La recente ondata di maltempo ha messo a nudo le vulnerabilità di Pescara, portando alla luce problematiche strutturali e una gestione territoriale insufficiente. La consigliera comunale Simona Barba, rappresentante di Avs – Radici in comune, si è espressa chiaramente su questa situazione, evidenziando le gravi conseguenze della cementificazione e l’assenza di interventi adeguati per affrontare le emergenze idrogeologiche. Il contesto attuale pone interrogativi sui modelli di sviluppo urbano adottati dalla città e sul loro effetto sulla sicurezza dei cittadini.
Criticità della cementificazione e delle infrastrutture
La consigliera Barba ha affermato che la cementificazione a Pescara continua a progredire senza freni, aggravando le condizioni già critiche della città. Durante un recente sopralluogo a Pescara Porta Nuova, ha evidenziato che gli interventi effettuati negli ultimi anni non hanno risolto i problemi di allagamento, anzi, hanno ulteriormente complicato la situazione. “I lavori sono stati eseguiti sempre nel posto sbagliato,” ha dichiarato. Secondo Barba, la vera risposta al problema degli allagamenti deve avvenire nei Colli, dove le acque, fino a quel momento, possono essere gestite in maniera più sicura.
Pescara, secondo le osservazioni della consigliera, è stata trasformata in uno “scivolo” per le acque piovane, a causa di una gestione del territorio inadeguata. Il suolo, sempre più consumato dalla urbanizzazione, non riesce ad assorbire la pioggia e finisce per riversarsi verso la città. Un sistema di drenaggio pensato per le esigenze del passato sembra inadeguato ai cambiamenti climatici e alle nuove sfide ecologiche che la città si trova ad affrontare. Barba avverte che è necessario rivedere questi approcci per garantire una maggiore sicurezza idraulica, facendo riferimento a un modello di “Città Spugna”, che prevede l’integrazione di spazi verdi e tecnologie di infiltrazione per gestire le acque in modo sostenibile.
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Analisi dell’impatto degli new edifici e progetti urbanistici
Un esempio emblematico citato dalla consigliera riguarda il nuovo asilo di via Santina Campana, recentemente realizzato grazie a finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . Barrando sul potenziale energetico e l’efficienza dell’edificio, Barba ha comunque messo in discussione la scelta del sito per la costruzione, sottolineando l’impatto diretto sulla gestione delle acque. “L’intervento si trova a un dislivello di 50 metri sul livello del mare e non ha tenuto in considerazione i problemi idraulici dovuti alla sua posizione,” ha dichiarato.
L’asilo, che ha occupato circa 1.000 metri quadri di spazi verdi, è stato un chiaro esempio di consumo di suolo. L’assenza di un’analisi approfondita sulle implicazioni a lungo termine per l’ambiente e le infrastrutture circostanti ha già causato danni, come dimostrato dall’allagamento di almeno due negozi in viale Marconi. Barba ha sottolineato l’urgenza di garantire un equilibrio tra nuove costruzioni e preservazione degli spazi verdi, per evitare danni a lungo termine e garantire un ambiente urbano resiliente.
Verso una gestione sostenibile del territorio
Di fronte a questa emergenza, la consigliera ha richiamato l’attenzione sull’urgenza di rivedere le politiche di gestione del territorio a Pescara. L’accento deve essere posto sulla necessità di progettare edifici e infrastrutture in maniera sostenibile, prestando attenzione all’impatto sull’ambiente circostante. Barba ha descritto la situazione attuale come il risultato di una mancanza di coordinamento e visionarietà nella pianificazione urbana, e ha invitato i decision-makers a integrare strategie che promuovano la sostenibilità.
L’approccio alla gestione delle risorse idriche deve evolvere, seguendo pratiche più innovative e che possano rispondere adeguatamente alle sfide attuali. È fondamentale coinvolgere esperti, cittadini e stakeholder nel processo di pianificazione, affinché le decisioni prese siano il frutto di una visione condivisa e lungimirante. La gestione responsabile del territorio potrebbe ridurre i rischi legati agli eventi atmosferici estremi e migliorare la vivibilità della città per le generazioni future.
Pescara si trova a un bivio cruciale. Le recenti criticità possono servire da precursore per un cambiamento necessario, spingendo verso un rinnovato impegno per una città più sostenibile e sicura.