L'ulivo come simbolo di identità in Umbria: la Collezione Olea Mundi tra storia e innovazione

L’ulivo come simbolo di identità in Umbria: la Collezione Olea Mundi tra storia e innovazione

L’Umbria celebra l’ulivo come simbolo culturale e agricolo, con iniziative innovative come la Collezione Olea Mundi, che preserva varietà storiche e promuove il turismo legato all’olio.
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L'ulivo come simbolo di identità in Umbria: la Collezione Olea Mundi tra storia e innovazione - Gaeta.it

L’Umbria è un territorio ricco di tradizioni, e l’ulivo occupa un posto di rilievo nella cultura locale. A Lugnano in Teverina, ogni neonato e forestiero vengono onorati con l’assegnazione di un ulivo, un gesto che celebra le radici e l’accoglienza della comunità. Intere famiglie, tra cui molti americani e tedeschi, si sono trasferite in questo splendido borgo situato sui colli Amerini, dove le olivete raccontano una storia millenaria di lavorazione e tradizione.

L’importanza storica dell’ulivo in Umbria

Gli scavi archeologici in corso nel territorio umbro hanno rivelato una bellezza inaspettata: la presenza di ulivi risalenti a una villa romana, con reperti che attestano la lavorazione delle olive fin dal primo secolo d.C. Questo patrimonio storico include non solo la coltivazione, ma anche l’ingegno delle tecniche di produzione dell’olio che si sono sviluppate nel tempo. L’ulivo, quindi, non è solo simbolo di agricoltura, ma è parte integrante dell’identità culturale umbra.

Nonostante l’importanza della tradizione, la comunità di Lugnano in Teverina guarda anche al futuro. La raccolta di ulivi non è solo una questione di eredità culturale: è un modo per prepararsi ai cambiamenti climatici e alle sfide che il settore agricolo fronteggia oggi. La combinazione di storia e innovazione ha condotto alla creazione della collezione Olea Mundi, un vero e proprio tesoro botanico.

Olea Mundi: un progetto innovativo per la conservazione dell’ulivo

La Collezione Olea Mundi è una risorsa unica che riunisce circa 400 varietà di olivi, ognuna delle quali è replicata in tre esemplari, per un totale di circa 1.200 alberi. Questo progetto è frutto della collaborazione tra l’Università di Perugia, la Regione Umbria, il Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria e il CNR-Isafom. La collezione rappresenta un’“arca di Noè” per le varietà di ulivo, custodendo un patrimonio genetico prezioso.

L’amministrazione comunale e la Comunanza agraria locale hanno contribuito attivamente a questa iniziativa offrendo dieci ettari di terreno per la crescita degli ulivi. Oltre a Lugnano in Teverina, la collezione si espande in altre regioni e paesi, come Toscana, Marocco e Spagna, per garantire una maggiore diversità genetica. I ricercatori del CNR Isafom e dell’IBBR di Perugia stanno attualmente estraendo il DNA delle diverse varianti. Questo lavoro ha come obiettivo quello di caratterizzare il comportamento bio-agronomico delle varietà di ulivo in relazione alle sfide apportate dai cambiamenti climatici, con un focus particolare sulla tolleranza alla siccità e alle basse temperature.

Un futuro promettente: la valorizzazione del territorio e dell’olio umbro

La Collezione Olea Mundi non è solo un progetto di conservazione, ma anche una porta aperta per il turismo e la valorizzazione del territorio. Infatti, gli appassionati possono partecipare agli itinerari “Evo&Art Experience“, organizzati durante l’evento “Frantoi Aperti“. Questi percorsi promuovono la conoscenza della Strada dell’Olio DOP Umbria, portando alla scoperta della qualità e della varietà dell’olio prodotto nella regione.

Un aspetto da non sottovalutare è la presenza della cultivar Rajo, considerata rara. Questa pianta non solo è longeva, ma produce un olio di alta qualità, noto per il suo sapore equilibrato e contemporaneo. La valorizzazione dell’olio umbro attraverso iniziative come Olea Mundi e le esperienze turistiche sta contribuendo a rafforzare l’identità culturale della regione, garantendo un futuro luminoso per le tradizioni legate all’ulivo.

Le radici storiche, unite a un approccio innovativo e sostenibile, pongono l’ulivo non solo come simbolo d’identità, ma anche come risorsa strategica per il futuro dell’Umbria.

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