Nuove strategie terapeutiche per il carcinoma prostatico: l'approvazione di olaparib in Italia

Nuove strategie terapeutiche per il carcinoma prostatico: l’approvazione di olaparib in Italia

L’Agenzia Italiana del Farmaco approva il rimborso di olaparib, un nuovo trattamento per il carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione, migliorando le opzioni terapeutiche per i pazienti.
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Nuove strategie terapeutiche per il carcinoma prostatico: l'approvazione di olaparib in Italia - Gaeta.it

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha recentemente dato il via libera al rimborso di olaparib, un innovativo farmaco orale prodotto da AstraZeneca e MSD. Questa compagna terapeutica si usa insieme ad abiraterone e prednisone o prednisolone ed è destinata al trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione e con mutazioni Brca 1/2. Queste novità rappresentano un passo significativo nel trattamento di una patologia che colpisce un numero crescente di uomini in Italia.

Il carcinoma prostatico in Italia

Nel 2024, si prevede che circa 40.190 uomini riceveranno diagnosi di carcinoma prostatico, rendendolo il tipo di cancro più comune tra il sesso maschile. Il tumore della prostata è caratterizzato da una crescita anomala delle cellule all’interno di questo organo. “Normalmente la prostata ha dimensioni paragonabili a una noce; con l’età, può aumentare fino a quelle di un mandarino per via di infiammazioni croniche o degenerazioni,” spiega Orazio Caffo, direttore dell’Oncologia all’Ospedale Santa Chiara di Trento. La media di età alla diagnosi è intorno ai 70 anni, con una prevalenza crescente a partire dai 50.

Il carcinoma prostatico è insidioso poiché spesso non presenta sintomi specifici. I segni tipici, come indebolimento del flusso urinario o bisogno frequente di urinare, possono essere attribuiti a condizioni non tumorali. La malattia può passare inosservata fino a quando non raggiunge dimensioni sufficienti per esercitare pressione sull’uretra. È importante notare che circa il 10% dei casi presenta una forma ereditaria, legata a mutazioni nei geni di riparazione del DNA, specialmente Brca 1 e Brca 2, che aumentano il rischio anche per altri tumori, come il carcinoma mammario e ovarico.

Sopravvivenza e fattori di rischio

La sopravvivenza a cinque anni per i pazienti con carcinoma prostatico avanza fino al 91%, un dato che impressiona, considerata l’età media dei pazienti e la presenza di altre patologie. Tuttavia, i sintomi possono essere facilmente trascurati, portando a diagnosi tardive. Giuseppe Procopio, direttore del programma prostata e oncologia medica genitourinaria presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, sottolinea che “il 10-20% degli uomini con carcinoma prostatico avanzato sviluppa una forma resistente alla castrazione entro cinque anni dalla diagnosi, e oltre l’80% presenta metastasi già al momento della diagnosi.” Tradizionalmente, i trattamenti standard per questa condizione includevano terapia ormonale o chemioterapia, ma la sopravvivenza rimane limitata, evidenziando la necessità di innovazioni terapeutiche.

I risultati dello studio PROpel

Lo studio PROpel, condotto su circa 800 pazienti con mCrpc che non avevano mai ricevuto terapie precedenti, ha fornito risultati promettenti sull’uso di olaparib in combinazione con abiraterone. “Nei pazienti, a prescindere dalla presenza di mutazioni genetiche, la sopravvivenza libera da progressione radiografica mediana era di 24,8 mesi per la combinazione, rispetto ai 16,6 mesi per il solo abiraterone,” spiega Caffo. Un aspetto significativo è che la combinazione ha ridotto il rischio di progressione della malattia del 34%, dimostrando così l’importanza clinica di questa nuova abordagem. I dati aggiornati presentano una sopravvivenza globale mediana più lunga con olaparib e abiraterone rispetto a quella ottenuta con il solo abiraterone .

L’importanza del test Brca

L’approvazione di olaparib rappresenta una svolta nel panorama terapeutico, tanto che Caffo afferma che “il test per mutazioni Brca è diventato essenziale nel decidere il trattamento per il carcinoma prostatico metastatico.” La rilevazione di queste varianti consente percorsi di consulenza oncogenetica per i familiari, potendo identificare portatori ad alto rischio e attuare strategie di diagnosi precoce. Questa innovazione non solo migliora la gestione della malattia, ma offre anche opportunità di prevenzione per le generazioni future.

Il futuro della gestione del carcinoma prostatico

Nel contesto attuale, il trattamento del carcinoma prostatico sta vivendo un’epoca di progressi significativi. È fondamentale adattare i percorsi di cura in base alle caratteristiche individuali della malattia, che può presentarsi in diverse fasi – localizzata, localmente avanzata o metastatica. Questa personalizzazione delle terapie promette di migliorare non soltanto i risultati clinici, ma anche la qualità della vita dei pazienti. Con l’approvazione di olaparib insieme a abiraterone, i medici hanno a disposizione strumenti più efficaci per affrontare una patologia complessa e frequentemente insidiosa, cambiando potenzialmente la pratica clinica nel trattamento del carcinoma prostatico metastatico.

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