La partita di qualificazione ai mondiali tra italia e israele, in programma il 14 ottobre 2025 a udine, ha acceso forti tensioni politiche e sociali. Diverse associazioni, comunità palestinesi e gruppi di advocacy hanno organizzato una mobilitazione pubblica per contestare la presenza della nazionale israeliana, collegando l’evento sportivo alle politiche militari condotte dal governo di benjamin netanyahu.
Le motivazioni delle organizzazioni coinvolte nella protesta
Le associazioni promotrici della manifestazione – tra cui il comitato per la palestina udine, la comunità palestinese del veneto e del friuli venezia giulia, odv salaam ragazzi dell’olivo, il comitato di trieste, bds italia e calcio e rivoluzione – hanno diffuso un comunicato congiunto in cui rigettano apertamente ogni legittimazione delle politiche del governo israeliano. Questi gruppi accusano le autorità israeliane di compiere atti genocidiari contro la popolazione palestinese e denunciano il coinvolgimento dello sport, in particolare del calcio, come strumento strumentalizzato per favorire una narrazione che disregarda tali violenze.
Il documento sottolinea come la partita italia-israele a udine rientri in questo contesto problematico. In passato, queste realtà avevano già raccolto adesioni massicce: solo lo scorso 14 ottobre 2024 circa 3000 persone avevano manifestato in strada a udine per esprimere dissenso verso eventi analoghi. La mobilitazione di quest’anno mira ad ampliare la partecipazione e a intensificare il messaggio di opposizione.
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La polemica sulla dedica della nazionale israeliana
Uno dei motivi più recenti di critica da parte delle organizzazioni coinvolte riguarda una dichiarazione della nazionale israeliana, che poco tempo fa ha dedicato la vittoria per 3-1 contro l’estonia all’esercito israeliano. Questo gesto ha provocato reazioni a livello internazionale per la simbologia che assume: l’esercito israeliano viene accusato di violazioni dei diritti umani e crimini contro la popolazione palestinese, specialmente nella striscia di gaza e in cisgiordania.
Gli organizzatori della protesta ritengono che questo tipo di messaggio sportivo alimenti un clima di legittimazione verso azioni militari e politiche contestate a livello globale. Da qui la scelta di tornare in piazza il 14 ottobre 2025 per ribadire un secco no all’incontro, rivendicando solidarietà ai palestinesi che vivono le conseguenze di una occupazione duratura e spesso violenta.
Modalità e obiettivi della manifestazione di ottobre a udine
La mobilitazione prevista per il giorno della partita sarà pubblica e organizzata nei dettagli dalle stesse associazioni promotrici. L’appello alla partecipazione verrà diffuso sui canali social e nei network delle realtà locali e nazionali che stanno aderendo. Le sottoscrizioni all’iniziativa sono aperte fino a ottobre con l’intento di coinvolgere un numero più ampio possibile di gruppi.
La protesta rifiuta in modo netto qualsiasi legittimazione all’occupazione israeliana, definendola colonialista e genocidaria. L’obiettivo dichiarato è mostrare visibilità a una causa che queste organizzazioni ritengono di giustizia urgente. Si punta a creare un punto di pressione civico e mediatico e, al tempo stesso, a lanciare un messaggio di pace e di rispetto dei diritti umani.
Il richiamo finale del comunicato sottolinea che la costruzione di un mondo più equo e pacifico richiede un impegno collettivo quotidiano. Questo evento sportivo viene quindi visto come un’occasione per tenere alta l’attenzione internazionale sulle condizioni di vita della popolazione palestinese colpita da un conflitto che dura da decenni.