Nuove immagini svelano la struttura interna dei campi flegrei fino a 20 km di profondità

Nuove immagini svelano la struttura interna dei campi flegrei fino a 20 km di profondità

Lo studio internazionale guidato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia svela la struttura magmatica profonda dei Campi Flegrei vicino a Napoli, migliorando il monitoraggio e la gestione del rischio vulcanico.
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Uno studio internazionale ha mappato in 3D la struttura magmatica dei Campi Flegrei fino a 20 km di profondità, migliorando la comprensione e il monitoraggio del vulcano vicino a Napoli per una gestione del rischio più efficace. - Gaeta.it

Un recente studio ha rivelato dettagli mai osservati prima sulla caldera dei Campi Flegrei, grazie a una tomografia magnetotellurica tridimensionale che ha esplorato la struttura vulcanica fino a 20 chilometri sotto la superficie. La ricerca apre la strada a una comprensione più precisa dei processi magmatici che caratterizzano questo complesso sistema vulcanico, cruciale per la sorveglianza di un’area densamente popolata vicino a Napoli.

Dettagli dello studio condotto sui campi flegrei

Il lavoro scientifico è stato realizzato da un gruppo internazionale guidato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia , con la partecipazione di università di Oxford, Trinity College di Dublino e di Monaco di Baviera. Il risultato è riportato sulla rivista Nature Communications Earth & Environment e fornisce una visione completa del sistema magmatico che si estende sotto la caldera dei Campi Flegrei, area situata a nord-ovest di Napoli.

Gli studiosi hanno associato i dati di sismicità locale con le mappe di resistività del sottosuolo per rilevare la presenza e il movimento di materiale magmatico. Nei profili studiati sono stati individuati gli epicentri di terremoti e le corrispondenti anomalie elettriche, tracciando la distribuzione del magma che si muove all’interno della crosta terrestre. Questi dati mostrano, in dettaglio, le formazioni profonde e permettono di capire meglio come il sistema vulcanico si lega alla sua attività.

L’approfondimento oltre i 20 chilometri ha permesso di includere anche la parte sommersa della caldera, aprendo un nuovo orizzonte nello studio di questo vulcano, noto per la sua attività potenzialmente pericolosa.

Metodo magnetotellurico per mappare il sottosuolo

Per ottenere queste immagini, i ricercatori hanno impiegato la magnetotellurica, tecnica che registra le variazioni naturali dei campi elettrici e magnetici sulla Terra. Questi segnali, raccolti da un sistema di sensori, sono stati elaborati con un’inversione tridimensionale per stimare la resistività elettrica del sottosuolo, parametro che cambia in presenza di fluidi o materiali diversi.

La resistività elettrica è particolarmente indicativa per la rilevazione di magma parzialmente fuso, gas e fluidi legati all’attività vulcanica. Le zone più resistive corrispondono a rocce solide e asciutte, mentre quelle con bassa resistività indicano la presenza di materiali che facilitano il passaggio delle correnti elettriche, come il magma fuso o vapori.

L’analisi ha permesso di evidenziare canali dove il magma e il gas possono risalire verso la superficie, individuando bacini di accumulo magmatico. Tali informazioni rappresentano un elemento chiave per capire le dinamiche interne dei Campi Flegrei, soprattutto durante le fasi di unrest, quando aumentano le emissioni di gas e l’attività sismica.

Implicazioni per il monitoraggio e la gestione del rischio

Questa ricerca rappresenta un’importante aggiunta al quadro di monitoraggio dei Campi Flegrei, un’area vulcanica nota per le sue eruzioni passate e per la sua complessità geologica. Conoscere la struttura magmatica interna fino a profondità mai esplorate prima aiuta a sviluppare modelli più precisi per prevedere comportamenti futuri del vulcano.

Le immagini ottenute possono migliorare la capacità di interpretare segnali di allarme come movimenti di magma o variazioni nella pressioni dei gas. Questo contribuisce a un sistema di sorveglianza più dettagliato, che potrebbe offrire indicazioni tempestive in caso di escalation dell’attività vulcanica.

Importanza per la popolazione e le autorità

Lo studio è particolarmente rilevante grazie alla densità abitativa delle aree intorno ai Campi Flegrei e alla sensibilità della popolazione verso le minacce geologiche. I dati aggiornati sulla struttura interna del vulcano sostengono le autorità scientifiche e le protezioni civili nel preparare strategie di sicurezza più efficaci per la regione. “Questi dati rappresentano un passo avanti fondamentale per una più efficace gestione del rischio vulcanico nelle aree urbanizzate,” si sottolinea dagli esperti coinvolti nello studio.

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