Nel napoletano una maestra di scuola primaria è finita sotto inchiesta per presunti maltrattamenti su alcuni bambini. I carabinieri hanno dato esecuzione a un provvedimento che sospende l’insegnante dal pubblico servizio per dodici mesi. Il procedimento è scattato dopo le denunce di famiglie preoccupate per comportamenti ritenuti inaccettabili all’interno della scuola.
Indagini dopo le denunce dei genitori
Le accuse contro la docente sono state sollevate dai genitori degli alunni, che hanno riferito presunte vessazioni e atteggiamenti violenti nei confronti dei loro figli. Il caso è emerso quando alcune famiglie hanno deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine, segnalando episodi di maltrattamenti avvenuti durante le ore scolastiche. I carabinieri hanno preso in carico le segnalazioni aprendo un’indagine per accertare la veridicità delle accuse. La procura ha richiesto la sospensione dall’attività didattica, considerata la gravità dei comportamenti attribuiti alla maestra.
Modalità di maltrattamento contestate
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la maestra avrebbe messo in atto diverse azioni vessatorie. Tra queste ci sarebbero state sia aggressioni verbali che fisiche, con parole minacciose ma anche contatti corporei non autorizzati. Le testimonianze raccolte descrivono un clima difficile e doloroso per gli alunni coinvolti, che in certi casi avrebbero subito rimproveri duri e approcci intimidatori. L’indagine cerca di chiarire la natura esatta di questi episodi, verificando tempi, modalità e condizioni in cui sono avvenuti. Al centro dell’attenzione ci sono le dinamiche relazionali dentro la classe e il rispetto dei diritti dei bambini.
Leggi anche:
Provvedimenti e impatto sulla scuola
La sospensione disposta dai carabinieri tiene conto della necessità di tutelare i ragazzi durante il proseguimento delle indagini. La decisione blocca per un anno l’attività dell’insegnante nell’ambito scolastico pubblico, in attesa che la giustizia faccia il suo corso. La vicenda ha sollevato preoccupazioni nella comunità locale, dove famiglie e personale della scuola riflettono sulla gestione delle situazioni problematiche in classe. Il caso evidenzia l’importanza di garantire ambienti sicuri per gli studenti e la responsabilità di chi lavora nell’educazione infantile. La scuola resta coinvolta in uno sforzo per affrontare il disagio e ristabilire fiducia tra genitori e insegnanti.