Napoli in subbuglio: commercianti e cittadini contro le riprese di Gomorra – Le Origini

Napoli in subbuglio: commercianti e cittadini contro le riprese di Gomorra – Le Origini

La produzione del prequel di “Gomorra” scatena proteste nei Quartieri Spagnoli di Napoli, con cittadini e commercianti che temono una rappresentazione negativa della loro cultura e identità.
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Napoli in subbuglio: commercianti e cittadini contro le riprese di Gomorra – Le Origini - Gaeta.it

La città di Napoli si trova al centro di una polemica che infiamma i Quartieri Spagnoli, dove commercianti, ristoratori e residenti si oppongono alle riprese del prequel della celebre serie “Gomorra“. Le contestazioni sono cominciate alcune settimane fa, con il primo ciak avviato nel quartiere di San Giovanni a Teduccio e successivamente a Torre Annunziata. La produzione, avviata da Sky Studios e Cattleya, ha suscitato un acceso dibattito sull’immagine della città e delle sue tradizioni.

La rivolta dei cittadini

I cittadini e i commercianti dei Quartieri Spagnoli hanno alzato la voce contro quello che considerano un’ulteriore offesa alla loro cultura. Ciro Bossis, noto gestore della pagina Facebook “Figli del sud Popolo sovrano”, è diventato il portavoce di questo malcontento. Ha fatto affiggere striscioni all’ingresso dei Quartieri Spagnoli, contenenti slogan incisivi come “Ciak si gira, sempre Napoli di mira” e “Speculative riprese, imperdonabili offese”. Questi messaggi evidenziano la percezione che la serie gioca con gli stereotipi negativi di Napoli, offuscando gli sforzi dei residenti per costruire una reputazione culturale più positiva.

Il video di Bossis, dove esprime la sua ferma opposizione alla produzione, ha attirato una vasta gamma di commenti da parte dei cittadini. Molti applaudono la sua iniziativa, mentre altri sollevano interrogativi sull’opportunità di negare ai giovani l’accesso a un settore, come quello cinematografico, che potrebbe offrire opportunità lavorative. La tensione è palpabile, e il format di Gomorra viene visto come un colpo alla forza identitaria di un quartiere già fragile.

Le preoccupazioni per la cultura locale

Bossis non si limita a una critica generica. In un appello accorato, ha esortato le madri di Napoli a mobilitarsi contro quella che descrive come una “malsana cultura di malavita“. Ritenendo che la serie offra una visione distorta della realtà, suggerisce che i giovani dovrebbero concentrarsi sulla loro istruzione piuttosto che partecipare a casting per un progetto controverso. Questo riflette una preoccupazione più ampia circa l’influenza che opere come “Gomorra” hanno sulla percezione della città, contribuendo a proseguire un ciclo di rappresentazioni negative.

D’altra parte, una piccola parte della popolazione sostiene che le riprese potrebbero rappresentare una chance di visibilità per i giovani talenti locali. La soluzione a questo conflitto sembrerebbe richiedere un dialogo aperto tra i membri della comunità, i produttori e gli artisti, affinché le opere possano riflettere una narrazione più equilibrata.

La nuova serie e la sua trama

Gomorra – Le Origini“, la cui scrittura è stata affidata a Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli, si propone di raccontare la storia della nascita e dell’ascesa del noto boss don Pietro Savastano, concentrandosi sugli anni ’70. La produzione intende trasmettere attraverso scenografie, come cabine telefoniche d’epoca e chioschetti caratteristici, un’immersione completa in un’epoca storica ricca di trasformazioni sociali.

Marco D’Amore, che già ha interpretato un ruolo significativo nella serie originale, torna anche come supervisore artistico per questo prequel. Le scelte stilistiche e narrative mirano a ricreare la Napoli di quegli anni, un’epoca complessa caratterizzata da contraddizioni e conflitti. Tuttavia, la rappresentazione della malavita napoletana continua a sollevare interrogativi etici in merito a come la cultura popolare influenzi e plasmi l’immagine di una città.

Il dibattito su “Gomorra – Le Origini” è solo un capitolo di una riflessione più ampia sulla rappresentazione della realtà e su come le produzioni mediatiche possano sia valorizzare sia danneggiare la reputazione di una comunità. Le voci dal campo, quelle dei cittadini, dei commercianti e dei ristoratori, rimangono centrali in questa discussione, segnando un momento cruciale per Napoli e il suo futuro.

  • Elisabetta Cina

    Elisabetta è una talentuosa blogger specializzata in attualità, con un occhio critico sui temi caldi del momento. Laureata in comunicazione, ha trasformato la sua passione per il giornalismo in una carriera online, creando un blog di successo che esplora e discute le ultime tendenze in politica, società e cultura. Conosciuta per il suo approccio analitico e la capacità di sintesi, Elisabetta attira lettori che cercano una prospettiva affilata e ben informata sugli eventi mondiali. Attraverso il suo blog, offre non solo notizie, ma anche approfondimenti e riflessioni che stimolano il dialogo e la comprensione.

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