Luca Carboni, noto cantautore bolognese, ha deciso di rompere il silenzio sulla sua battaglia contro il cancro. In un’intervista esclusiva con Walter Veltroni per il Corriere della Sera, condivide la sua esperienza e il percorso di vita che ha intrapreso da quando gli è stata diagnosticata una neoplasia al polmone. Questa storia non è solo una testimonianza della sua resilienza, ma anche un messaggio di speranza per chi affronta situazioni simili.
La diagnosi e l’impatto emotivo
La diagnosi del tumore è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Carboni racconta di come la sua vita sia cambiata radicalmente nel momento in cui ha ricevuto la terribile notizia. “È stato uno shock. In pochi minuti, tutto è cambiato”, confida. Il passaggio dalla scelta dei brani per la musica a quella delle terapie contro il cancro ha sconvolto profondamente la sua esistenza. Il cantautore descrive il tumore come “grande” e “difficile da operare”, ma nonostante le avversità, ha trovato una nuova determinazione nella lotta contro la malattia.
Sottoposto a cure intensive al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, Carboni ha visto la sua condizione migliorare significativamente. “Il tumore si è ridotto e ad agosto ho potuto sottopormi all’operazione per asportarlo”, racconta con un misto di sollievo e gratitudine. Fortunatamente, non sono state trovate metastasi, e dopo l’intervento, ha continuato il percorso di immunoterapia, un passaggio cruciale per la sua guarigione.
La nuova vita e la speranza
Dopo due anni di lotta, oggi Luca Carboni si può definire “tecnicamente guarito”. Tuttavia, il cantautore riconosce che il termine “guarigione” ha un significato particolare nel contesto della sua malattia. La fragilità di questa condizione lo ha portato a riflettere profondamente sulla vita e sulla morte. “Dalla lastra e dallo sguardo del radiologo, mi ero convinto di avere poco tempo”, spiega, ricordando i pensieri sulla sua mortalità. Questo confronto con la morte ha rivelato in lui una nuova consapevolezza. “Ho pensato due cose: che dovevo fidarmi dei medici e affidarmi al destino”.
La luce di una nuova opportunità l’ha spinto a combattere con tutte le sue forze. Carboni esprime gratitudine per la scienza medica, che gli ha restituito la speranza, un elemento fondamentale nella sua battaglia. Nonostante sia stato costretto a confrontarsi con il dolore, ha trovato la forza di apprezzare il tempo trascorso. “Mi sentivo felice. Ho fatto una vita bella, piena di luce e di gioie”, rivela.
La pittura come terapia e la mostra a Bologna
In questo difficile percorso, un’altra passione di Carboni ha assunto un ruolo centrale: l’arte della pittura. “Mi ha aiutato molto”, confessa, sottolineando come questa forma di espressione artistica sia diventata un rifugio durante la malattia. La creatività gli ha permesso di canalizzare le emozioni e trovare un senso di pace interiore.
A novembre, a Bologna, il cantautore ha in programma un grande evento: una mostra curata da Luca Beatrice e prodotta da Elastica. L’esposizione conterrà i suoi quadri, disegni, storyboard del suo primo video e persino i block notes dove ha annotato i lavori per ogni album. Questa mostra non è solo un momento di celebrazione della sua arte, ma anche un importante simbolo di resilienza, in concomitanza con i quarant’anni dall’uscita del suo primo disco, un traguardo significativo nella sua carriera.
“Ho voglia di riaprire la porta della mia vita”, afferma Carboni, facendo intravedere un futuro ricco di nuove opportunità. Dopo la mostra, intende tornare alla musica, rielaborando le canzoni che stava registrando prima della diagnosi e tornando al live con un possibile tour.
Luca Carboni ci offre una storia di lotta, speranza e passione, che va oltre la malattia e ci ricorda l’importanza di vivere ogni attimo con intensità.
Ultimo aggiornamento il 8 Settembre 2024 da Laura Rossi