Milano: conferma della condanna per Tiziana Morandi, la "Mantide della Brianza"

Milano: conferma della condanna per Tiziana Morandi, la “Mantide della Brianza”

La Procura di Milano chiede la conferma della condanna a 16 anni e 5 mesi per Tiziana Morandi, accusata di truffa e abuso su nove vittime tramite social media.
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Milano: conferma della condanna per Tiziana Morandi, la "Mantide della Brianza" - Gaeta.it

La Procura generale di Milano ha presentato ufficialmente la richiesta di conferma della condanna a 16 anni e 5 mesi di reclusione per Tiziana Morandi, 49enne soprannominata la “Mantide della Brianza”. Questa decisione segue la sentenza emessa in primo grado dal Tribunale di Monza nel dicembre 2023, dove Morandi è stata ritenuta colpevole di aver truffato, narcotizzato e derubato ben nove persone, di età compresa tra i 27 e gli 83 anni, contattate attraverso i social media.

Le accuse a Tiziana Morandi

La figura di Tiziana Morandi è emersa al centro di un caso che ha suscitato particolare attenzione sia per la natura delle accuse che per il suo approccio ai reati. La procura ha descritto la donna come un elemento manipolativo e pericoloso, in grado di raggirare le sue vittime attraverso l’uso di benzodiazepine, per poi sottrarre loro beni e denaro. Durante l’udienza, la sostituta procuratrice generale, Maria Pia Gualtieri, ha evidenziato la “indole menzognera” di Morandi, sottolineando l’assenza di un reale pentimento da parte sua.

In un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza dei cittadini, le azioni di Morandi hanno messo in evidenza come l’utilizzo dei social possa nascondere insidie. Attraverso i suoi profili, la donna aveva attratto le sue vittime, creando un’apparente relazione di fiducia, per poi trasformarsi in un’aguzzina. I dettagli del suo modus operandi rivelano una premeditazione e una pianificazione che hanno reso l’impatto sulle vittime ancora più devastante.

Dichiarazioni di Tiziana Morandi

Nel corso dell’udienza, Tiziana Morandi ha presentato alcune dichiarazioni spontanee, lette dai giudici, nelle quali ha cercato di giustificare le sue azioni. Ha affermato che il periodo della pandemia di Covid-19 l’aveva portata a sentirsi “molto sola“, spingendola a cercare contatti nel mondo dei social media. Morandi ha raccontato che inizialmente la sua intenzione era quella di offrire massaggi per arrotondare dal punto di vista economico, ma ha anche sottolineato di essere stata messa sotto pressione da alcuni potenziali clienti che non accettavano i suoi rifiuti.

Tuttavia, la Procura ha respinto queste giustificazioni come mere scuse, sostenendo che non trasmettono alcun significato di rimorso o cambiamento. Gualtieri ha osservato che il disagio espresso dalla Morandi non è altro che un riflesso della situazione che molti italiani hanno vissuto durante quel difficile periodo, senza fare riferimento alla gravità dei suoi comportamenti e delle sue azioni.

Situazione legale e risarcimento

La situazione legale di Tiziana Morandi è ulteriormente complicata da una serie di trattative in corso. Durante l’ultima udienza, è emerso che il suo legale ha avviato discussioni per un possibile risarcimento a favore di una delle vittime, il giovane che si è costituito parte civile. Tuttavia, le trattative condotte dall’avvocato Barbara Giulivi e dal difensore di Morandi, Angelo Leone, non hanno prodotto risultati positivi.

Gualtieri ha messo in evidenza che il mancato accordo tra le parti è indicativo del continuo tentativo di manipolazione messo in atto dall’imputata. Questo aspetto ha alimentato ulteriormente le preoccupazioni nei confronti di una persona già considerata un pericolo per la società.

La richiesta di perizia psichiatrica

La difesa di Tiziana Morandi sta puntando sulla richiesta di una perizia psichiatrica. L’avvocato sostiene che la sua assistita presenti disturbi della personalità. Tuttavia, la perizia non era stata concessa in primo grado e la decisione della Corte d’Appello rappresenta un momento cruciale per il futuro legale della donna.

Oggi i giudici si preparano a pronunciarsi: sarà fondamentale per il sistema giuridico chiarire se la Morandi meritasse la pena inflitta o se necessiti di un trattamento diverso. Un verdetto che potrebbe avere ripercussioni molto più ampie su come vengono gestite situazioni simili in futuro.

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