Dopo l’annuncio dei primi accordi commerciali tra Cina e Stati Uniti, i mercati azionari nell’area asiatica e del Pacifico mostrano una reazione mista, senza una direzione netta. Le variazioni sono contenute, segnalando ancora dubbi tra gli investitori sulle prospettive di lungo termine legate a questo accordo. L’attenzione rimane alta, con i listini che oscillano fra guadagni modesti e perdite marginali. Anche i futures europei risentono di questa incertezza, evidenziando una partenza incerta per le piazze finanziarie del vecchio continente.
Andamento della borsa di tokyo e reazioni contrastanti in asia
La borsa di Tokyo si avvia verso una chiusura positiva, guadagnando oltre l’1,6% rispetto al giorno precedente. Questo rialzo riflette un atteggiamento di maggiore fiducia dopo le prime intese tra Cina e Stati Uniti sui dazi, anche se il clima resta cauto.
Mercati in contrapposizione
In netto contrasto, il mercato di Hong Kong registra un calo dell’1,3%, segno della cautela degli investitori locali che temono ripercussioni o incertezze legate agli sviluppi commerciali. Le borse cinesi continentali, ovvero Shanghai e Shenzhen, si confermano invece piatte, senza variazioni significative, mentre anche il listino di Seul mantiene una posizione stabile, senza movimenti rilevanti. Sydney invece beneficia di un leggero aumento dello 0,4%, probabilmente legato a fattori economici locali e a una maggiore calma sui mercati globali.
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Incertezze nei listini europei e aspettative sull’apertura
In vista dell’apertura delle borse europee, i futures mostrano un quadro incerto. Le oscillazioni pronosticate indicano mancanza di chiarezza tra gli operatori finanziari sui potenziali impatti derivanti dall’accordo commerciale sino-statunitense. L’attenzione si concentra sugli sviluppi futuri, con gli investitori pronti a reagire a eventuali nuove notizie o dettagli sulle tariffe e sulle relazioni bilaterali.
Opinioni degli analisti
Gli analisti sottolineano che “l’esito definitivo dipenderà dalla conferma e dall’attuazione pratica degli accordi presi”, un elemento al momento ancora in fase di valutazione. Questa situazione crea un clima di attesa che limita il movimento netto dei prezzi nelle prime ore di contrattazione delle piazze europee.