Nuovo risarcimento da Massimo Adriatici per la morte di Younes El Boussettaoui: rifiutata l'offerta

Nuovo risarcimento da Massimo Adriatici per la morte di Younes El Boussettaoui: rifiutata l’offerta

Massimo Adriatici, ex assessore della Lega, propone un nuovo risarcimento di 220mila euro ai familiari di Younes El Boussettaoui, ma l’offerta viene nuovamente rifiutata in attesa di chiarimenti legali.
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Nuovo risarcimento da Massimo Adriatici per la morte di Younes El Boussettaoui: rifiutata l'offerta - Gaeta.it

Massimo Adriatici, l’ex assessore della Lega alla sicurezza di Voghera, continua a cercare di risolvere la questione legata alla morte di Younes El Boussettaoui, avvenuta il 20 luglio 2021. Il 39enne marocchino fu colpito da un proiettile esploso dall’arma di Adriatici in piazza Meardi, scatenando un’onda di indignazione e di richieste di giustizia. Recentemente, Adriatici ha presentato una nuova proposta di risarcimento ai familiari della vittima, ma anche questa è stata rifiutata.

Proposta di risarcimento respinta

Adriatici ha offerto 220mila euro totali come risarcimento ai genitori e ai cinque fratelli di Younes El Boussettaoui. Questo nuovo importo è stato presentato dopo il fallito tentativo di risarcire la famiglia con un precedente importo di 290mila euro, offerta che era stata già respinta. I legali della parte civile hanno spiegato che le somme offerte non sono accompagnate da un riconoscimento di responsabilità da parte dell’ex assessore, un aspetto cruciale nella questione del risarcimento.

La proposta, ripartita in sette assegni circolari depositati presso uno studio notarile, includeva due assegni da 55mila euro per i genitori e cinque assegni da 22mila euro per ciascuno dei fratelli di Younes. La risposta dei familiari è stata chiara: un rifiuto netto. La vedova di Younes, invece, ha accettato un risarcimento pari a 250mila euro, indicando una dinamica complessa nel riconoscimento delle responsabilità legali e morali legate all’evento tragico.

Svolgimento del processo

Il processo per l’omicidio di Younes El Boussettaoui si è concluso il 6 novembre scorso, quando la giudice Valentina Nevoso ha inoltrato gli atti alla Procura di Pavia. Questa ha ricevuto l’incarico di riconsiderare la qualificazione del reato da eccesso colposo di legittima difesa a omicidio volontario, avanzando l’ipotesi di “dolo eventuale”. Questa manovra legale potrebbe condurre a un nuovo rinvio a giudizio, potenzialmente sfociando in un processo davanti alla Corte d’Assise.

La situazione resta fluida, con possibilità che Adriatici decida di optare per il rito abbreviato. Questa scelta gli garantirebbe uno sconto di pena, nel caso di condanna. La rilevanza della decisione è sottolineata dalla volontà di evitare un processo lungo e complesso: la decisione di quanto avanzare dipenderà dalle strategie legali adottate per affrontare tali accuse.

Implicazioni legali e future

L’offerta di risarcimento presentata da Adriatici avrebbe avuto come effetto la revoca della parte civile, benché il suo recente rifiuto da parte della famiglia di Younes complica ulteriormente la questione. La questione del risarcimento è frequentemente una forma di riconoscimento dell’ingiustizia subita, e il fatto che i familiari non abbiano accettato nessuna delle proposte di Adriatici sottolinea il loro desiderio di vedere accertate le responsabilità penali, piuttosto che ricevere compensi monetari.

Mentre le aspettative verso un risvolto positivo per i familiari di Younes El Boussettaoui rimangono alte, la vicenda continua a suscitare attenzione non solo per gli aspetti legali, ma anche per le conseguenze sociali e morali legate a eventi di questo tipo. La comunità di Voghera e non solo seguono da vicino gli sviluppi di questo caso, che rappresenta un capitolo doloroso nella storia recente della città.

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