Negli spazi abbandonati delle piscine Sempione a Torino, ancora un episodio grave e preoccupante ha segnato la cronaca domenicale. Una ragazza è stata trovata in stato confusionale, con sospetti effetti dovuti all’assunzione di sostanze stupefacenti. La scena si è svolta nel quartiere barriera di Milano, tra testimonianze di degrado e invocazioni d’intervento. Il problema della sicurezza e dell’abbandono in questa zona torna al centro della discussione pubblica e politica.
L’ennesimo caso di emergenza sanitaria nelle piscine sempione
La serata di domenica ha portato agli occhi di tutti una situazione critica che non è nuova a chi frequenta il quartiere: una giovane ragazza in preda a confusione mentale è crollata all’interno dell’ex impianto sportivo abbandonato. Il personale medico è intervenuto con tempestività, tentando pratiche di rianimazione prima di trasportare la ragazza al pronto soccorso. Fonti sul posto raccontano che la giovane era presente nell’area da almeno tre giorni, versando in condizioni fragili che sembravano sfuggire a ogni controllo.
Le riprese circolate sui social mostrano l’intervento dell’ambulanza e la corsa dei soccorritori. Le condizioni della ragazza restano riservate, ma l’ennesimo episodio alimenta le preoccupazioni legate a questo luogo ormai emblema di degrado urbano. Il complesso delle piscine dismesse continua ad attrarre persone vulnerabili, spesso sole, in situazioni di forte disagio.
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Il degrado come specchio della crisi urbana
Le piscine Sempione rappresentano da anni uno spazio abbandonato, che si è trasformato in rifugio per senzatetto, consumatori e spacciatori di droga. Situate a pochi passi dal parco omonimo e dalla via Boccherini, l’area si trova nel cuore di una zona residenziale densamente popolata. Qui, famiglie e bambini cominciano ad evitare di passare vicino all’ex impianto per la paura dei rischi legati al degrado.
Il luogo, un tempo destinato all’attività sportiva e sociale, è oggi sinonimo di abbandono e illegalità. Chi vive in zona segnala una trasformazione radicale, con presenze continue legate al traffico di droga e a bivacchi notturni. La situazione si riflette negativamente sulla qualità di vita e sulla percezione di sicurezza dei residenti, diventando un nodo aperto per la comunità locale.
Le denunce della politica locale e l’attacco all’amministrazione comunale
Verangela Marino, capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 6, ha espresso un duro giudizio riguardo la situazione. Con un post pubblico molto critico, la consigliera ha puntato il dito contro il Comune, accusato di aver trascurato le periferie e di aver privilegiato interventi mediaticamente più visibili nel centro città. Secondo Marino, il sindaco avrebbe sottovalutato la gravità del fenomeno droga nelle aree periferiche.
La consigliera ha sollevato dubbi sulla capacità e volontà dell’amministrazione di intervenire concretamente sui siti come le piscine Sempione. Ha ricordato che problemi simili esistono da decenni, ma sembrano ignorati, nonostante le segnalazioni dei cittadini. L’appello è rivolto a mettere fine a uno stato di abbandono che ha trasformato questi spazi in luoghi simbolo della crisi sociale e della mancanza di tutela.
Il disagio sociale tra spaccio, tossicodipendenza e abbandono istituzionale
Il collasso della ragazza è solo uno degli episodi che testimoniano una realtà oggi fuori controllo. Attorno e dentro le piscine abbandonate si radunano gruppi di giovani in difficoltà, con problemi di dipendenza. La presenza di spacciatori è spesso segnalata anche durante il giorno, mentre la notte i bivacchi aumentano. Nonostante le numerose richieste, non è cambiato nulla: né abbattimento né riconversione dell’area hanno visto concretizzarsi piani o interventi.
Il problema supera la dimensione della semplice sicurezza urbana e si lega a questioni sociali più ampie. Si tratta di un territorio dove la distanza tra narrative ufficiali di riqualificazione e realtà vissuta è marcata. Gli abitanti chiedono da tempo un intervento più deciso per restituire controllo, decoro e sicurezza al quartiere. L’inerzia amministrativa alimenta un senso di isolamento e di sfiducia tra chi vive quotidianamente in queste zone.
La promessa e la protesta dei cittadini onesti per il futuro dell’area
Marino ha concluso il suo intervento ribadendo l’impegno a non mollare la presa. La sua battaglia, sostenuta da molti cittadini, punta all’abbattimento delle piscine Sempione per restituire uno spazio pubblico sicuro. L’obiettivo è recuperare un parco accessibile, presidiato e libero da illegalità.
Il campo di battaglia resta quello di un quartiere segnato da un degrado che sembra non trovare fine. Il rischio peggiore è vedere alla prova dei fatti l’abbandono dei più fragili. Le ragazze salvate in extremis sotto gli effetti di droghe rappresentano un monito che rimanda all’urgenza di agire su più fronti, prima che il quadro peggiori ulteriormente.