Il nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale dell’Aquila ha portato a termine un’attività intensa e articolata nel 2024, con il recupero di 2.638 beni culturali tra Abruzzo e Molise. L’impegno si è concentrato in particolare su contrasto ai furti, scavi abusivi, ricettazione e contraffazione di oggetti di valore storico e artistico. La situazione ha mostrato un aumento dei reati contro il patrimonio culturale, specie nelle aree legate ai luoghi di culto. Sono stati eseguiti numerosi controlli e indagini che hanno coinvolto autorità giudiziarie locali, per fermare traffici illeciti e tutelare la memoria storica. Questi dati fotografano un anno di interventi mirati e risultati concreti, pur con una crescita delle violazioni rispetto all’anno precedente.
Aumento dei furti e denunce nel 2024
Nel corso del 2024 si è registrato un sensibile aumento di furti ai danni di beni culturali, rispetto al 2023. In particolare, i luoghi di culto sono stati presi di mira con più frequenza. I carabinieri del tpc hanno segnalato 13 denunce per furti, contro le 9 dell’anno precedente. Questo incremento segnala una maggiore vulnerabilità degli edifici sacri, spesso custoditi in aree periferiche o poco sorvegliate. I malintenzionati sembrano aver concentrato l’attenzione su oggetti di valore storico o artistico conservati in chiese e santuarî, con danni non solo materiali ma anche culturali. La crescita delle denunce testimonia, d’altro canto, l’efficacia degli interventi di controllo e la maggiore attenzione in fase investigativa, coordinata da procure e autorità locali.
Arresti, perquisizioni e sequestri: dati sulle operazioni svolte
Le attività investigative condotte dai carabinieri del tpc, sotto la supervisione delle autorità giudiziarie di Abruzzo e Molise, hanno portato alla denuncia di 40 persone. I reati contestati riguardano soprattutto la ricettazione di opere d’arte, gli scavi clandestini e i danni al paesaggio. Nell’ambito di queste operazioni sono state eseguite 17 perquisizioni, che hanno consentito il recupero di 292 beni antiquariali, archivistici e librari, un numero significativo di reperti archeologici e paleontologici , 459 monete antiche, oltre a 19 strumenti utilizzati per scavi illegali. I controlli sono stati estesi anche a mercati, fiere e antiquari dove si concentrano molte transazioni sospette, con 87 sopralluoghi in queste sedi. Le verifiche museali sono state 8, indirizzate a controllare la legittimità delle collezioni esposte. Nel complesso 674 beni sono stati confrontati con la banca dati del tpc, strumento fondamentale per individuare oggetti segnalati o provento di furti.
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Interventi nelle aree archeologiche di peltuinum e popoli
Tra gli interventi più rilevanti, si segnala l’operazione condotta nelle aree archeologiche di Peltuinum e Popoli . Qui i carabinieri del tpc hanno sequestrato 518 manufatti, che rappresentano testimonianze preziose del passato storico locale, 459 monete di epoche diverse e 19 metal detector destinati ad attività di scavo illegale. Questi reperti, sottratti illegalmente o rinvenuti durante scavi abusivi, rischiavano di finire in mercati clandestini e collezioni private. L’azione ha fermato sul nascere un possibile traffico illecito e ha preservato il valore scientifico e culturale dei siti interessati. Questi controlli puntano a proteggere zone particolarmente vulnerabili, tutelando il patrimonio archeologico che racconta mansioni antiche e modi di vita scomparsi.
Recupero di volumi antichi e rientro di una corazza sannitica
Nel 2024 si è registrato anche il recupero di volumi antichi di rilevante valore storico. Tra i ritrovamenti spicca il recupero di 23 volumi, tra cui un raro testo del 1931 legato all’Istituto Cotugno dell’Aquila. Questo libro era stato sottratto prima del terremoto del 2009, evento che aveva messo a rischio molti materiali culturali. La restituzione di questi libri ha un significato particolare perché restituisce alle biblioteche locali opere fondamentali per la ricerca storica e la memoria collettiva. Altrettanto importante è stato il rientro in Italia di una corazza sannitica del IV secolo a.C., dopo essere stata custodita negli Stati Uniti. L’oggetto appartiene a un’epoca cruciale per la storia del Sud Italia e rappresenta un pezzo unico per musei e studiosi. Questi recuperi sottolineano la collaborazione internazionale e l’impegno per riportare a casa beni trafugati.
Iniziative di educazione alla legalità sul territorio
Il nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale non si limita al recupero dei beni ma promuove iniziative rivolte a studenti e cittadini sui temi della salvaguardia del patrimonio. Nel 2024 sono stati organizzati centinaia di incontri sul territorio di Abruzzo e Molise, volti a sensibilizzare contro i furti e i traffici illeciti. Questi momenti informativi hanno coinvolto scuole, associazioni culturali e comunità locali, in un approccio diretto che punta a far capire come la tutela del patrimonio sia un interesse di tutti. Non sono mancate partecipazioni a eventi come la Notte europea dei ricercatori e le Giornate europee dell’archeologia, occasioni per condividere il valore del patrimonio culturale con un pubblico più vasto. Questa attività rappresenta un tassello fondamentale per contrastare criminalità, favorendo consapevolezza e rispetto verso la storia.