Un significativo evento si è svolto a Napoli, dove un nutrito gruppo di persone, provenienti da famiglie arcobaleno, attivisti LGBTQIA+, e rappresentanti istituzionali, si è riunito davanti alla Prefettura per un presidio pacifico. L’iniziativa, intitolata “GPA, amore universale”, è stata promossa dall’associazione Famiglie Arcobaleno e ha avuto luogo in contemporanea in diverse città italiane. I partecipanti, secondo le stime fornite dagli organizzatori, sono stati oltre un centinaio, tutti pronti a manifestare il loro dissenso contro le recenti proposte di legge che mirano a criminalizzare la gestazione per altri.
La partecipazione delle associazioni e dei rappresentanti istituzionali
L’evento ha visto un’ampia partecipazione da parte di diverse associazioni e gruppi che si battono per i diritti delle persone LGBTQIA+ e per il riconoscimento delle famiglie arcobaleno. Tra le organizzazioni presenti, spiccano Agedo, Antinoo Arcigay Napoli, ALFI Le Maree, Associazione Trans Napoli, Pride Vesuvio, Fondazione GIC e il gruppo territoriale di Famiglie Arcobaleno. L’evento ha avuto anche il supporto di rappresentanti politici locali, come gli assessori comunali Luca Trapanese ed Emanuela Ferrante, nonché della deputata M5S Gilda Sportiello. Anche rappresentanti della CGIL hanno partecipato, dimostrando che la lotta per i diritti civili è un tema sia sociale che politico.
La varietà di partecipanti ha dimostrato quanto sia sentita la tematica nel tessuto sociale partenopeo, unendo persone di diverse età e storie personali nello stesso obiettivo di rivendicare diritti e dignità. Questo presidio ha rappresentato un forte segnale di unità e solidarietà all’interno della comunità LGBTQIA+ e tra i suoi sostenitori. La presenza di esponenti istituzionali, in particolare, ha amplificato il messaggio della protesta, mettendo in evidenza l’importanza dell’intervento e del supporto delle istituzioni per la salvaguardia dei diritti fondamentali.
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Rischi e preoccupazioni per le proposte di legge
Le voci dei partecipanti si sono unite in un coro di preoccupazione verso le nuove proposte di legge che criminalizzano la gestazione per altri, definendola un “reato universale”. Durante il presidio, i manifestanti hanno denunciato gli attacchi del governo e della maggioranza parlamentare, ritenuti incompatibili con i principi fondamentali della Costituzione italiana e del diritto internazionale. Con slogan incisivi e striscioni colorati, è stata messa in evidenza l’assurdità di tali provvedimenti, che sembrano voler negare il riconoscimento e il rispetto dei diritti delle famiglie arcobaleno.
I rappresentanti delle associazioni hanno dichiarato che il governo sta procedendo verso una direzione retrograda, che ricorda periodi bui della storia recente italiana. Il loro appello è stato rivolto a tutte le forze democratiche e alle istituzioni, specialmente al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché si attivino per contrastare questa deriva autoritaria e per garantire una protezione adeguata ai diritti delle famiglie LGBTQIA+. L’evento ha così rappresentato un importante momento di mobilitazione e una chiamata all’azione per tutti coloro che credono nella dignità e nei diritti delle persone.
Flash mob simbolico e richieste di cambiamento
La manifestazione si è conclusa con un toccante flash mob, in cui alcuni attivisti e attiviste si sono simbolicamente “ammanettati” ai bambini delle famiglie arcobaleno. Questo gesto ha avuto lo scopo di sottolineare l’assurdità di una legge che considera l’amore e il desiderio di genitorialità un reato. Le manette utilizzate erano giocattolo e sono state raccolte e preparate per essere consegnate al Prefetto di Napoli, accompagnate dalla richiesta di fermare questa deriva legislativa considerata inaccettabile.
Il messaggio trasmesso dai rappresentanti durante questa azione è chiaro: se la legislazione attuale perseguita come “reato universale” atti d’amore e la scelta di genitorialità, allora è urgente un cambiamento. È stata espressa la determinazione a non arrendersi finché non verrà riconosciuto il diritto di ogni famiglia a vivere in libertà e felicità. La mobilitazione di Napoli è solo uno dei molti episodi che fanno da eco a una richiesta più ampia di giustizia sociale e di riconoscimento dei diritti civili in Italia.
Un evento di grande significato, quindi, che illumina la lotta quotidiana delle famiglie arcobaleno e della comunità LGBTQIA+ per il riconoscimento dei propri diritti e per una società più inclusiva e giusta.