Molti potranno faticare a immaginare che da una malattia complessa come il cancro possa partire un viaggio di rigenerazione personale. Eppure, le storie di oltre 3.5 milioni di italiani che convivono con una neoplasia dimostrano il contrario. È con questo spirito che ha preso forma ‘La vita è adesso. Ammalarsi, rigenerarsi, vivere‘, un libro scritto da Gabriella Pravettoni e Mauro Boldrini, volto a sottolineare come anche le esperienze più difficili possano condurre a nuovi equilibri. La pubblicazione, edita da Cairo Editore, si propone di comunicare a un pubblico ampio l’opportunità di crescita personale che può derivare da una diagnosi oncologica.
L’autore e il messaggio del libro
Gabriella Pravettoni e Mauro Boldrini sono i protagonisti di questo straordinario progetto editoriale. Pravettoni insegna Psicologia delle decisioni all’Università Statale di Milano e lavora come psiconcologa presso l’Istituto Europeo di Oncologia, mentre Boldrini si distingue nel campo della comunicazione scientifica, ricoprendo il ruolo di direttore della comunicazione di AIOM. Entrambi gli autori hanno accumulato anni di esperienza nell’ambito oncologico, dando vita a un volume che non è solo informativo, ma soprattutto riflessivo.
Pravettoni enfatizza che “la vita non è un concetto rimandabile”: “Ognuno di noi può attraversare delle avversità che possono e devono essere affrontate e superate. È essenziale vivere ogni giorno intensamente, quasi come se fosse l’ultimo, ma con la speranza di poter continuare”. Il libro offre una forma di condivisione profonda delle proprie emozioni e delle esperienze vissute, suggerendo lettori di abbracciare il cambiamento e di cercare la felicità anche in circostanze avverse.
Leggi anche:
La necessità di un supporto psicologico
Un aspetto significativo trattato nel libro è la questione del supporto psicologico per i pazienti oncologici. In Italia, solo il 20% dei pazienti ha accesso a servizi strutturati di psico-oncologia. Questo vuoto rappresenta una sfida enorme: a fronte di una diagnosi difficile, il sostegno emotivo diventa vitale per affrontare il processo di guarigione. Pravettoni condivide la propria esperienza personale, avendo affrontato anche una malattia non oncologica. La sua testimonianza porta alla luce quello che definisce ‘tempo sospeso’, un periodo in cui la vita sembra alla ricerca di nuovi significati e nuovi percorsi.
Boldrini, dimostrando una visione più ampia sulla comunicazione riguardo al cancro, sostiene che se in passato il cancro era associato a una condanna, oggi il gergo medico è cambiato, includendo termini come ‘cronicizzazione’ e ‘guarigione’. Il libro quindi mira a discutere di questi cambiamenti, invitando a vedere la malattia non solo come un evento negativo, ma come un’opportunità per una nuova consapevolezza. Cambiare la narrazione intorno al cancro, aprire il dialogo sui progressi della medicina e anche sull’importanza della prevenzione restano tematiche cruciali.
Il futuro della cura oncologica: il ruolo della comunicazione
Giuseppe Curigliano, presidente eletto della European Society for Medical Oncology , ha scritto la prefazione del libro, evidenziando i recenti progressi in campo oncologico che hanno permesso a oltre la metà degli uomini e a un numero ancora maggiore di donne di vivere almeno cinque anni dopo una diagnosi di cancro. La corsa ai nuovi trattamenti è incessante, con la ricerca che si muove verso la medicina di precisione e terapie sempre più mirate.
Questa nuova era dell’oncologia non riguarda solo il corpo, ma anche il benessere psicologico dei malati. I lettori potranno riscontrare come la psiconcologia sta guadagnando un posto sempre più centrale accanto alla cura fisica. Il libro si propone quindi di esaminare come la comunicazione sui temi oncologici sia diventata cruciale, con un’attenzione particolare ai progressi ma anche alle sfide esistenti, come le disuguaglianze nell’accesso alle cure.
Temi affrontati nel libro e il messaggio finale
Strutturato in 14 capitoli, il libro tocca temi vari campeggiando su domande cruciali, quali: cosa significa stare bene, come vivere con una malattia, la vita oltre la diagnosi e l’importanza della prevenzione. Viene anche esplorato l’effetto inspiratore di figure storiche e culturali, da Rossella O’Hara a Italo Calvino, per discutere il concetto di salute e benessere in contesti più ampi.
Il messaggio vuole essere chiaro: affrontare e convivere con una diagnosi oncolgica, o con qualsiasi altra malattia seria, è possibile. Non solo è una questione di resistenza ma anche di trasformazione, di scoprire nuove opportunità e di riflessioni profonde. Il libro di Pravettoni e Boldrini rappresenta un invito a guardare oltre il momento difficile, promuovendo un’idea di vita che è oggi, che si trasforma e che, anche in situazioni complessi, può condurci verso un futuro nuovo e luminoso.