot day e perché conta

L’overshoot day rappresenta il punto nel calendario in cui il consumo annuale di risorse naturali supera la capacità del pianeta di rigenerarle. Il concetto si applica sia a livello globale sia al singolo paese. Quando arriva questa data significa che per il resto dell’anno si vive “a debito” con la Terra, sfruttando risorse che non si possono rigenerare nel breve periodo, compromettendo biodiversità e la salute dell’ambiente.

Nel caso dell’Italia il dato è particolarmente allarmante. Se ogni persona al mondo consumasse come un italiano servirebbero tre pianeti come la Terra per assicurare le risorse. Le risorse energetiche, idriche, alimentari e altri materiali già a metà anno, vengono assorbitə oltre la capacità di rigenerazione degli ecosistemi. Ciò significa che il benessere che si ottiene attualmente, pur diffuso nella società, comporta un precoce depauperamento dell’ambiente naturale.

In termini concreti, superare l’overshoot day permette di capire quanto siano ampi i margini di consumo insostenibile e mette in evidenza la necessità di rivedere le modalità con cui si gestisce energia, produzione alimentare, rifiuti, trasporti e consumi in generale. Questo fenomeno non riguarda solo l’Italia ma anche tanti altri paesi ad alto impatto ambientale, benché la data italiana sia anticipata rispetto alla media globale, che si registra usualmente nella prima metà di agosto.

Come si calcola la data dell’overshoot day

Il calcolo che stabilisce la data di overshoot day utilizza due parametri fondamentali: la biocapacità del pianeta e l’impronta ecologica dell’umanità. La biocapacità indica la quantità totale di risorse rinnovabili che la Terra può produrre in un anno, inclusi suolo, acqua, foreste e aria pulita. L’impronta ecologica misura invece la domanda totale di risorse naturali da parte degli esseri umani in quel periodo.

Il calcolo della data

Per ottenere la data esatta si divide la biocapacità annua terrestre per l’impronta ecologica globale e si moltiplica il risultato per il numero totale di giorni dell’anno. Il valore così ottenuto indica fino a quale giorno del calendario le risorse disponibili sono sufficienti. Il resto dell’anno rappresenta il periodo in cui si consuma più di quanto si può ripristinare, creando un debito ecologico.

Questo metodo permette di valutare in modo puntuale quanto il consumo umano superi la capacità effettiva della Terra, tenendo conto delle diverse risorse richieste e della rapidità con cui vengono consumate. È un indicatore noto e preso in considerazione da scienziati e istituzioni per capire l’impatto ambientale di nazioni e comunità, e come stimolo per un cambiamento nei comportamenti collettivi.

Il rapporto tra impronta ecologica e biocapacità in italia

L’Italia si trova da anni a fronteggiare un forte squilibrio tra la domanda di risorse e la disponibilità del proprio territorio. Nel 2022, secondo dati ufficiali, l’impronta ecologica media per persona era di 4.0 ettari globali equivalenti , mentre la biocapacità nazionale si fermava a 1.0 gha pro capite. Questo significa che gli ecosistemi italiani rigenerano solo un quarto delle risorse consumate dagli abitanti.

Il deficit di biocapacità nasce da tre cause principali. La prima è l’ampio ricorso a importazioni, cioè i materiali e prodotti consumati in Italia ma provenienti dall’estero, che impongono un peso sull’ambiente di altri paesi. La seconda è l’uso di beni comuni globali, come lo sfruttamento dell’atmosfera per le emissioni di CO2, che non è limitato ai confini nazionali. La terza ragione riguarda lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali interne, come foreste, acqua e suolo, che subiscono un deterioramento progressivo.

Nel complesso la biocapacità di un paese dovrebbe essere superiore all’impronta ecologica. L’Italia mostra invece un disavanzo che indica una dipendenza da risorse esterne e da pratiche non sostenibili. Questo squilibrio si traduce in rischi per la sicurezza alimentare, per il mantenimento degli habitat naturali e per la qualità della vita futura.

Impatto delle politiche e comportamenti

Le cifre confermano inoltre che le politiche ambientali e i comportamenti individuali impattano direttamente sulla salute del pianeta e richiedono interventi mirati per ridurre consumi energetici, sprechi alimentari e emissioni di gas serra. Solo così sarà possibile ritardare la data dell’overshoot day e contenere i danni ambientali connessi.

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