Mostra al belvedere della reggia di monza: Saul Leiter e la poesia nascosta nelle strade di New York

Mostra al belvedere della reggia di monza: Saul Leiter e la poesia nascosta nelle strade di New York

La mostra al Belvedere della Reggia di Monza celebra Saul Leiter, fotografo americano noto per le sue immagini oniriche di New York, tra riflessi, pioggia e atmosfere urbane sfumate.
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La mostra al Belvedere della Reggia di Monza celebra Saul Leiter, fotografo americano noto per il suo stile unico che trasforma la vita urbana di New York in immagini poetiche e sfumate, tra riflessi, pioggia e atmosfere oniriche. - Gaeta.it

Saul Leiter, fotografo americano poco noto per decenni, è protagonista a Monza con una grande mostra dedicata alla sua visione unica. L’esposizione ospitata nel Belvedere della reggia propone centinaia di fotografie, dipinti e documenti d’archivio che ricostruiscono l’originale approccio artistico di Leiter. Il percorso mette in evidenza come il fotografo abbia trasformato in arte momenti quotidiani di New York, catturando riflessi, pioggia, e atmosfere sovrapposte senza cercare chiarezza ma creando immagini dall’effetto pittorico.

La mostra e il suo allestimento al belvedere della reggia di monza

La mostra “Una finestra punteggiata di gocce di pioggia” apre le porte al pubblico partendo da una lunga selezione di lavori che ripercorrono la carriera di Saul Leiter. Oltre alle fotografie, sono esposti dipinti e materiali d’archivio che svelano i diversi volti di un artista che ha avvicinato la realtà urbana con uno sguardo inedito. Il Belvedere della Reggia di Monza diventa così cornice per un confronto diretto con immagini in cui l’inedita commistione tra luci soffuse, riflessi e superfici occlude e rivela allo stesso tempo scorci di vita metropolitana.

Il contributo del curatore anne morin

Il curatore Anne Morin, che ha seguito personalmente l’allestimento, ha sottolineato l’interesse di Leiter per gli spazi marginali della città, per quegli “intervalli invisibili” dove il gioco delle trasparenze crea una nuova narrazione. Le fotografie sono spesso realizzate attraverso vetri appannati o con la pioggia che filtra, dando alle immagini una qualità quasi pittorica. Questo stile rende la mostra non solo una raccolta di scatti ma un viaggio sensoriale dentro lo sguardo di un autore che ha saputo cogliere dettagli nascosti e atmosfere rare.

Saul Leiter e la sua poetica visiva tra pioggia, riflessi e sfocature urbane

A differenza dei fotografi che puntavano sulla nitidezza e sulla definizione, Leiter ha preferito l’ambiguità e l’ostruzione come strumenti espressivi. Le sue fotografie sfumano i contorni netti della città e indugiano sui riflessi negli ombrelli, nel vapore che sale dai tombini o nelle vetrine appannate. Questa tecnica conferisce un carattere onirico e stratificato ai suoi lavori. Leiter amava sperimentare con luci e ombre, realizzando immagini dove forme e colori si intrecciano in composizioni quasi astratte.

La filosofia di Saul Leiter

Leiter sosteneva di non avere una filosofia precisa e raccontava di limitarsi a osservare con la sua macchina fotografica, “catturando solo ciò che poteva essere fotografato”. Le sue opere sono frammenti di una realtà complessa, raccolti con uno sguardo che coglie la molteplicità dei possibili dettagli. Questa sua posizione ha isolato il fotografo dal circuito commerciale per anni, ma ha reso il suo lavoro oggi prezioso per chi cerca un modo diverso di raccontare la città.

Il percorso disciplinato da Leiter alla ricerca di “frammenti di possibilità infinite” resta evidente in ogni immagine della mostra, che permette di esplorare la città di New York attraverso una lente che trasforma la realtà in poesia visiva.

La riscoperta internazionale e l’eredità artistica di Saul Leiter

Saul Leiter ha attraversato una fase di oblio durato decenni, dopo essere stato attivo soprattutto nella fotografia di moda per testate come Harper’s Bazaar. Molte sue fotografie originali sono rimaste sconosciute o non pubblicate fino al 2006, anno in cui è uscita la monografia “Early Color”. Quel progetto ha dato inizio a una riscoperta globale del suo lavoro, che gli ha garantito un posto in musei prestigiosi come il Whitney Museum of American Art di New York e il Victoria and Albert Museum di Londra.

L’importanza della foundation

Nel 2014 è stata fondata la Saul Leiter Foundation, con l’obiettivo di custodire e valorizzare l’archivio dell’artista. La fondazione si occupa di preservare negativi e immagini, oltre a promuovere mostre e pubblicazioni che permettono di conoscere meglio la poetica unica di Leiter. La mostra a Monza rappresenta quindi un tassello importante per far emergere un autore che ha dato un contributo originale alla fotografia contemporanea, offrendo un racconto visivo che privilegia gli aspetti nascosti della quotidianità urbana.

L’esposizione al Belvedere della Reggia permette così di incontrare un artista che non ha mai ricercato il successo sfrenato, ma ha preferito restare distante dalle luci della ribalta, lasciando che fossero le sue immagini a parlare, accendere la curiosità e mostrare come la città possa trasformarsi in un teatro fatto di ombre e riflessi.

  • Donatella Ercolano

    Donatella Ercolano è una talentuosa blogger che collabora con il sito Gaeta.it, dove si occupa principalmente di temi culturali e sociali. Originaria di Napoli, Donatella ha portato il suo amore per la cultura e la società fino a Gaeta, dove ha trovato un'audience dedicata e interessata. Con una formazione accademica in Sociologia, la sua analisi sui fenomeni sociali attraverso la lente dei media è acuta e ben argomentata. Nelle sue pubblicazioni, Donatella affronta argomenti vari come l'evoluzione culturale, l'impatto delle tecnologie sulla società, e le questioni di genere, sempre con uno stile chiaro e provocatorio. La sua capacità di rendere temi complessi accessibili e intriganti ha fatto di lei una voce molto seguita e rispettata su Gaeta.it.

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