Il decreto fiscale 2025 introduce una nuova sanatoria dedicata alle partite iva. Questa misura coinvolge circa 2,2 milioni di contribuenti che potranno regolarizzare la loro posizione fiscale entro scadenze precise. L’obiettivo è recuperare risorse per oltre un miliardo di euro, risorse che potrebbero essere destinate a riduzioni fiscali per il ceto medio o a nuove iniziative di pace fiscale nella manovra autunnale.
Scadenze e iter legislativo della nuova sanatoria
La misura è stata approvata in commissione finanze alla camera e verrà discussa in aula a partire dal prossimo lunedì. Si prevede che al termine del voto a monteciotorio il testo passerà al senato, dove si attendono ulteriori valutazioni prima della pausa estiva. La nuova sanatoria si lega al concordato preventivo biennale 2025-2026, una procedura che offre ai contribuenti la possibilità di regolarizzare le pendenze con il fisco in modo strutturato.
Caratteristiche del concordato biennale
Il concordato permette di risolvere le controversie fiscali riguardanti gli anni dal 2019 al 2023 con condizioni di pagamento più favorevoli rispetto ai normali termini. Il calendario previsto dà ai contribuenti un arco temporale tra il primo gennaio e il 15 marzo 2026 per effettuare il versamento in un’unica soluzione, oppure di scegliere fino a dieci rate mensili. Questo facilita l’adesione anche per chi ha difficoltà economiche momentanee, offrendo margine di manovra più ampi.
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Destinatari e meccanismi della sanatoria per le partite iva
I beneficiari della nuova sanatoria sono esclusivamente le partite iva che entro il 30 settembre 2025 aderiranno al concordato preventivo biennale. Questo significa che solo i contribuenti che presentano richiesta formale potranno accedere alle condizioni agevolate. In totale, si stima una platea potenziale di poco più di 2 milioni di contribuenti, con diverse situazioni fiscali da regolarizzare.
La legge applicherà un sistema differenziato in base all’affidabilità fiscale del contribuente, che verrà misurata tramite gli indicatori sintetici di affidabilità fiscale . I contribuenti più affidabili pagheranno aliquote ridotte, mentre quelli con punteggi più bassi sosterranno costi più alti per favorire un principio di equità e responsabilizzazione fiscale.
Aliquote applicate e criteri di affidabilità fiscale
La sanatoria riguarda le imposte sui redditi e le addizionali riferite al periodo 2019-2023. Le aliquote variano dal 10% al 15% dell’imposta sostitutiva, calcolate secondo il punteggio Isa: da un 10% per punteggi tra 8 e 10, si passa al 12% per valori fino a 6, fino a un massimo del 15% per punteggi inferiori a 5.
Anche la base imponibile aggiuntiva segue una scala crescente, dal 5% per i contribuenti con il massimo punteggio fino al 50% per quelli con score basso, sotto il 3. Questa scelta cerca di premiare chi ha rispettato maggiormente gli obblighi fiscali e di scoraggiare chi ha avuto comportamenti di maggiore rischio o inadempienza.
Commento sulle aliquote differenziate
“Questa scelta cerca di premiare chi ha rispettato maggiormente gli obblighi fiscali e di scoraggiare chi ha avuto comportamenti di maggiore rischio o inadempienza.”
Modifiche al calendario dei pagamenti e novità procedurali
Rispetto alla precedente esperienza di ravvedimento, la nuova sanatoria offre una maggiore flessibilità sui termini di pagamento. I contribuenti potranno scegliere di saldare l’intero importo in un’unica soluzione entro metà marzo 2026, oppure suddividere l’importo in massimo dieci rate mensili. Questa modalità è pensata per dare respiro ai contribuenti rispettando comunque tempi definiti.
Un elemento importante riguarda la tutela dei contribuenti durante le verifiche fiscali. Il decreto fiscale stabilisce che ogni controllo dovrà essere motivato con scritti formali, per evitare ispezioni arbitrarie. La trasparenza verrà garantita con obblighi di tracciabilità e comunicazioni precise sul motivo delle verifiche. Questo punto vuole portare maggiore certezza e regolarità negli accertamenti fiscali.
Impatto economico del ravvedimento e aspettative sul gettito
Il governo stima che il gettito derivante dalla nuova sanatoria sarà di poco superiore a un miliardo di euro, una cifra in linea con quella della precedente edizione del ravvedimento speciale. Questi fondi potrebbero essere destinati a politiche di riduzione del carico fiscale per famiglie e imprese, oppure a rafforzare altre misure di regolarizzazione fiscale previste nel corso del 2025.
L’attenzione è alta su quanto realmente i contribuenti aderiranno a questa opportunità. L’estensione del concordato biennale e le condizioni più flessibili sono stati introdotti proprio per aumentare la partecipazione. Resta da vedere come sarà il quadro complessivo una volta terminata la stagione delle adesioni e quali effetti avrà sugli accertamenti successivi.