L’amministrazione milanese è di nuovo sotto pressione a causa della situazione critica del fiume Seveso, che dal recente maltempo ha fatto registrare un aumento significativo del suo livello. Marco Granelli, assessore alla Protezione Civile di Milano, ha espresso preoccupazione riguardo alla presenza di solamente una vasca attualmente operativa per gestire le piene. Le abbondanti piogge delle ultime ore, che hanno comportato la caduta di circa 35-40 millimetri d’acqua, hanno reso necessario far scattare un piano d’emergenza.
L’innalzamento del livello del Seveso
Nelle prime ore del mattino, il Seveso ha mostrato segnali di ripresa preoccupanti, costringendo il comune ad attivare la vasca di contenimento. In un post sui social, Granelli ha comunicato che già alle 8.15 del mattino la vasca era in funzione. “Stiamo cercando di usarla solo in emergenza”, ha scritto, aggiungendo che è importante immagazzinare il meno acqua possibile per evitare di raggiungere il limite massimo della capacità. Questo scenario sottolinea quanto sia delicato il tema della gestione delle risorse idriche nella capitale lombarda, specialmente durante i periodi di maltempo.
La realtà dei fatti è che, nonostante siano stati fatti sforzi per migliorare il sistema di drenaggio e le infrastrutture, Milano continua ad affrontare sfide ogni volta che si presentano forti piogge. Il Seveso, storicamente soggetto a esondazioni, ha già mostrato di essere un fiume problematico, e la scarsità di vasche per la sua gestione aumenta i rischi di allagamento in diverse zone della città. La sola vasca attivata oggi rappresenta una risorsa limitata e la sua frequente attivazione, che nel 2024 è già avvenuta sei volte, evidenzia un problema strutturale che necessita di risoluzione.
Leggi anche:
Le risorse di protezione civile in emergenza
La situazione di emergenza porta alla luce anche il tema delle risorse disponibili. Con l’unica vasca operativa a dover sostenere i pesanti carichi delle acque piovane, è evidente che c’è un bisogno urgente di pianificazione e costruzione di ulteriori infrastrutture. A tal proposito, Granelli ha sottolineato l’importanza di potenziare il sistema, con la speranza che nuovi progetti possano essere avviati in futuro.
Il governo locale è sotto pressione non solo per fronteggiare la gestione delle acqua, ma anche per garantire la sicurezza dei cittadini. Ogni volta che una vasca viene attivata, ciò significa che le condizioni meteorologiche hanno superato la soglia di sicurezza, e di conseguenza bisogna sempre prendere misure preventive per mitigare i danni. Non è solo una questione di quantità d’acqua che può essere contenuta, ma anche di come il territorio e le sue infrastrutture rispondono all’impatto degli eventi atmosferici tempestosi.
L’importanza della responsabilità collettiva
La situazione attuale invita a una riflessione sul ruolo che ognuno di noi ha nelle situazioni d’emergenza. La prevenzione non è solo compito delle istituzioni, ma richiede anche un approccio collettivo da parte dei cittadini. È possibile che una maggiore sensibilizzazione sul problema delle piene e sulla necessità di rispettare le indicazioni della protezione civile possa contribuire a migliorare la resilienza della comunità di fronte ai fenomeni meteorologici estremi.
In una città come Milano, dove la presenza di corsi d’acqua rappresenta sia una risorsa sia un potenziale rischio, è fondamentale che tutti partecipino attivamente alla protezione del territorio. Con l’aumento delle temperature e la variabilità climatica, il rischio di eventi estremi è destinato a crescere, rendendo ancor più necessaria un’adeguata pianificazione e una costante attenzione da parte delle autorità competenti e della cittadinanza.