L’ospedale San Camillo di Atessa torna al centro di un acceso dibattito politico. Le ultime dichiarazioni di Vincenzo Menna, consigliere regionale e comunale, hanno scatenato una risposta decisa da parte del circolo cittadino di Fratelli d’Italia, che ha contestato la sua versione sulla struttura sanitaria. Un confronto acceso che evidenzia diverse visioni riguardo al passato e al presente dell’ospedale, nonché alle politiche regionali adottate. Vediamo nel dettaglio i punti contestati e le risposte fornite.
Critiche di Fratelli d’Italia sullo stato dell’ospedale san camillo
Il circolo di Fratelli d’Italia ad Atessa ha definito quantomai inesatta la rappresentazione fatta da Vincenzo Menna sulle condizioni dell’ospedale San Camillo. Secondo il gruppo politico, Menna avrebbe dimenticato come la struttura fosse stata profondamente depotenziata negli anni precedenti, in particolare per via dei tagli imposti dall’allora governo regionale guidato da D’Alfonso e Paolucci. Questi tagli, spiegano i membri di FdI, avevano trasformato l’ospedale in una “scatola vuota”, con gravi ripercussioni sui servizi offerti alla comunità.
Lo stato attuale e le funzioni del san camillo
Il circolo sottolinea anche come Menna continui a definire il San Camillo come una struttura ospedaliera di base, un PTA gestito da personale infermieristico. Questa ricostruzione, oltre a essere secondo loro errata, risulta poco rispettosa verso i medici e gli operatori sanitari che lavorano in loco con competenza e dedizione. Attualmente, infatti, il San Camillo è descritto come una struttura mista, che include un pronto soccorso, radiologia, endoscopia digestiva e servizi di fisioterapia riabilitativa. Questo approccio, sostengono, rappresenta un reale miglioramento rispetto al passato e riconosce il valore del personale coinvolto.
Leggi anche:
La rete ospedaliera abruzzese e il riconoscimento ottenuto da atessa
Un punto di grande importanza nella discussione riguarda la rete ospedaliera regionale, rivista e approvata sotto la presidenza di Marco Marsilio. Fratelli d’Italia evidenzia che, con questa riorganizzazione, l’ospedale di Atessa ha ottenuto finalmente il riconoscimento come presidio di area disagiata, dopo oltre vent’anni di attesa. Questo status consente alla struttura di accedere a risorse e attenzioni particolari per garantire una migliore assistenza.
L’affermazione di Menna, che secondo FdI sarebbe in contrasto con i fatti, viene considerata “faziosa o ottusa” nel non riconoscere i risultati ottenuti dall’attuale governo regionale. La modifica della rete ha quindi segnato un punto di svolta, almeno per gli esponenti del centrodestra, nel rafforzamento del San Camillo come ospedale con funzioni più ampie rispetto al passato.
Responsabilità politiche e ricostruzione storica della sanità locale
Il circolo di Fratelli d’Italia critica anche la narrazione adottata dall’amministrazione comunale, che ha prodotto una mini-serie social sulla storia della sanità locale. Secondo FdI, la ricostruzione risulterebbe parziale e poco obiettiva. Viene rimarcato che il racconto si concentrerebbe solo sugli anni a partire dal 2008, omettendo fatti rilevanti di periodi precedenti.
In particolare, manca un riferimento alle modifiche del Titolo V della Costituzione avvenute nel 2000 con il governo D’Alema, che hanno assegnato alle Regioni competenze concorrenti in materia sanitaria. Pure si trascura il governo Del Turco, responsabile del commissariamento della Regione Abruzzo, un evento cruciale per comprendere gli sviluppi successivi. C’è spazio anche per le critiche sul mancato richiamo alle politiche sanitarie del governo Renzi, da cui l’attuale amministrazione Borrelli si richiama, mentre si cita solo l’ex ministro Lorenzin.
Disponibilità al confronto e condizioni per il futuro del san camillo
Il circolo di Fratelli d’Italia ribadisce la propria apertura al dialogo con tutte le forze coinvolte, sottolineando però la necessità di onestà intellettuale e critica costruttiva. La disponibilità al confronto, infatti, non può prescindere da una condivisione di dati reali e da una narrazione equilibrata degli eventi passati e presenti.
L’obiettivo dichiarato è quello di continuare a potenziare il San Camillo di Atessa, mantenendo e tutelando le innovazioni introdotte in questi anni grazie al lavoro di Marco Marsilio, Nicoletta Verì e Nicola Campitelli. Il tema della sanità resta centrale per la comunità e sarà oggetto di ulteriori sviluppi politici e amministrativi nei mesi a venire.