Il mondo dell’agroalimentare campano si arricchisce di una nuova iniziativa grazie al progetto Suino Felix, che ha recentemente svelato il marchio “Casertano 50%”. Questa iniziativa mira a promuovere una linea di carne di maiale, ottenuta attraverso un attento processo di allevamento, con presentazione ufficiale avvenuta a Rocca D’Evandro, nel cuore della provincia di Caserta. La manifestazione, organizzata da Coldiretti Caserta, ha radunato esperti e appassionati del settore in un evento che ha catturato l’attenzione per la qualità del prodotto presentato e per la visione innovativa dei suoi ideatori.
L’evento di presentazione
Il suggestivo scenario dell’azienda vinicola Porto di Mola ha fatto da cornice alla presentazione dei risultati della sperimentazione condotta nel comune casertano. Un chiaro segno di quanto il territorio stia cercando di valorizzare la propria tradizione zootecnica attraverso pratiche moderne e sostenibili. A prendere la parola è stato Giuseppe Santopaolo, il cui operato è stato applaudito dai partecipanti. Santopaolo ha messo in evidenza come questo progetto rappresenti non solo un passo avanti per il comparto suinicolo campano, ma anche un impegno concreto nella lotta contro le frodi alimentari che affliggono il mercato della carne.
Obiettivi e peculiarità del progetto
Il cuore del progetto Suino Felix risiede nella creazione di carne di alta qualità a partire da un incrocio tra il suino di Razza Casertana e il Large White Italia. Questa incrocio è stato pensato non per surrogare le razze autoctone, ma per assecondare le esigenze del mercato, garantendo però autenticità e rintracciabilità. Il professor Vincenzo Peretti, dell’Università Federico II, ha sottolineato l’importanza scientifica dietro questa scelta, spiegando che gli animali saranno allevati senza ulteriori incroci, rendendo così il prodotto finale unico e tracciabile.
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Il marchio “Casertano 50%” non si propone solo di offrire carne di qualità, ma si prefigge anche di educare i consumatori, affinché possano riconoscere e selezionare prodotti autentici. In questo contesto, è stato messo in evidenza un aspetto fondamentale: il consumatore deve essere consapevole di cosa acquista. Se sull’etichetta è presente il termine “Nero” senza ulteriori specifiche, è probabile che non stia comprando carne di una razza alta, ma un prodotto generico. Questo approccio educativo è fondamentale per difendere la reputazione della suinicoltura casertana.
Riconoscimenti e supporto al settore
Durante l’evento, non sono mancati riconoscimenti da parte di esponenti dell’Associazione Allevatori Campania e Molise, che hanno espresso pieno supporto per iniziative di questa portata. Interventi significativi sono stati fatti anche dai rappresentanti di Coldiretti Campania, tra cui Ettore Bellelli e Salvatore Loffreda. Questi hanno ribadito l’importanza di proteggere i piccoli produttori locali e facilitare le loro vendite attraverso i Mercati di Campagna Amica, canali che uniscono la bontà del territorio e la richiesta di qualità da parte dei consumatori.
Al centro del dibattito, il sindaco di Rocca D’Evandro, Antonio Fionda, ha elogiato l’impegno delle aziende come Porto di Mola e la zootecnica di Santopaolo, evidenziando come esempi positivi di intraprendenza in un mercato così complesso. Inoltre, è stata sottolineata la necessità di promuovere iniziative che valorizzino le aree interne e i loro prodotti di qualità.
Misure regionali per il settore suinicolo
A concludere la giornata l’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo, ha messo in luce l’impegno della Regione Campania nel valorizzare il settore suinicolo regionale. Con la recente minaccia della Peste Suina Africana , il suo intervento ha avuto lo scopo di rassicurare gli allevatori e ribadire la volontà dell’ente regionale di supportare l’agro-economia locale. L’assessore ha fatto riferimento a misure già attivate e alle nuove iniziative pianificate nella Misura del CSR, mirate a rafforzare le filiere locali e proteggere le razze tradizionali, come il Suino di Razza Casertana, simbolo di una tradizione gastronomica da preservare e valorizzare.
L’evento ha sottolineato come unire competenze e tradizioni locali possa condurre a risultati significativi per l’intero settore agro-alimentare, promuovendo un futuro migliore e più consapevole per tutti gli attori coinvolti.