Qualcosa di inquietante ha turbato la quiete della zona di Carano, nel nord della provincia di Latina, tra Aprilia e Campoverde. Un allevatore ha segnalato un’irruzione misteriosa che ha scatenato l’agitazione nei suoi cavalli. Nonostante l’intervento della task force composta da Carabinieri e veterinari dell’Asl, al momento non sono state trovate prove tangibili della presenza di un felino di grossa taglia, sollevando interrogativi e timori tra gli abitanti della zona.
L’allerta dell’allevatore
Tutto ha avuto inizio quando l’allevatore, nella giornata di ieri, ha notato un comportamento insolito nei suoi cavalli. Gli animali sono stati visti agitarsi e scatenarsi all’improvviso, un segnale di panico immediato. L’uomo, preoccupato, ha deciso di controllare cosa stesse accadendo e ha subito riferito di aver scorto un grosso felino, descritto come un leone privo di criniera, che si allontanava rapidamente. La descrizione del felino ha colpito immediatamente le forze dell’ordine, che hanno avviato un’indagine per appurare la veridicità dell’avvistamento.
Tuttavia, al termine di controlli e perlustrazioni, i Carabinieri e i veterinari non hanno trovato né tracce né segni che confermassero la presenza di un leone nella zona. Nonostante questo, non hanno archiviato la segnalazione, ritenendola meritevole di ulteriori approfondimenti, soprattutto considerando un episodio simile avvenuto di recente, che ha visto protagonisti una tigre avvistata a pochi chilometri di distanza.
Leggi anche:
Il precedente della tigre
L’incidente ha riacceso i ricordi di un avvistamento di tigre verificatosi qualche mese fa a Aprilia, vicino al confine con Ardea. Segnalazioni simili avevano già sconvolto la comunità locale, creando preoccupazione sulle potenziali minacce rappresentate dalla presenza di felini esotici nel territorio. Gli avvistamenti di animali non tipici dell’ecosistema locale pongono questioni importanti riguardanti la sicurezza degli abitanti e degli animali domestici.
Nella stessa occasione, la comunità aveva manifestato ansia per la possibilità che animali pericolosi potessero vagare liberamente nelle campagne in cerca di cibo e riparo. Le autorità ora temono che eventi del genere possano ripetersi e hanno ritenuto essenziale rimanere vigili per ogni tipo di segnalazione riguardante la fauna selvatica, specie di predatori che possano minacciare l’equilibrio naturale e la sicurezza pubblica.
La lince: un’ipotesi plausibile
Tra le varie teorie in circolazione, un’altra ipotesi prende piede. La segnalazione potrebbe non riguardare un leone, ma piuttosto una lince. Questi affascinanti felini, che un tempo popolavano i terreni montuosi della provincia di Latina, sembrerebbero aver trovato il modo di tornare nella loro antica habitat dopo i periodi di lockdown legati alla pandemia. La ripresa della loro presenza potrebbe coincidere con tali avvistamenti, suggerendo possibilità di una reintroduzione spontanea e inconsapevole.
In questa luce, l’idea di una lince in libertà suscita curiosità e interesse, poiché sarebbe un segno di un ambiente che potrebbe favorire la fauna autoctona. Tuttavia, il ritorno di predatori in zone abitate solleva comunque preoccupazioni, e gli esperti sono impegnati a mantenere sotto controllo la situazione per garantire la sicurezza degli animali domestici e delle persone.
Indagini in corso e mistero aperto
Nel frattempo, il personale autorizzato sta conducendo controlli regolari nelle strutture che tengono grossi felini in zona. Al momento nessuno degli allevatori ha segnalato la mancanza di animali, escludendo quindi l’ipotesi di fuga o di smarrimento di un esemplare di grossa taglia. Ciò perpetua un certo alone di mistero sulla questione, dato che la mancanza di prove dirette non ha soppresso il susseguirsi di avvistamenti e segnalazioni da parte della popolazione.
Le autorità restano all’erta, pronte a rispondere a qualsiasi altra chiamata riguardante avvistamenti insoliti. Con la natura di questi eventi che catalizza l’attenzione, l’interesse e la preoccupazione della comunità , le indagini su questo enigmatico felino continueranno, mantenendo vivo il dibattito sul rapporto tra esseri umani e fauna selvatica in un’area sempre più abitata.