Novartis Italia investe oltre 150 milioni in ricerca e sviluppo fino al 2028 con focus sulla ricerca italiana

Novartis Italia investe oltre 150 milioni in ricerca e sviluppo fino al 2028 con focus sulla ricerca italiana

Novartis Italia investe oltre 150 milioni di euro entro il 2028 per potenziare la ricerca nazionale, sviluppare terapie avanzate e promuovere un modello sanitario integrato con nuove tecnologie e collaborazioni strategiche.
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Novartis Italia investirà oltre 150 milioni di euro entro il 2028 per potenziare la ricerca e sviluppo, con un focus su terapie avanzate, innovazione tecnologica e modelli sanitari integrati, promuovendo collaborazioni e nuove molecole per migliorare l'accesso alle cure nel Paese. - Gaeta.it

Novartis Italia annuncia un piano d’investimenti che supera i 150 milioni di euro dedicati alla ricerca e sviluppo entro il 2028. Una parte sostanziale, circa 40 milioni, sarà destinata alla ricerca italiana, con un occhio attento all’innovazione tecnologica. Al centro del progetto c’è la volontà di potenziare terapie avanzate e sostenere un modello sanitario più integrato, capace di offrire nuove opportunità ai pazienti nel nostro Paese.

Le risorse destinate alla ricerca: numeri e obiettivi

L’impegno di Novartis Italia in termini finanziari coinvolge una cifra complessiva di oltre 150 milioni di euro da investire in meno di cinque anni. Di questa somma, 40 milioni verranno specificamente dedicati alla ricerca svolta sul territorio nazionale. Una quota consistente, pari a un milione di euro, sarà riservata alla ricerca indipendente che punta a sviluppare piattaforme tecnologiche all’avanguardia. In particolare, si lavora su settori come le terapie cellulari e geniche, i radioligandi e l’xRNA, strumenti che rappresentano il futuro della medicina personalizzata e del trattamento di malattie complesse.

Focus sulle piattaforme emergenti

Accanto a queste piattaforme emergenti, Novartis continua a perfezionare i propri programmi di sintesi chimica e biologica, già consolidati nel tempo. L’obiettivo è superare i tradizionali limiti della ricerca e accelerare l’introduzione di soluzioni terapeutiche innovative a beneficio dei pazienti. Il progetto coinvolge investimenti mirati a potenziare tanto la ricerca di base quanto quella applicata, con una particolare attenzione all’indipendenza scientifica e alla collaborazione con enti e istituzioni locali.

Sound of science a milano, il dibattito sulla ricerca e sull’accesso alle cure

Milano ha ospitato l’evento “Sound of Science”, voluto da Novartis per mettere a confronto i principali attori del sistema salute. L’incontro ha messo in evidenza quanto la ricerca rappresenti un punto cruciale per il Paese e per la possibilità di offrire nuove terapie ai pazienti. Tra i temi principali emersi, la necessità di consolidare la competitività europea e italiana nel campo della scienza e della salute, per garantire, senza intoppi, l’accesso alle nuove cure che stanno per arrivare.

I relatori hanno sottolineato i rischi che si corrono senza investimenti adeguati: “senza finanziamenti si rischia di perdere opportunità importanti e di compromettere la possibilità dei pazienti italiani di accedere a farmaci innovativi”. La discussione ha portato alla luce numerosi ostacoli burocratici e organizzativi che rallentano l’ingresso di nuove terapie nel sistema sanitario. Il messaggio più forte è stato quello della necessità di una riforma profonda, che permetta di superare le attuali frammentazioni e garantire percorsi di cura più efficaci.

Parola a valentino confalone sulle sfide della sanità italiana

Valentino Confalone, amministratore delegato di Novartis Italia, ha evidenziato la necessità di un cambiamento radicale nel modo in cui vengono gestite le risorse sanitarie. Secondo Confalone, l’attuale sistema funziona ancora troppo su modelli tradizionali, caratterizzati da una gestione “a silos” della spesa e da meccanismi di finanziamento poco chiari. Questo limita l’accesso all’innovazione e ostacola la crescita del settore farmaceutico e della ricerca.

“Occorre mettere al centro i percorsi di cura e la valorizzazione dei dati, creando un modello integrato capace di gestire in maniera più efficiente le risorse disponibili”, ha spiegato, aggiungendo che solo così sarà possibile superare i ritardi nell’introduzione di nuove terapie e offrire ai pazienti trattamenti più tempestivi ed efficaci. Il direttore di Novartis ha richiamato l’attenzione sul fatto che, senza questa transizione, il Paese rischia di perdere terreno rispetto ad altri mercati più veloci nell’adozione dei progressi scientifici.

Novartis italia tra collaborazioni e nuove molecole in sviluppo

Nel corso degli ultimi due anni Novartis ha stipulato più di 30 accordi strategici dedicati alla ricerca e sviluppo, puntando soprattutto su data science, tecnologie digitali e intelligenza artificiale. L’adozione di nuove tecniche permette di migliorare le probabilità di successo nelle sperimentazioni e di accelerare i tempi necessari per portare un farmaco dalla fase di laboratorio al mercato.

Nei prossimi due anni sono attesi i risultati di sperimentazioni cliniche per 14 nuove molecole che potrebbero rappresentare importanti novità terapeutiche. Oltre a queste, sono oltre 30 i farmaci ancora in fase di studio, di cui ben 15 si trovano nelle fasi avanzate di sperimentazione clinica, cioè le fasi II e III. Questi dati confermano l’attività intensa di ricerca, con un focus particolare su ambiti terapeutici che possono rispondere a bisogni ancora insoddisfatti.

L’attenzione verso le nuove tecnologie e i modelli innovativi di cura riflette una strategia precisa: portare rapidamente sul mercato farmaci efficaci e sicuri, capaci di migliorare la vita dei pazienti e dare al sistema sanitario strumenti più adeguati per affrontare le sfide future.

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