In una serata movimentata a Napoli, migliaia di attivisti si sono riuniti in piazza del Plebiscito per protestare contro il ddl sicurezza, un provvedimento che continua a sollevare polemiche in tutto il paese. Diverse associazioni, tra cui Amnesty International, Insurgencia e Rifondazione Comunista, hanno preso parte a questa mobilitazione, esprimendo forte disaccordo su quelle che considerano misure restrittive dei diritti civili. Con lo striscione “100.000 luci contro il buio del regime verso l’assemblea del primo febbraio. No ddl paura”, i manifestanti hanno cercato di far sentire la loro voce e richiamare l’attenzione su un tema che preoccupa non solo i diretti interessati, ma l’intera società.
Le preoccupazioni per il ddl sicurezza
L’argomento centrale della manifestazione è il ddl sicurezza, che prevede l’introduzione di settanta nuovi reati e pene aumentate per comportamenti considerati illeciti. Nicola Scotta, rappresentante di Insurgencia, ha sottolineato l’importanza di mantenere alta l’attenzione su questo tema. Secondo lui, l’atmosfera in Italia si fa sempre più pesante, caratterizzata da un clima di repressione e discriminazione che colpisce in particolare le fasce più vulnerabili della popolazione. Questo contesto ha spinto le associazioni a unirsi nella lotta per tutelare i diritti fondamentali, ritenendo il ddl un attacco diretto alla democrazia e al diritto di dissentire.
Diritto di manifestare e libertà di espressione
Durante la manifestazione, il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, ha ribadito la contrarietà al ddl sicurezza. Ricci ha evidenziato come il provvedimento violi i diritti costituzionali, limitando gravemente la libertà di manifestare e protestare, valori fondamentali di una democrazia sana. Secondo il segretario, è essenziale difendere il diritto di dissenso e garantire che ogni cittadino possa esprimere le proprie opinioni senza timore di repressione. La Cgil si schiera così in prima linea contro quelle che considera misure antidemocratiche, auspicando una mobilitazione continua da parte di tutti coloro che credono nei valori della libertà e della giustizia.
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Le prospettive future per la mobilitazione
Questa manifestazione rappresenta solo un primo passo in un percorso che si preannuncia lungo e complesso. Le associazioni presenti promettono ulteriori azioni contro il ddl sicurezza, in occasione dell’assemblea prevista per il primo febbraio. Un momento che, secondo gli organizzatori, segnerà un’importante tappa nella lotta per i diritti sociali e civili. L’obiettivo è quello di mantenere viva l’attenzione pubblica su un tema sempre più urgente, coinvolgendo anche altre cittadine e cittadini che vogliono opporsi a disposizioni giudicate come dannose per il tessuto democratico del paese. La mobilitazione avrà bisogno di sostegno continuo e di adesioni massicce, affinché le voci di dissenso possano farsi sempre più forti e difficili da ignorare.