È con grande tristezza che il mondo della memoria storica ha dovuto dire addio a Stathis Abatiello, venuto a mancare pochi giorni prima di Natale in Grecia all’età di 88 anni. Abatiello era una figura indimenticabile per quanti conoscono la storia della Divisione Acqui, in particolare per il suo legame con la casetta rossa di Cefalonia, un luogo emblematico dove, nel settembre 1943, furono radunati gli ufficiali italiani, tra cui molti calabresi, destinati a una tragica sorte. Questi uomini, fucilati dopo aver rifiutato di consegnare le armi al comando tedesco, rappresentano un momento di forte resistenza e dignità, valori che oggi vivono attraverso storie come quella di Abatiello.
La casetta rossa: simbolo di un’epoca buia
La casetta rossa di Cefalonia non è solo un edificio, ma un simbolo di sacrificio e coraggio. Qui, il 24 settembre 1943, i soldati italiani della Divisione Acqui attesero un destino incerto, ben consapevoli della loro sorte. Abatiello, che all’epoca era ancora un bambino, si trovò direttamente coinvolto nella storia di questi ufficiali. La sua famiglia, che in quegli anni mantenne un rapporto di amicizia con i soldati italiani, diventò parte integrante della memoria collettiva di quel periodo storico. Quell’edificio ha visto la sofferenza e il dolore di oltre cento ufficiali, e oggi rappresenta un luogo di pellegrinaggio per chi desidera ricordare e onorare il loro sacrificio.
Nicola Coppoletta, presidente della sezione calabrese dell’Associazione Nazionale Divisione Acqui, ha richiamato l’attenzione sull’importanza di questo luogo, sottolineando che la memoria di quegli ufficiali vive attraverso storie come quelle di Abatiello. La casetta rossa, danneggiata dal devastante terremoto del 1953, è stata ricostruita da lui e dalla sua famiglia, rispettando il colore originario. Un atto simbolico che dimostra quanto fosse forte il desiderio di mantenere viva la memoria di quei tragici eventi.
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L’impegno di Stathis Abatiello per la memoria
Stathis Abatiello non è stato solo un custode della casetta rossa, ma, attraverso il suo operato, ha trasformato un luogo di dolore in uno spazio di accoglienza e commemorazione. Ogni anno, un gran numero di visitatori italiani giunge a Cefalonia per rendere omaggio agli ufficiali fucilati. Abatiello li accolse sempre con un sorriso e un affetto genuino, manifestando un’ospitalità tipica della cultura greca, che tanto colpiva chi andava a trovarlo.
Coppoletta ha descritto come Abatiello sapesse donare un pezzo della propria vita a tutti coloro che visitavano la casetta rossa. Non è raro che lui offrisse un fiore del suo splendido giardino, rendendo ogni visita un momento speciale. La sua capacità di connettersi con gli italiani che si recavano a Cefalonia per ricordare e piangere i loro cari dimostrava quanto fosse importante per lui custodire questa eredità storica. In una società in cui le luci e le ombre del passato possono facilmente svanire, Abatiello ha reso possibile il ricordo.
Un lascito che continua a vivere
Con la morte di Stathis Abatiello, il mondo perde un grande custode della memoria e della storia. Policario di ricordi, ha trasmesso un messaggio forte: l’importanza di non dimenticare. La sua vita, caratterizzata da un forte legame con il passato, è stata una testimonianza del potere della memoria collettiva. Gli italiani che hanno avuto il privilegio di conoscerlo porteranno per sempre con sé un tassello della sua storia.
L’impatto di Abatiello non si limita solo alla casetta rossa, ma si estende ai legami che ha creato e ai ricordi che ha custodito. La sezione calabrese della Divisione Acqui continuerà sicuramente a onorare il suo operato e a mantenere viva la memoria degli eventi tragici legati alla Divisione Acqui. La sua figura rimarrà impressa nei cuori di quanti hanno avuto il piacere di incontrarlo e ascoltare le sue storie. Un’eredità che proseguirà nel ricordo di ciascuno di noi, testimoniando la ricchezza della storia di Cefalonia e di tutti coloro che in quel luogo trovarono la forza di affrontare il dolore.
La memoria di Stathis Abatiello non si spegnerà, ma continuerà a brillare nella consapevolezza di quanti, grazie a lui, possono ancora vivere quei momenti di storia in modi significativi.