La concessionaria Salt, responsabile della gestione della A15 Parma – La Spezia, ha avviato un’importante iniziativa per contrastare il rischio di diffusione della peste suina africana. Questa soluzione prevede la costruzione di recinzioni e cancelli che mirano a limitare gli spostamenti dei cinghiali lungo il tratto autostradale. L’intervento, frutto di una collaborazione con il Commissario straordinario per la peste suina africana e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, rappresenta una risposta concreta a un problema crescente nel territorio.
I dettagli dell’intervento
L’operazione di installazione di recinzioni è stata avviata recentemente con l’obiettivo di completare circa 60 km di nuove strutture entro la fine del 2025. Queste recinzioni non solo limiteranno il transito dei cinghiali, ma andranno a chiudere anche i 220 varchi identificati lungo l’autostrada. Tali varchi includono aree sottostanti ai ponti e sopraelevate in corrispondenza delle gallerie, oltre a vari sottopassi che possono costituire punti di accesso per gli animali selvatici.
La presenza dei cinghiali in prossimità delle autostrade non solo rappresenta una seria minaccia per la sicurezza stradale, ma è anche un veicolo potenziale per la diffusione della malattia, che può avere conseguenze devastanti per il settore suinicolo. La peste suina africana mette a repentaglio non solo gli allevamenti, ma anche le economie locali legate alla produzione di carne suina. Per questo motivo, l’adozione di misure preventive diventa una priorità per le autorità competenti.
Leggi anche:
Collaborazione con enti pubblici e privati
Salt ha reso noto che per la realizzazione di questo intervento si sta collaborando attivamente con vari enti pubblici e privati. Questo approccio è fondamentale per ottenere le autorizzazioni necessarie, in particolare per i lavori che interesseranno terreni che non sono di proprietà della concessionaria. L’intervento richiede infatti un coordinamento che vada oltre i confini della gestione autostradale per garantire un’efficace burocrazia operativa.
Le nuove recinzioni saranno progettate tenendo conto dell’habitat naturale dei cinghiali e delle esigenze di sicurezza stradale. Sarà fondamentale mantenere un equilibrio tra la tutela della fauna selvatica e la protezione delle infrastrutture. Questo sforzo congiunto punta ad evitare incidenti che possano derivare dalla presenza di animali lungo le strade, contribuendo al contempo a contenere il rischio sanitario legato alla peste suina africana.
Impatto atteso sul territorio
L’implementazione di queste misure e strutture di contenimento avrà un impatto positivo sul territorio, non solo limitando l’accesso dei cinghiali nel tratto autostradale, ma anche contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla questione della peste suina africana. L’aumento della consapevolezza porterà a una maggiore attenzione verso i temi legati alla fauna e alla sicurezza alimentare.
Il programma di installazione, che si protrarrà fino al 2025, rappresenta una mobilitazione significativa delle risorse disponibili per affrontare un problema che, se trascurato, potrebbe avere ripercussioni gravi per l’agricoltura locale e per la salute della popolazione suina. La sfida non è legata solo all’attuazione delle recinzioni, ma anche nel garantire che queste vengano mantenute nel tempo, favorendo un monitoraggio costante e un intervento tempestivo qualora si registrassero situazioni anomale.