Nuove misure di sicurezza per il carcere di Sulmona: arriva il fucile jammer contro i droni

Nuove misure di sicurezza per il carcere di Sulmona: arriva il fucile jammer contro i droni

L’introduzione del fucile jammer nel carcere di Sulmona segna un passo avanti nella lotta contro la comunicazione illecita, affrontando il problema dei telefoni cellulari e dei droni.
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Nuove misure di sicurezza per il carcere di Sulmona: arriva il fucile jammer contro i droni - Gaeta.it

L’introduzione di un fucile jammer presso il carcere di massima sicurezza di Sulmona rappresenta un intervento significativo nell’ambito della lotta contro la comunicazione illecita all’interno degli istituti penitenziari. L’Aquila, con un passato recente di interrogativi sulle modalità di ingresso di telefoni cellulari nel sistema carcerario, ora si avvale di tecnologie avanzate per migliorare la sicurezza.

La lotta contro i telefoni in carcere

Negli ultimi mesi, il carcere di Sulmona ha affrontato un problema crescente: il ritrovamento di telefoni cellulari all’interno della struttura. Solo nell’anno passato, le autorità hanno sequestrato ben 110 dispositivi, ponendo un’interrogativo sulle modalità di introduzione. I droni sono emersi come sospetti principali, non solo a Sulmona ma in molti penitenziari d’Italia. Infatti, il 24 aprile 2024 i carabinieri di Sulmona hanno arrestato due uomini napoletani, di 25 e 60 anni, mentre cercavano di introdurre cellulari nel carcere. Questo episodio ha sottolineato la necessità di misure più drastiche.

La creazione di un sistema di sicurezza che possa bloccare comunicazioni non autorizzate è diventata una priorità. I carabinieri, unendo forze con i responsabili del carcere, hanno messo in atto strategie concrete per affrontare questo fenomeno preoccupante.

L’innovazione del fucile jammer

Il fucile jammer, il cui funzionamento è destinato a ostacolare la ricezione di segnali radio su vasta scala, è già operativo nel carcere di Sulmona. Questo strumento, in grado di interrompere le comunicazioni per un raggio significativo, ha lo scopo di neutralizzare i droni che cercano di sorvolare l’area per infastidire le operazioni di controllo e spacciarvi telefoni verdi e sostanze illecite.

Secondo Mauro Nardella, sindacalista di categoria, il carcere aveva già avviato esperimenti per contrastare i droni nel 2022. Un’attrezzatura era stata installata sul tetto della struttura carceraria, proprio con l’obiettivo di deviare le comunicazioni dei droni stessi. Tale impegno dimostra un approccio proattivo da parte delle autorità carcerarie nell’affrontare una problematica che ha radici profonde e complesse.

I risultati di tali operazioni si sono rivelati significativi. Il sequestro più imponente della storia penitenziaria abruzzese si è verificato il 18 dicembre dell’anno scorso, quando 40 telefoni cellulari sono stati rinvenuti nel corso di una retata condotta dalle forze dell’ordine. Questo evento ha acceso un faro su come le tecnologie moderne possano essere utilizzate per garantire la sicurezza dei penitenziari.

La situazione del traffico di beni illeciti

Il carcere di Sulmona non è l’unico ad affrontare problemi legati al traffico di telefoni e droga. Il carcere è stato inserito in un’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, rivelando l’esistenza di un tariffario ben definito per l’introduzione di beni illeciti all’interno degli istituti penitenziari.

Questa inchiesta ha portato alla luce un sistema vasto che coinvolge diversi operatori e strutture carcerarie in tutta Italia. Le autorità stanno ora lottando su più fronti, collaborando con forze di polizia e agenzie di intelligence per raccogliere evidenze e fermare queste reti di smuggling.

Gli sviluppi presso il carcere di Sulmona non solo mostrano un impegno a garantire un ambiente sicuro per il personale e i detenuti, ma offrono anche spunti per riflessioni più ampie sul funzionamento delle misure di sicurezza negli istituti penitenziari italiani. La questione si rivela intrinsecamente complessa e richiede strategie multifunzionali per fornire una risposta efficace e duratura a tali sfide.

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