Un recente riconoscimento per il laboratorio di biochimica dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara segna un traguardo importante nel campo della salute dei bambini. Il laboratorio è diventato parte integrante del programma di Screening pediatrico nazionale che si concentra sulla diagnosi precoce di diabete di tipo 1 e celiachia. Questo schema rappresenta una novità a livello mondiale, con l’Italia in prima linea nel monitoraggio e nella prevenzione di queste patologie.
Obiettivo dello screening pediatrico
Il programma nazionale di screening è progettato per identificare i bambini a rischio di sviluppare diabete e celiachia prima della manifestazione dei sintomi clinici. La diagnostica precoce è fondamentale poiché consente interventi tempestivi, migliorando così la qualità della vita e prevenendo complicazioni serie come la Chetoacidosi diabetica . In particolare, lo screening si rivolge alla popolazione pediatrica sana, un aspetto cruciale per significativamente ridurre l’incidenza di queste malattie. Questo approccio permette di affrontare il problema con strategie preventive e più efficaci, ponendo un accento sull’importanza della sorveglianza della salute infantile.
Innovativo test su spot di sangue secco
Una delle innovazioni principali di questo programma è l’adozione di un test su Spot di Sangue Secco . Questo metodo, recentemente rivelato in una ricerca pubblicata sulla rivista “Diabetes, Obesity and Metabolism”, permette diagnosi più rapide e accessibili, utilizzando una semplice procedura di prelievo. Il test consiste nella raccolta di una piccola goccia di sangue da un pungidito, che viene poi analizzata nel laboratorio. La semplicità di questo approccio non solo allevia la paura dei bambini nei confronti delle procedure di prelievo, ma riduce anche il carico di lavoro per i medici.
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Collaborazione tra istituzioni e pediatri
Il progetto di screening pediatrico avvantaggia la cooperazione tra diversi enti e istituzioni sanitarie. Attraverso una rete di pediatri di famiglia e ospedali, il programma si propone di monitorare circa 6000 bambini sparsi nelle regioni di Lombardia, Campania, Marche e Sardegna. Questo studio, noto come D1Ce, si prepara a fornire le linee guida necessarie per attuare la legge nazionale 2023/130, che entrerà in vigore nel prossimo anno, contribuendo a standardizzare il processo di screening in tutta Italia.
Riconoscimento a livello internazionale
La professoressa Damian Pieragostino, responsabile del laboratorio dell’Università di Chieti-Pescara, ha espresso il suo entusiasmo per questo risultato. La partecipazione al programma nazionale ha posto l’Italia sotto una luce favorevole nel dibattito scientifico globale, attirando l’attenzione di riviste di spicco come “Science” e “Lancet”. L’inclusione nel programma è considerata una valida opportunità per garantire che i bambini in Italia ricevano diagnosi tempestive e cure adeguate. La professoressa ha sottolineato come il test DBS rappresenti una vera e propria evoluzione nelle pratiche di screening, semplificando le procedure e aumentando la disponibilità delle analisi.
Il percorso che porta a questo importante traguardo è frutto del lavoro di un team di ricerca dedicato, che ha permesso al laboratorio di affermarsi nel contesto sanitario nazionale e internazionale. L’implementazione di pratiche così significative potrà avere un impatto duraturo sulla salute dei bambini, segnando così un momento cruciale nell’ambito della pediatria italiana.