Lutto all’ospedale cardarelli di napoli per la morte del dottor francesco manguso, pilastro della comunità medica

Lutto all’ospedale cardarelli di napoli per la morte del dottor francesco manguso, pilastro della comunità medica

La scomparsa del dottor Francesco Manguso, medico stimato dell’ospedale A. Cardarelli di Napoli e membro di Amici Italia, lascia un vuoto nella comunità per la sua dedizione umana e professionale verso i pazienti.
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È scomparso il dottor Francesco Manguso, medico stimato dell’ospedale Cardarelli di Napoli e membro dell’associazione Amici Italia, noto per la sua professionalità, umanità e passione per la fotografia. - Gaeta.it

La notizia della scomparsa del dottor francesco manguso ha colpito profondamente la comunità medica dell’ospedale a. cardarelli di napoli e l’associazione amici italia, che da sempre rappresenta i pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali. Medico stimato e membro attivo del comitato medico scientifico dell’associazione, manguso era riconosciuto non solo per le sue competenze ma anche per la sua attenzione umana nei confronti dei pazienti.

Un medico che univa professionalità e umanità

Francesco manguso si distingueva tra i suoi colleghi per il modo con cui affrontava ogni paziente. Non vedeva mai un caso clinico come semplice dato medico, ma come una storia da ascoltare, con cura e rispetto. La sua cura era fatta di dedizione costante e di un approccio che univa rigore scientifico e sensibilità personale. Ogni visita, ogni diagnosi era eseguita tenendo presente la persona nel suo complesso, e non solo la malattia.

La calma nelle difficoltà

I medici dell’ospedale ricordano come sapesse mantenere la calma anche nelle situazioni più difficili e come riuscisse a trasmettere sicurezza a chi aveva bisogno. Per lui, prendersi cura significava accompagnare i pazienti nelle loro difficoltà, parlando con loro, spiegando i passaggi medici e mostrando attenzione alle loro paure e speranze.

Questa miscela di competenza e umanità lo ha reso un punto di riferimento irrinunciabile in tanti reparti e progetti legati alle malattie infiammatorie intestinali. Il dottor manguso credeva nel valore del dialogo e nel prendersi del tempo per ogni singola persona, qualità che oggi molti ricordano come la sua eredità più preziosa.

La passione per l’arte oltre la professione medica

La vita del dottor manguso non si limitava ai corridoi dell’ospedale. Amava la fotografia, uno spazio dove poteva esprimere un altro lato di sé, più intimo e riflessivo. Con la macchina fotografica coglieva attimi, dettagli nascosti, momenti di vita quotidiana spesso trascurati.

Uno sguardo sensibile attraverso la fotografia

La sua arte fotografica rifletteva gli stessi valori con cui si dedicava alla medicina: attenzione per i particolari, rispetto per le persone e per le loro storie. Scattava immagini che raccontavano non semplici soggetti, ma emozioni e relazioni. La passione per la fotografia gli permetteva di unire sensibilità e osservazione, arricchendo la sua visione del mondo e del lavoro.

Questa doppia anima, quella del medico e dell’artista, rendeva manguso un professionista completo. I colleghi e gli amici sottolineano che il suo sguardo attento e la capacità di fermarsi sulle cose più autentiche erano caratteristiche rare e preziose.

Il ruolo guida di francesco manguso all’ospedale cardarelli

All’ospedale cardarelli, francesco manguso era ammirato per la sua capacità di sostenere il lavoro di squadra senza mai imporre. Guidava con gentilezza, offrendo consigli e condividendo la sua esperienza senza riserve. In situazioni complesse, manteneva un atteggiamento calmo e sicuro, trasmettendo fiducia a chi lavorava con lui.

Un sorriso che dava forza

Il sorriso paziente che mostrava di frequente era un punto di riferimento per colleghi e pazienti. Quest’ultimi, spesso affetti da patologie croniche impegnative, trovavano in lui un sostegno concreto e una presenza confortante. La relazione di fiducia che costruiva era la base su cui fondava ogni cura, rendendo più sopportabili anche i momenti difficili.

La sua scomparsa lascia un vuoto tangibile nel reparto e nella comunità medica, perché era un esempio di dedizione quotidiana capace di orientare e motivare chi lavorava accanto a lui. Molti collaboratori raccontano di aver imparato da lui a non dimenticare mai il lato umano della medicina.

Il cordoglio di amici italia e la presa in carico della comunità

Anche amici italia, associazione di riferimento per i malati di malattie infiammatorie croniche intestinali, ha espresso il suo dolore per la perdita del dottor manguso. Il suo contributo al comitato medico scientifico era fondamentale per garantire un dialogo costante tra professionisti e pazienti.

L’associazione ha sottolineato come la figura di manguso abbia influito sul percorso di cura di molte persone, portando sicurezza e attenzione in un ambito spesso complesso. Gli sforzi del medico erano riconosciuti come un punto di incontro tra clinica e sensibilità, capaci di migliorare la qualità della vita dei pazienti.

In queste ore di lutto, amici italia ricorda manguso non solo come un medico, ma come un compagno di viaggio delle persone con cui ha condiviso la lotta contro la malattia. La sua presenza resta viva nei progetti di assistenza e supporto che proseguiranno nel tempo.

I dettagli sui funerali del dottor manguso

I funerali si terranno nella giornata di sabato 3 maggio 2025, alle 16:30, presso la basilica pontificia di santa croce a napoli. La salma sarà trasferita direttamente dall’ospedale cardarelli, luogo dove manguso ha dedicato la sua carriera.

La cerimonia sarà aperta a tutti coloro che vogliono unirsi al ricordo del medico, per esprimere l’ultimo saluto e la gratitudine verso un uomo che ha segnato la vita di tanti. Amici, colleghi e pazienti si raduneranno per testimoniare il loro affetto e l’impatto lasciato da francesco manguso.

La città di napoli perde così uno dei suoi professionisti più apprezzati, un medico che ha scelto di dedicare ogni energia alla cura dei suoi pazienti e alla diffusione della conoscenza medica, segnando profondamente chi ha incrociato la sua strada.

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