Nuova tappa della mostra sull’emigrazione italiana in Brasile al Palácio do Café di Espírito Santo do Pinhal

Nuova tappa della mostra sull’emigrazione italiana in Brasile al Palácio do Café di Espírito Santo do Pinhal

Il Museo nazionale dell’emigrazione italiana celebra i 150 anni di emigrazione italiana in Brasile con una mostra a Espírito Santo do Pinhal, raccontando storia, cultura e contributi degli italiani nelle comunità brasiliane.
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Il Museo nazionale dell’emigrazione italiana presenta a Espírito Santo do Pinhal, in Brasile, la mostra "En busca da nova terra" che celebra i 150 anni dell’emigrazione italiana in Brasile, raccontando storie, sfide e contributi degli immigrati attraverso quattro percorsi espositivi. - Gaeta.it

Il Museo nazionale dell’emigrazione italiana prosegue il suo viaggio all’estero con un’esposizione che celebra il racconto degli italiani in Brasile. La mostra “En busca da nova terra” sbarca a Espírito Santo do Pinhal, città dello stato di San Paolo, con un progetto nato per onorare i 150 anni di emigrazione italiana in terra brasiliana. Cinque enti culturali si sono uniti per dar vita a questa iniziativa che mira a raccontare le sfide e le conquiste di chi ha lasciato l’Italia per cercare fortuna in un continente lontano.

Collaborazione tra musei e associazioni per ripercorrere la storia degli italiani in brasile

La mostra è il risultato di una rete di istituzioni che hanno messo insieme risorse e competenze. Tra i protagonisti ci sono il MEI e il Museu da Imigração de São Paulo, la Società Dante Alighieri di Napoli, l’associazione Casa América e la UIM. Questi soggetti culturali hanno scelto di unire forze per raccontare con precisione e attenzione la storia dell’emigrazione italiana in Brasile senza dimenticare dettagli importanti né sfumature culturali. L’obiettivo è condividere un patrimonio umano e sociale che attraversa decenni.

Il progetto ha preso il via con la Crociera delle Radici, una navigazione di 21 giorni tra Genova e Santos, organizzata con Costa Crociere. A bordo, oltre 1.500 persone hanno partecipato a incontri, dibattiti e alla presentazione di esposizioni temporanee. Quando la nave è arrivata a destinazione, le mostre hanno continuato il loro percorso in varie località brasiliane. Questa iniziativa ha messo in moto un circuito culturale in cui l’emigrazione italiana è al centro dell’attenzione.

Espírito santo do pinhal: la terra dell’emigrazione italiana e il ruolo nelle piantagioni di caffè

La scelta di ospitare la mostra a Espírito Santo do Pinhal non è casuale. Questa città è una delle prime a sentire il forte impatto dell’arrivo di famiglie italiane in Brasile, soprattutto nella regione di San Paolo e in Minas Gerais. Qui i nuovi abitanti hanno dato un contributo decisivo nella trasformazione dell’economia locale, passando da un sistema basato sulla schiavitù a uno fondato sul lavoro degli immigrati. Le coltivazioni di caffè, motore economico della zona, devono molto al lavoro e alla cultura portati dagli italiani.

Questo passaggio segna un punto di svolta nella storia della regione. Le famiglie italiane si sono radicate in modo stabile, creando comunità, scuole e istituzioni che hanno modellato il tessuto sociale locale. Nel tempo hanno mantenuto legami con l’Italia, incubando tradizioni e valori che ancora oggi si riflettono nella vita quotidiana. La mostra racconta questi aspetti, mettendo in evidenza il legame profondo che unisce i due paesi.

I quattro percorsi espositivi della mostra che invitano a scoprire l’emigrazione italiana

L’allestimento curato da Fabio Niosi, ambasciatore del MEI in Brasile, è organizzato in quattro sezioni che offrono prospettive differenti sull’emigrazione italiana. Il primo spazio, “Uma varanda sobre o Brasil”, è nato dal lavoro congiunto del MEI e del Museu da Imigração di São Paolo. Alessandra Almeida e Pierangelo Campodonico hanno firmato la curatela, soffermandosi sul rapporto e lo sguardo che gli emigranti hanno avuto verso il Brasile.

“La Bibliotechine di bordo” è la seconda mostra, realizzata dalla Società Dante Alighieri e seguita da Giulia De Castro. Questa parte evidenzia il ruolo delle piccole biblioteche presenti sulle navi durante i lunghi viaggi, risorse preziose nate per accompagnare l’emigrato e aiutarlo ad affrontare il cambiamento culturale.

Anita e giuseppe garibaldi nella storia migratoria latinoamericana

La terza sezione è dedicata a “Anita e Giuseppe Garibaldi”, proposta dall’associazione Casa América e curata da Raffaella Ponte. Racconta la presenza e l’impatto dei Garibaldi anche in America Latina, inserendo il racconto personale in un contesto più ampio di lotte e migrazioni.

Infine, la mostra si chiude con “Il sindacato dall’Italia al Brasile”, portata dalla UIM e curata da Fabio Porta, che rivela le dinamiche di organizzazione del lavoro e tutela dei diritti degli emigrati italiani una volta arrivati in Brasile. Queste sezioni riflettono diversi momenti e aspetti della lunga storia migratoria, tratteggiandone i dettagli con fonti storiche e materiali originali.

Informazioni pratiche e prossime tappe della mostra in brasile

L’accesso al Palácio do Café è libero fino al 27 luglio, durante gli orari di apertura dell’edificio storico. I visitatori possono immergersi nei racconti e in fotografie che tracciano ogni tappa dell’emigrazione italiana, passata e presente. Questo progetto culturale invita a riflettere su quella esperienza umana che ha formato tanto il Brasile quanto l’Italia in una relazione fatta di partenze, incontri e nuove radici.

Dopo Espírito Santo do Pinhal, la mostra si sposterà a Poços de Caldas, altra città che presenta legami storici con la comunità italiana in Brasile. L’inaugurazione è prevista per il primo agosto, con nuovi giorni dedicati alla scoperta, al ricordo e all’approfondimento di un fenomeno sociale che continua a segnare identità e storie di due continenti.

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