Le recenti tensioni tra Ucraina e Russia si intensificano, con Kiev che chiede l’autorizzazione a utilizzare i missili occidentali sul territorio russo. Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, avverte che una simile decisione potrebbe comportare una risposta proporzionata da parte di Mosca. Mentre il presidente statunitense Joe Biden incontra il premier britannico Keir Starmer a Washington, nuove informazioni emergono sul futuro dell’assistenza armata a Kiev.
La decisione su missili britannici e statunitensi
La situazione attuale
Secondo quanto riportato da fonti autorevoli come il Times e il Guardian, Kiev si avvicina a un’autorizzazione che potrebbe cambiare le sorti del conflitto. In particolare, è previsto che le forze armate ucraine possano impiegare i missili britannici Storm Shadow per colpire obiettivi in territorio russo. Tuttavia, le aspettative per l’approvazione di Biden riguardo all’utilizzo illimitato dei missili Atacms, prodotti dalla Lockheed Martin e dotati di una gittata di circa 300 km, sembrano meno favorevoli, data la loro tecnologia di origine americana.
Durante un recente viaggio a Kiev, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha accennato alla revisione delle restrizioni che riguardano le armi fornite all’Ucraina, sottolineando come il contesto attuale necessiti di una risposta rapida. L’inasprimento della situazione è stato accentuato dal confermato supporto dell’Iran alla Russia, che fornisce missili balistici, rendendo chiaro che l’escalation è già in atto, attribuendo la responsabilità a Vladimir Putin.
Potenziale offensiva sull’asse Brec’
Kiev, che mantiene una significativa presenza nella regione russa di Kursk, potrebbe lanciare missili dalla linea del fronte, aumentando la pressione su Mosca. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha già dichiarato che sono in fase di attuazione operazioni per respingere le forze ucraine oltre il confine, evidenziando ulteriormente la fragilità della situazione attuale.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato che l’offensiva russa è in atto e ha affermato che gli sviluppi sul campo non lo sorprendono, ma rimane vago sulle strategie messe in atto dal suo governo.
La reazione di Mosca e le minacce di Putin
La posizione del Cremlino
Putin ha intensificato le sue dichiarazioni aggressive, sostenendo che se l’Ucraina utilizzerà armi fornite da Stati Uniti e Regno Unito contro obiettivi russi, ciò comporterà un impegno bellico diretto della NATO. Secondo il leader russo, il ruolo dell’Occidente nel conflitto rappresenta un cambiamento sostanziale, che richiederà alla Russia di rispondere in modo adeguato.
Putin ha chiarito che la “partecipazione diretta” dei paesi della NATO al conflitto indicherebbe un trasferimento della responsabilità , rendendo gli Stati Uniti e i loro alleati direttamente coinvolti nella guerra in Ucraina.
L’incertezza sulla risposta occidentale
Le affermazioni di Putin non sembrano frenare le dinamiche in corso. Un’approvazione anglo-americana per l’uso di missili contro la Russia è attesa a breve. Negli ultimi giorni, funzionari statunitensi, britannici e ucraini si sono incontrati per finalizzare i dettagli di questa decisione. Significativi cambiamenti nei colloqui avviati in primavera si sono registrati, con l’idea che Kiev possa essere autorizzata a rispondere a eventuali attacchi russi dal proprio territorio.
Difatti, Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale, ha espresso che non si tratta di questioni geo-strategiche ma di “buon senso”: in presenza di un’aggressione, l’Ucraina deve avere la possibilità di reagire.
Le restrizioni sugli Atacms
La cautela di Washington
Nonostante le aperture riguardo ai missili Storm Shadow, la questione degli Atacms rimane preoccupante per Washington. Le restrizioni antecedenti, imposte dopo l’invasione russa dell’Ucraina, sono state concepite per evitare un’escalation dei conflitti, oltre a garantire che gli obiettivi strategici russi non fossero facilmente a portata delle armi ucraine.
Inoltre, gli Stati Uniti hanno un inventario limitato di missili Atacms, la cui produzione è pressoché terminata, con solo alcune centinaia di unità realizzate ogni anno e destinate principalmente all’export. Anche se la nuova generazione di sistemi missilistici, il Precision Strike Missile, ha iniziato ad essere distribuita, la disponibilità è limitata.
Implicazioni future
Il futuro dell’assistenza militare all’Ucraina resta incerto, ma gli eventi recenti suggeriscono un’evidente accelerazione del supporto occidentale. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, poiché le ricadute di queste decisioni potrebbero influenzare non solo il conflitto ucraino, ma anche la stabilità dell’intero panorama geopolitico europeo.