Miodesopsie: un fenomeno visivo comune che coinvolge milioni di italiani

Miodesopsie: un fenomeno visivo comune che coinvolge milioni di italiani

Le miodesopsie, o “mosche volanti”, colpiscono fino al 76% della popolazione e possono indicare problemi oculari; nuove tecnologie migliorano diagnosi e trattamenti per questo comune disturbo visivo.
Miodesopsie3A Un Fenomeno Visiv Miodesopsie3A Un Fenomeno Visiv
Miodesopsie: un fenomeno visivo comune che coinvolge milioni di italiani - Gaeta.it

Le miodesopsie, comunemente note come “mosche volanti“, sono un fenomeno visivo che colpisce una vasta parte della popolazione. Queste opacità fluttuanti possono apparire nel campo visivo e, sebbene spesso siano innocue, in alcuni casi segnalano problematiche oculari più gravi. Recenti studi presentati al congresso Floretina Icoor 2024 hanno approfondito le cause, la diagnosi e le terapie disponibili per affrontare questo disturbo visivo. Tra le possibili giustificazioni per la diffusione delle miodesopsie s’insinua l’uso crescente degli schermi elettronici nella vita quotidiana.

Comprendere le miodesopsie

Le miodesopsie si manifestano come ombre o filamenti fluttuanti che i pazienti notano nel loro campo visivo. Stando alle stime, fino al 76% della popolazione può sperimentare questa condizione, che è molto più comune nelle persone che soffrono di miopia. Questo problema visivo è connesso alla presenza di corpi mobili vitreali, il cui deterioramento può essere accelerato da vari fattori, incluso il trascorrere del tempo e l’esposizione prolungata a luci blu, come quella emessa dagli smartphone e dai computer.

Il corpo vitreo è una sostanza gelatinosa che riempie lo spazio interno dell’occhio e la sua integrità è fondamentale per mantenere la trasparenza e la stabilità del bulbo oculare. Con l’avanzare dell’età, si verifica una liquefazione di questo materiale, portando alla formazione delle opacità visive che i pazienti percepiscono come mosche volanti. Stanislao Rizzo, presidente di Floretina Icoor, spiega che, oltre alla degenerazione legata all’età, anche l’elevata miopia può contribuire al distacco del corpo vitreo dalla parte posteriore dell’occhio, rivelando così il potenziale di sviluppo di queste alterazioni visive.

Sebbene la maggior parte delle miodesopsie non abbia conseguenze gravi, è riscontrato che il 33% dei soggetti ne risenti dal punto di vista visivo, riducendo la sensibilità ai contrasti fino al 67%. Francesco Faraldi, direttore della Divisione di oculistica dell’azienda ospedaliera Ordine Mauriziano-Umberto I di Torino, sottolinea come anche la qualità della vita possa peggiorare significativamente: molte persone affermano di avere difficoltà nella lettura e nella guida a causa di questo disturbo. È cruciale rilevare che in alcuni casi, le miodesopsie possono rappresentare il primo segnale di un potenziale distacco della retina.

Diagnosi e tecnologie all’avanguardia

Gestire e diagnosticare le miodesopsie non è sempre semplice, soprattutto a causa della mancanza di metodi standardizzati. In passato, spesso si riscontrava una discrepanza tra i sintomi riferiti dai pazienti e ciò che i medici riuscivano a osservare durante gli esami. Tuttavia, l’emergere di tecniche di imaging avanzate ha iniziato a cambiare questa situazione.

Le tecnologie di imaging dinamico del vitreo, insieme alle tecniche a campo ultra-largo e le scansioni a tomografia ottica coerente , offrono ora la possibilità di visualizzare dettagli molto più precisi delle strutture vitreali. Queste metodologie permettono di analizzare la densità, la posizione e il movimento delle opacità, migliorando notevolmente la comprensione dei fenomeni visivi di cui si lamentano i pazienti.

Daniela Bacherini, ricercatrice presso il Dipartimento di Neurofarba dell’Università degli Studi di Firenze, spiega che queste innovazioni consentono di produrre immagini tridimensionali dettagliate e dinamiche dei difetti vitreali. L’insieme di queste tecnologie non solo uniforma le valutazioni, ma fornisce anche dati oggettivi che possono essere correlati ai sintomi riportati dai pazienti.

Oggi sono disponibili opzioni terapeutiche, come la vitrectomia mini-invasiva, per trattare i casi più gravi di miodesopsie. Stanislao Rizzo conclude evidenziando l’importanza di queste tecnologie per migliorare le diagnosi e le strategie di trattamento, permettendo interventi più efficaci e personalizzati per i pazienti che soffrono di questo fastidioso disturbo visivo.

Change privacy settings
×