Milano ha ospitato una cerimonia commemorativa per ricordare la strage dei Piccoli Martiri di Gorla avvenuta esattamente 80 anni fa. Il tragico evento, che ha colpito la città il 20 ottobre 1944, ha causato la scomparsa di 184 bambini a causa di un bombardamento aereo, anziché colpire obiettivi industriali come le fabbriche Breda e Alfa Romeo. Il monumento eretto in loro memoria, realizzato dall’artista Remo Brioschi, è stato recentemente dichiarato di interesse nazionale e continua a rappresentare un luogo di riflessione profonda sulla guerra e sulle sue conseguenze.
La cerimonia in onore delle vittime
La commemorazione si è svolta nella piazza dedicata ai Piccoli Martiri, proprio accanto al monumento in loro onore. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha voluto rendere omaggio alla memoria delle vittime. La presenza del Capo dello Stato ha sottolineato l’importanza del ricordo e il significato di un evento che per troppo tempo è stato trascurato. Mattarella ha ribadito la necessità di non dimenticare il passato e di insegnare alle prossime generazioni l’importanza della pace e della coesistenza pacifica tra i popoli.
Durante la cerimonia, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha preso la parola, esprimendo la sua richiesta di riconoscimento da parte degli Stati Uniti. “Tutti noi volevamo non solo delle scuse ma anche un riconoscimento che quello non è stato un errore ma molto di più”, ha affermato, sottolineando che la memoria storica deve essere preservata e trasmessa per evitare il ripetersi di simili tragedie. Sala ha anche utilizzato la piattaforma per lanciare un accorato appello alla pace, evidenziando l’importanza di continuare a lottare per valori umanitari anche quando sembra che gli sforzi siano inutili.
Un ricordo nazionale: iniziative legislative e commemorative
La commemorazione ha visto anche la partecipazione della sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti, la quale ha ricordato come questa strage sia stata dimenticata per lungo tempo. “Per troppo tempo questa è stata una strage dimenticata”, ha affermato, annunciando la presentazione di una proposta di legge con la quale si chiede di istituire il 20 ottobre come giorno della memoria nelle scuole italiane. Tale iniziativa mira a garantire che le nuove generazioni siano consapevoli dell’orrore della guerra e della sofferenza che essa comporta, sottolineando l’importanza dell’educazione alla pace.
Era presente anche Gianluca Comazzi, Assessore al Territorio e Sistemi Verdi per la Regione Lombardia, che ha rievocato un episodio emblematico del passato. Ha raccontato che il sindaco dell’epoca, Antonio Greppi, rifiutò un’offerta economica di 6 milioni di lire per mantenere intatto il terreno dove oggi sorge il monumento, preferendo preservare la memoria delle vittime piuttosto che far costruire un cinema. Questa azione evidenzia come il senso di comunità e il ricordo delle atrocità belliche siano radicati nel tessuto sociale milanese.
Messaggi di pace e riflessione sulla guerra
Infine, il presidente del Comitato dei Piccoli Martiri di Gorla, Ugo Zamboni, ha condiviso con i presenti un messaggio forte e chiaro: “Tutti i popoli hanno il diritto di essere vivi e in pace.” Questa affermazione riassume l’essenza della cerimonia e il suo significato profondo. La commemorazione ha rappresentato non solo un momento di ricordo ma anche un’occasione per riflettere sulle conseguenze delle guerre contemporanee, che continuano a colpire bambini e innocenti in tutto il mondo.
Prima dell’inizio della cerimonia, l’arcivescovo Mario Delpini ha celebrato una messa per le vittime, durante la quale ha evidenziato l’assurdità della guerra: “La nostra vita non è servita a niente se ancora si uccidono bambini, se ancora c’è gente che seduta attorno a un tavolo decide: ‘Sì, andiamo, sì bombardiamo’.” Le parole dell’arcivescovo hanno ulteriormente risonato nella memoria collettiva, invitando tutti a impegnarsi per la costruzione di un futuro più giusto e pacifico.
Ultimo aggiornamento il 20 Ottobre 2024 da Marco Mintillo