Una mobilitazione significativa ha avuto luogo davanti a Palazzo Leopardi, sede del Consiglio regionale delle Marche, dove circa un centinaio di persone, tra cui rappresentanti di 38 associazioni marchigiane e singoli, hanno manifestato per richiedere l’attuazione di diritti fondamentali per le persone con disabilità. Il coordinamento “Insieme per la Vita Indipendente”, capitanato dall’Associazione Vita Indipendente Marche , ha portato sul palcoscenico delle rivendicazioni sociali un messaggio chiaro: “Non vogliamo più vivere una vita di opportunità negate.” Cartelli e slogan esplicitavano una richiesta univoca di maggiore autonomia e assistenza personalizzata.
Le richieste del coordinamento “Insieme per la vita indipendente”
Il fulcro della manifestazione si è concentrato su quattro richieste principali avanzate al Consiglio regionale. I partecipanti hanno chiesto un incremento dei budget destinati all’assistenza personale, una rivalutazione dei progetti di vita indipendente esistenti e l’adeguamento della scala di valutazione dei bisogni. Infine, hanno chiesto di attivare progetti di vita indipendente per 150 persone attualmente in attesa di assistenza. Angelo Larocca, presidente di Avi, ha illustrato che il diritto alla vita indipendente è sancito dall’articolo 19 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, diritto che nella realtà marchigiana viene solo parzialmente riconosciuto.
Larocca ha sottolineato la disparità esistente tra i fondi stanziati e le reali necessità. Attualmente, il fondo è di 4,3 milioni di euro, ma gli stanziamenti per ciascun beneficiario sono lontani da quanto necessario per garantire assistenza adeguata. “Abbiamo un contributo di 13mila euro, temporaneamente elevato a 15mila, ma servirebbero almeno 50mila euro per poter garantire assistenti che supportino le persone con disabilità 24 ore su 24,” ha spiegato.
L’urgenza del rinnovo dei progetti di vita indipendente
Tra le questioni sollevate vi è la necessità di aggiornare i 401 progetti di vita indipendente attualmente esistenti. Molti di questi, risalenti al 2018, non sono stati adeguati alle mutate condizioni sia delle persone con disabilità che delle loro famiglie. “Negli ultimi sei anni, le esigenze delle persone con disabilità sono aumentate, così come sono cambiate le situazioni familiari,” ha affermato Larocca. Per questo motivo, è necessaria una rivalutazione urgente dei progetti, che garantisca risorse adeguate e assistenza personalizzata.
In aggiunta, il coordinamento ha chiesto un’adeguata scala di valutazione che consideri non solo le disabilità fisiche ma anche quelle intellettive e sensoriali. La mancanza di un sistema di valutazione appropriato porta a errori nei bilanciamenti delle necessità assistenziali: questo implica un rischio per la qualità della vita dei beneficiari e una negazione dei diritti fondamentali.
L’incontro con l’assessore e la risposta della Regione
La mobilitazione ottenuta dalle associazioni non è avvenuta senza dialogo con le istituzioni regionali. Larocca ha fatto riferimento a un incontro avvenuto il 17 settembre con l’assessore Saltamartini, seguito da una comunicazione via PEC con risposte ritenute insoddisfacenti e incomplete. Le associazioni manifestanti ritengono che sia il momento di affrontare con serietà e urgenza le problematiche esposte.
La presenza di così tanti partecipanti alla manifestazione, alcune delle quali non hanno potuto partecipare a causa della mancanza di adeguata assistenza, sottolinea l’importanza e la gravità della situazione. “Siamo qui non solo per noi stessi, ma per tutti quelli che non possono avere accesso a questo diritto fondamentale,” ha dichiarato Larocca. La consapevolezza e la determinazione mostrata dal coordinamento marchigiano rappresentano un passo cruciale verso il miglioramento delle condizioni di vita per le persone con disabilità nell’intera Regione Marche.