Nel complesso scenario della guerra tra Russia e Ucraina, che si avvia verso il traguardo dei 1000 giorni, emergono novità significative che influenzano sia le operazioni sul campo di battaglia sia le dinamiche politiche. Mentre gli occhi sono puntati sulla posizione di Donald Trump riguardo al conflitto, Mosca continua a intensificare le sue azioni. Nel frattempo, gli Stati Uniti, con l’amministrazione Biden, stanno rispondendo con l’invio di contractor che si occuperanno della manutenzione delle attrezzature militari già fornite.
L’uso della nuova super bomba russa
Recentemente, le forze armate russe hanno iniziato a utilizzare una nuova tipologia di ordigni, le ‘super bombe’ guidate Grom E1. Questi armamenti sono in grado di volare per circa 120 chilometri, con una progettazione pensata per ridurre l’esposizione ai sistemi di difesa aerea ucraini. I caccia Su-30 e Su-34 della Russia possono ora colpire obiettivi senza dover avvicinarsi troppo alla linea del conflitto, limitando i rischi per i loro equipaggi.
Le Grom E1 sono state impiegate in vari attacchi, compromettendo non solo obiettivi militari ma anche strutture civili nelle città di Myrnohrad, Kherson e Kharkiv. Purtroppo per l’Ucraina, il potenziale distruttivo di queste bombe risulta davvero elevato, complicando le operazioni di contrasto. Sebbene vi sia da parte ucraina un punto a favore, ossia il numero relativamente limitato di Grom E1 disponibili, la capacità di queste armi di colpire a lunga distanza mette a serio rischio le postazioni ucraine. Per effettuare attacchi simili, infatti, i caccia ucraini potrebbero trovarsi in una posizione vulnerabile contro i sistemi di difesa russi S-300 e S-400.
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Le strategie militari russe sembrano adattarsi a un approccio più metodico, forse per prepararsi a un aumento delle operazioni durante i mesi invernali, quando le strutture energetiche ucraine potrebbero subire un colpo ben più pesante, amplificando gli effetti delle offensive di Mosca.
Arrivo dei contractor americani in Ucraina
Con l’uscita di scena della presidenza Biden, le attese su come si muoverà Donald Trump riguardo al sostegno degli Stati Uniti a Kiev rimangono alte. Nel frattempo, l’amministrazione attuale ha dato il via a un provvedimento atteso da lungo tempo: l’invio di contractor americani in Ucraina. Questi non solo offriranno un supporto pratico ma saranno anche coinvolti nella manutenzione e riparazione degli armamenti già forniti.
Secondo quanto riportato dalla CNN, i contractor statunitensi si dedicheranno principalmente ai caccia F-16 e ai sistemi di difesa aerea Patriot, con obiettivi di rendere più efficiente e tempestivo il supporto alle forze ucraine. È importante sottolineare che questi contractor non saranno coinvolti direttamente nei combattimenti e opereranno lontano dalla linea del fronte, per garantire un supporto meno rischioso.
Fino a oggi, i sistemi americani danneggiati sono stati riparati principalmente in Polonia e Romania, un processo che ha portato a ritardi significativi sia nei tempi di riparazione che nei costi. L’inserimento di contractor sul campo potrà certamente offrire risposte più pronte e mirate, contribuendo così alla capacità operativa delle forze armate ucraine.
Mentre la guerra continua a evolversi, l’impatto di queste nuove armi e l’assistenza statunitense potrebbero rappresentare fattori cruciali nel conflitto, rendendo necessaria un’ulteriore analisi delle dinamiche in atto e delle prossime mosse delle forze coinvolte.