Nuove alleanze per il lavoro: il presidente Inps parla di gender gap e opportunità intergenerazionali

Nuove alleanze per il lavoro: il presidente Inps parla di gender gap e opportunità intergenerazionali

Il Forum Elle Active! 2024 ha affrontato il gender pay gap, le pensioni e l’inclusione lavorativa delle donne, evidenziando la necessità di alleanze tra generi e generazioni per migliorare l’occupazione in Italia.
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Nuove alleanze per il lavoro: il presidente Inps parla di gender gap e opportunità intergenerazionali - Gaeta.it

Il dibattito su temi come il gender pay gap, le pensioni e l’inclusione lavorativa delle donne ha preso posto nel corso del Forum Elle Active! 2024, un evento che riunisce leader e attivisti per discutere di lavoro e pari opportunità. Gabriele Fava, presidente dell’INPS, ha partecipato attivamente all’evento, sottolineando l’importanza di una nuova alleanza fra generi e generazioni per affrontare le sfide attuali nel mondo del lavoro.

La necessità di un’alleanza fra generi e generazioni

Nel suo intervento, Fava ha evidenziato come l’alleanza fra diverse generazioni e generi non sia solo auspicabile, ma necessaria per migliorare l’integrazione lavorativa in Italia. “Si tratta di un’alleanza attuale, che deve essere concretizzata e migliorata,” ha detto Fava, sottolineando la volontà dell’INPS di ridurre il divario occupazionale che ancora persiste tra uomini e donne. Questa disuguaglianza, in termini di opportunità lavorative, si traduce in una serie di problematiche, tra cui il mancato accesso a ruoli dirigenziali per le donne e minori retribuzioni, impattando la qualità della vita di molte famiglie italiane.

Fava ha ribadito l’importanza di instaurare un nuovo patto con le imprese per affrontare in modo efficace queste sfide. È cruciale che le aziende lavorino assieme alle istituzioni pubbliche per creare un ambiente favorevole all’integrazione tra il lavoro e la vita familiare. L’obiettivo è assicurare che le donne non debbano affrontare compromessi tra carriera professionale e famiglia. Le istituzioni, a loro volta, devono garantire politiche che supportino le famiglie in tutte le loro forme.

Un focus sui temi di genere e sulle politiche attive

Il forum si è svolto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e ha rappresentato un’importante piattaforma per dare voce a chi desidera promuovere il cambiamento sociale e culturale. La questione del gender pay gap è stata al centro dei dibatti, con esperti che hanno sottolineato come le disparità salariali continuino a costituire un problema significativo nel mondo lavorativo.

Non si tratta solo di cifre; il gender pay gap riflette una serie di stereotipi e pregiudizi profondamente radicati che continuano a influenzare le carriere delle donne. In questo contesto, il presidente dell’INPS ha evidenziato l’importanza di sensibilizzare le aziende riguardo a queste problematiche, incoraggiando la formazione e l’informazione su come superare le barriere all’occupazione femminile.

Le discussioni del forum hanno incluso anche il tema del “child penalty”, ovvero l’effetto negativo che la nascita di un figlio ha sul percorso professionale di una donna. Fava ha recitato che è fondamentale supportare le famiglie, non solo in termini di politiche di congedo parentale, ma anche attraverso misure economiche e incentivazioni per le aziende pronte a investire in un ambiente di lavoro inclusivo.

Verso un futuro lavorativo più equo

Il presidente dell’INPS ha manifestato ottimismo riguardo ai progressi che Italia sta compiendo per ridurre il divario occupazionale e generazionale. La legge di bilancio del 2025 prevede infatti misure specifiche per incentivare l’occupazione femminile e migliorare la compatibilità tra vita lavorativa e familiare.

“Questa legge esprime una chiara sensibilità verso le esigenze di uomini e donne,” ha dichiarato Fava. Il governo si impegna a creare un contesto lavorativo nel quale le donne possano affrontare serenamente la sfida di avviare una carriera e fondare una famiglia. È chiaro che il cambiamento non avverrà dall’oggi al domani, ma con iniziative concrete e un dialogo costante tra istituzioni e aziende, è possibile sperare in un futuro lavorativo più equo e inclusivo per tutti.

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