La realizzazione della nuova diga del porto di Genova sta procedendo più rapidamente del previsto. Le autorità hanno annunciato che la fase B del progetto sarà avviata prima del previsto, accorciando il cronoprogramma di almeno due anni e mezzo. Con l’arrivo imminente del decreto del ministero dell’economia e delle finanze per l’autorizzazione al finanziamento, il completamento di entrambe le fasi principali è fissato per giugno-luglio 2027, contro la data iniziale del 2030.
Anticipazione della gara per la fase b e impatto sui tempi di costruzione
Il presidente della regione Liguria, Marco Bucci, commissario unico per la diga, ha spiegato che la gara della fase B del progetto non partirà più a fine fase A, come previsto. Di fatto, la fase B è partita in anticipo rispetto al programma originario. Questo cambiamento potrebbe far risparmiare dai due ai tre anni rispetto alle scadenze stabilite in precedenza. La scelta di anticipare la gara deriva dalla volontà di accelerare il completamento dell’opera essenziale per il porto di Genova.
Nel giro di poche settimane, il decreto del ministero dell’economia dovrebbe autorizzare ufficialmente il finanziamento, passando così dalla progettazione esecutiva e preparatoria alla costruzione vera e propria. L’opera è suddivisa in diverse fasi: la fase A comprende la parte iniziale della diga, inizialmente prevista per concludersi prima di avviare la fase B. Ora il doppio percorso significa un impegno simultaneo su più cantieri, con l’obiettivo di concludere l’intera diga foranea entro metà 2027, due anni e mezzo prima del termine pianificato inizialmente.
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Avanzamento dei lavori: posizionamento cassoni e produzione calcestruzzo a vado ligure
Bucci ha indicato che il prossimo passo importante sarà il posizionamento dell’ottavo cassone, un elemento fondamentale della struttura della diga. I cassoni sono enormi blocchi in calcestruzzo necessari per costruire la barriera portuale. Ognuno di essi misura 66 metri in lunghezza, 30 metri in larghezza e 33,7 metri in altezza, una mole imponente che richiede una grande quantità di materiale e precisione.
Per assicurare la continuità dei lavori, a Vado Ligure sono stati installati tre impianti di betonaggio di grandi dimensioni destinati a produrre il calcestruzzo necessario per i cassoni superficiali, quelli più grandi e pesanti della diga. La presenza degli impianti in loco permette di ridurre i tempi di produzione e di trasporto, snellendo il processo di costruzione.
L’impiego di questi mega impianti sottolinea la dimensione imponente del progetto, che richiede una logistica complessa e un coordinamento continuo tra la fase produttiva e quella di posizionamento in mare dei cassoni. A Vado sono inoltre monitorati costantemente i lavori di assemblaggio, affinché il montaggio in porto possa procedere senza intoppi e in linea con i tempi previsti dal calendario.
Stato di avanzamento generale e principali sfide tecniche del cantiere
Nonostante la complessità e la portata dei lavori, Bucci ha confermato che i progressi sono regolari. Il posizionamento della ghiaia sul fondale marino procede più rapidamente del previsto, elemento essenziale per stabilizzare la base della diga. Oltre all’avanzamento della ghiaia, le colonne di sostegno sono allineate secondo il piano di costruzione.
Le fasi successive, come lo scavo e il posizionamento dei cassoni, tuttavia, procedono con qualche rallentamento. I cassoni sono leggermente indietro rispetto alla tabella di marcia ma la mole del lavoro già completato sul fondale – circa l’80% – permette di mantenere il cronoprogramma complessivo.
L’esperienza maturata in cantiere ha mostrato come ogni progetto di questo tipo possa incontrare alti e bassi, con tappe più rapide e altre più lente. L’importante è portare avanti ogni step senza compromettere la sicurezza e la solidità della struttura, elementi fondamentali per una diga destinata a proteggere un porto strategico come quello di Genova.
La sfida dei prossimi mesi sarà dunque mantenere ritmo e qualità delle opere, per rispettare la data di chiusura fissata per l’estate del 2027, riducendo così l’impatto delle tempistiche precedenti e accelerando la messa in funzione del porto.