Le calamità naturali rappresentano una sfida costante per il nostro territorio, e la gestione dei rischi collegati è un tema caldo. In questo contesto, il presidente dei geologi marchigiani, Piero Farabollini, ha espresso le sue posizioni critiche riguardo all’obbligatorietà dell’assicurazione per le imprese, che entrerà in vigore il 31 marzo. Farabollini sostiene che la vera soluzione risieda nella prevenzione e nella preparazione, piuttosto che in una semplice polizza assicurativa.
Le preoccupazioni degli imprenditori
Le aziende locali hanno espresso timori legittimi riguardo all’obbligo assicurativo. Secondo Farabollini, l’imposizione di questa tipologia di polizza si colloca in un contesto nel quale lo Stato non ha affrontato le questioni relative alla sicurezza del territorio in modo sistematico. L’assenza di un piano di prevenzione strutturato porterebbe a considerare l’assicurazione come un costo aggiuntivo, ma privo di garanzie reali per la salvaguardia delle attività economiche.
Molte imprese operano in aree ad alto rischio idrogeologico, dove l’assenza di adeguate opere di mitigazione aumenta la vulnerabilità ai disastri naturali. Questa problematica non può essere sottovalutata ed è fondamentale che le misure di sicurezza siano implementate per garantire un ambiente di lavoro più sicuro e sostenibile.
L’importanza della prevenzione
Farabollini sottolinea che la questione non riguarda unicamente il settore privato, ma deve essere estesa anche agli edifici pubblici e ai luoghi di culto. Queste strutture, spesso trascurate, richiedono interventi di messa in sicurezza che sono costosi e sottovalutati. Le spese necessarie per riparare e ristrutturare tali edifici sono ben visibili nelle ordinanze emanate dai vari commissari per affrontare eventi catastrofici.
Il presidente ricorda che, mentre l’assicurazione può costituire un supporto utile, è fondamentale che venga affiancata da un impegno serio per la prevenzione e una pianificazione territoriale accurata. Investire in misure preventive non solo risponderebbe a un bisogno sociale e economico, ma permetterebbe anche di ridurre il rischio di danni futuri.
La necessità di un cambiamento
Le affermazioni di Farabollini evidenziano una lacuna nell’approccio attuale della pubblica amministrazione nei confronti della sicurezza del territorio. La sua proposta di estendere l’obbligo assicurativo anche a edifici pubblici sottolinea la necessità di un cambiamento nella strategia di gestione dei rischi. Le polizze assicurative, sebbene possano svolgere un ruolo chiave nel sistema di protezione, non sostituiscono l’importanza di un piano di prevenzione concreto e ben articolato.
La responsabilità di garantire un adeguato livello di sicurezza deve essere condivisa da tutti i soggetti coinvolti – dallo Stato alle imprese, fino ai cittadini. Solo un approccio collettivo e orientato verso la prevenzione potrà permettere di affrontare in modo efficace le sfide poste dalle calamità naturali, minimizzando così rischi e danni alle comunità nel loro complesso.