Napoli, nel quartiere vasto ronde dei cittadini contro spaccio e degrado in strada

Napoli, nel quartiere vasto ronde dei cittadini contro spaccio e degrado in strada

Nel quartiere Vasto di Napoli, illegalità, spaccio e abusivismo creano insicurezza; i cittadini organizzano ronde notturne mentre politici come Francesco Emilio Borrelli e Giampiero Perrella chiedono interventi urgenti.
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Il quartiere Vasto di Napoli è segnato da degrado, illegalità e insicurezza, con cittadini che organizzano ronde notturne per compensare la carenza di controlli e chiedono interventi urgenti da parte delle istituzioni. - Gaeta.it

Nel centro di Napoli, il vasto si trova in una situazione critica che coinvolge chi vive in zona e le istituzioni locali. Qui, da anni si accumulano problemi legati a illegalità diffusa, come spaccio e abusivismo, che rendono difficile la vita quotidiana. L’assenza di controlli adeguati ha spinto molti abitanti a organizzarsi in maniera autonoma per proteggere le proprie vie. La domanda che emerge è come contrastare un degrado che pare senza freni in un contesto urbano attraversato da tensioni sociali evidenti.

La situazione del vasto tra abusivismo, violenza e mercatini illegali

Il quartiere vasto, situato a breve distanza dalla stazione centrale di napoli, da tempo è coinvolto in una spirale di illegalità artificiosa. L’abusivismo commerciale prolifera, con bancarelle non autorizzate che occupano gli spazi pubblici creando disordine e attirando attività illecite. Lo spaccio di droga non conosce sosta, alimentando episodi di violenza che aumentano la percezione di insicurezza tra i residenti.

Passeggiare per le strade si trasforma spesso in un’esperienza difficile, complicata da situazioni instabili e conflittuali. A questo si unisce la sensazione diffusa di una zona senza regole, dove i tradizionali punti di riferimento sembrano scomparsi. Le forze dell’ordine, per numero e risorse, risultano insufficienti a garantire una presenza visibile e efficace contro questi fenomeni. Da anni, chi abita in questa area convive con un senso di abbandono che si traduce in disagio reale e crescente.

I cittadini scendono in strada per le ronde notturne

Di fronte all’inazione delle autorità, da diverse sere gruppi di cittadini del vasto hanno preso l’iniziativa di presidiare le strade con ronde notturne. Questi gruppi spontanei cercano di frenare il degrado, segnalare situazioni sospette e offrire un minimo di sicurezza a chi percorre le vie di notte. L’idea nasce dalla necessità di interrompere un andamento che sembrava destinato solo a peggiorare.

Chi partecipa a queste attività racconta che la paura e la frustrazione sono ormai troppo forti. Un volontario ha riferito una aggressione subita durante un pattugliamento, episodio che sottolinea un clima di tensione palpabile. La mobilitazione assume così un carattere urgente e quasi disperato, dettato dal bisogno di proteggere il quartiere con le proprie forze quando la presenza pubblica manca o è insufficiente.

Queste azioni denunciano ciò che spesso resta nascosto: la sopravvivenza dei cittadini in un ambiente poco tutelato, dove la quotidianità diventa una sfida contro una realtà sempre più difficile da gestire. Il vasto si presenta come un esempio emblematico della lotta dei residenti per riconquistare un senso di normalità.

Le prese di posizione politiche e istituzionali sulla crisi del vasto

La situazione del vasto è stata portata all’attenzione anche di esponenti politici locali. Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra e impegnato sul fronte delle periferie, ha espresso critiche severe verso la gestione delle emergenze nel quartiere. Secondo lui, la responsabilità non può ricadere sui cittadini che si attivano autonomamente senza il supporto dello Stato. Ha chiesto un intervento strutturale con controlli regolari, più pattuglie e un piano per riqualificare l’area sotto il profilo sociale e urbano.

Giampiero Perrella, consigliere della II municipalità per Europa Verde, ha definito il vasto come un «campo profughi urbano», a indicare la gravità del degrado e della criminalità diffusa che dominano il territorio. Perrella invita a una risposta più coordinata e continuativa organizzata dal comune, prefettura e forze dell’ordine. La sua analisi mette in luce il rischio che la situazione possa degenerare ulteriormente senza un intervento pubblico concreto e rapido.

Le dichiarazioni di questi rappresentanti sottolineano quanto il vasto rappresenti un caso emblematico di allontanamento delle istituzioni dai bisogni reali di un quartiere. Il disagio accumulato rischia di creare una crisi di fiducia tra cittadini e Stato.

Il vasto tra abbandono e bisogno di interventi mirati

Il vasto emerge come zona in cui il degrado sociale e la criminalità si sono radicati fino a trasformare la quotidianità in un problema permanente. Senza adeguate risposte da parte delle autorità, i cittadini si trovano a dover affrontare situazioni di insicurezza che limitano gli spazi di libertà personale.

L’abbandono ha lasciato spazio a dinamiche che coinvolgono non solo questioni di ordine pubblico ma anche esigenze umane e sociali non soddisfatte. Per evitare che il quartiere sprofondi in una marginalità definitiva servono interventi mirati di controllo ma anche politiche di sviluppo capaci di ridare dignità e servizi.

Il vasto non è un caso isolato, ma rappresenta la cronaca di un pezzo di città dimenticato che reclama di tornare sotto tutela pubblica. La sfida è evitare che la situazione peggiori ancora, mettendo a rischio la coesione sociale in un contesto urbano già fragile. La mobilitazione dei residenti è un elemento chiave e testimonia la necessità di un impegno più deciso da parte di chi governa.

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